In questo articolo vedremo quali sono le ultime notizie che riguardano gli arretrati 2019 relativi alle retribuzioni delle forze armate e dei dipendenti della scuola pubblica reperibili su NoiPA, il portale informatico realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con lo scopo di soprassedere alla gestione dei processi di elaborazione, liquidazione e consultazione degli stipendi di tutto il personale della Pubblica Amministrazione. Attraverso tale sistema, infatti, i dipendenti pubblici possono accedere direttamente con credenziali individuali, senza filtri burocratici di alcun tipo, al proprio cedolino elettronico mensile, al documento di certificazione unica, al modello 730 elaborato da NoiPA, al cartellino delle presenze con possibilità di visualizzazione dell’orario mensile, e ai contratti scuola, in cui sono registrati i contratti che riguardano il personale scolastico supplente inserito con contratto a tempo determinato e lo storico dei versamenti INPS a loro versati.
Arretrati NoiPA 2019 forze armate
Per quanto riguarda i dipendenti dei corpi delle forze armate italiane, il 23 maggio è stato accreditato sul loro conto corrente (e su quello di tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione) lo stipendio relativo al mese in corso, comprensivo di arretrati e trattenute, consultabile nell’area del portale NoiPA dedicata al cedolino elettronico, disponibile nell’area riservata del sito, alla quale è possibile accedere con le credenziali personali che ogni dipendente può richiedere.
NoiPA ha annunciato che allo stipendio del mese di maggio dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, forze armate incluse, verranno applicati gli arretrati frutto del conguaglio dell’elemento perequativo, che sono identificati, sul cedolino elettronico, con i codici 4PA/4PB – ARR. PEREQUATIVO CCNL 2016/2018 AC/AP. Questa misura ha la finalità di mettere in regola le casistiche peculiari legate alla ricostruzione di carriera ma anche all’introduzione di riduzioni economiche che arrivano ad un abbattimento pari al 100% della retribuzione fissa per periodi uguali o maggiori a 15 giorni all’interno dello stesso mese,nuove attivazioni con generazione di rate pregresse, a partire dal 28 settembre 2019. Lo stipendio di maggio – con i relativi arretrati – per le forze armate è l’ultimo elaborato dal Ministero di Economie e Finanza e pubblicato su NoiPA prima dell’erogazione dell’aumento previsto in relazione all’indennità di vacanza contrattuale: questa indennità verrà infatti erogata a partire da giugno 2019 in base al criterio dell’anzianità di servizio. Essa sarà perciò altra cosa rispetto alla progressione stipendiale percepita da ogni lavoratore delle forze armate. In ogni caso, il portale NoiPA permette ai dipendenti dei vari corpi dell’arma di prendere visione dello storico delle proprie buste paga a partire dall’anno 2012, cioè da quando tale sistema informatico è entrato nel pieno esercizio delle sue funzioni. In generale, quindi, i dipendenti delle forze armate potranno consultare tutti i cedolini relativi al lasso di tempo di loro interesse e verificare la presenza e l’ammontare di arretrati, trattenute e altre voci presenti in busta paga. Recentemente, inoltre, la Ragioneria dello Stato ha pubblicato il rapporto annuale sul tema degli stipendi dei dipendenti pubblici che ha evidenziato una crescita progressiva e generalizzata delle retribuzioni relative ai dipendenti delle forze armate tra il 2008 e il 2017. Forze Armate, di Polizia e membri del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco hanno perciò visto, in questi dieci anni, le proprie buste paga aumentare negli importi – così come, complessivamente, tutti i dipendenti del comparto Difesa e Sicurezza. Va anche detto che il report in questione, come dichiarato, prende in esame i dati relativi alle retribuzioni fino al 2017, senza tenere conto, quindi, degli aumenti concessi nel 2018 in occasione del rinnovo del contratto.
In senso assoluto, gli stipendi dei dipendenti delle Forze Armate e di Polizia sonocresciuti di più rispetto a quelli dei dipendenti pubblici facenti capo ad altre amministrazioni: in una ideale classifica dei settori nei quali le retribuzioni sono aumentate maggiormente nel corso dell’ultimo decennio, militari e poliziotti ricoprirebbero la quinta e quarta posizione, mentre i Vigili del Fuoco si collocherebbero in undicesima posizione. Nel 2017 lo stipendio percepito dal personale delle Forze Armate si è attestato in media su 42.897, 00 euro/anno, profilandosi come il più elevato della categoria delle Forze dell’Ordine. Leggermente inferiore è quello percepito dai membri delle forze di Polizia, pari a 40.397,00 euro/anno mentre quello dei Vigili del Fuoco raggiunge i 32.577,00 euro lordi all’anno.
Il rinnovo dei contratti statali del 2017-’18, contestato aspramente dalla Corte dei Conti, ha prodotto per gli appartenenti alle Forze Armate un aumento medio di circa 85,00 euro lordi sullo stipendio base mentre gli aumenti percepiti sullo stipendio base oscillano tra i 63,00 euro e 117,00 euro al mese ai quali va a sommarsi un assegno tra i 21,00 euro e 25,00 euro destinato alle retribuzioni più basse per dieci mensilità all’anno. Inoltre, i dipendenti di ministeri (tra questi rientrano ovviamente i membri delle Forze Armate), enti pubblici, enti locali ed agenzie fiscali (come Aci e Inps) nel marzo del 2018 hanno ricevuto gli arretrati una tantum, con importi compresi tra i 379,00 euro e 712,00 euro oltre agli aumenti in busta paga illustrati qualche riga più sopra.
NoiPA: arretrati 2019 nel comparto scuola
Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, anche ai dipendenti della scuola il portale NoiPA permette di prendere visione della propria situazione retributiva, consultare cedolini, situazione presenze, ecc.. In linea generale, comunque, rispetto agli aumenti generalizzati concessi ai dipendenti della pubblica amministrazione nel 2017-’18, il comparto scolastico è stato tra quelli maggiormente penalizzati: in molti casi, infatti, la retribuzione degli insegnanti della scuola pubblica non è variata rispetto a quella del decennio precedente e, in alcune circostanze-limite non così infrequenti, è addirittura diminuita, generando non pochi malcontenti. Così come per i dipendenti delle Forze Armate, anche quelli della scuola riceveranno, a partire dallo busta paga di giugno 2019, l’indennità di vacanza, adeguata in funzione dell’anzianità di servizio “così come previsto dalla legge 30 dicembre 2018 n. 145, c. 440, art. 1 e confermato dalla Ragioneria Generale dello Stato successivamente alla prima applicazione (msg NoiPa 031 del 26/03/2019)”, come si legge sul portale NoiPA. La mensilità di giugno 2019 comprenderà anche la liquidazione di eventuali arretrati afferenti ai mesi di aprile e maggio.
Ad aprile, inoltre, i lavoratori della scuola hanno ricevuto un piccolo aumento legato all’erogazione dell’indennità di vacanza prevista dal contratto: una somma che è stata accreditata ai dipendenti nell’attesa del rinnovo del contratto nazionale. Al momento dell’erogazione di tale indennità, però, essa non era adeguata al livello di anzianità di servizio dei dipendenti della scuola e proprio per questo è stata apportata una correzione a tale misura, rendendola graduale e congrua rispetto alla categoria di appartenenza di ciascun lavoratore e quindi all’anzianità di servizio maturata nel ruolo attualmente ricoperto. Il contratto nazionale (CCNL) per il periodo 2016-’18 aveva introdotto come elemento perequativo un aumento di stipendio pari a 85,00 euro al mese da marzo a dicembre 2018, per far fronte all’insufficiente misura dell’incremento del 3,48% della retribuzione tabellare dei dipendenti pubblici che penalizzava notevolmente i lavoratori della scuola. L’introduzione dell’indennità di vacanza nel 2019 è una sorta di anticipo dei benefit che verranno poi messi nero su bianco nella stesura del nuovo contratto nazionale – che sarebbe dovuto essere presentato a gennaio 2019 ma è ancora latitante – e riconosce un importo dello 0,42% della retribuzione nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 30 giugno 2019 e dello 0,7% a partire dal 1° luglio 2019. Lo stipendio dei dipendenti della scuola nel 2019 ha visto quindi negli ultimi mesi una leggera crescita proprio in virtù dell’aumento dell’elemento perequativo e per via della sottrazione delle detrazioni comunali e regionali, che sono però state nuovamente introdotte in marzo. Il fatto che, come abbiamo scritto, il rinnovo del contratto nazionale nel comparto istruzione pare ancora molto lontano e che la trattativa non è stata ancora avviata, un aumento significativo di stipendio non potrà essere ufficialmente riconosciuto. Affinché questo accada dovrà infatti essere redatto il testo del rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2019-2020. Contestualmente i dipendenti pubblici, compresi insegnanti e personale scolastico e tutti i lavoratori delle PA, potranno ricevere gli arretrati sugli aumenti che non sono stati riconosciuti nel 2019. In sintesi, la situazione per i dipendenti della scuola pubblica, in termini di retribuzione, è piuttosto stagnante e sicuramente sono comprensibili i molti malumori portati avanti a livello sindacale – ma anche diffusi nell’opinione pubblica – riguardo al trattamento salariale di questa categoria professionale, da anni “bloccata” dal punto di vista retributivo e che non ha quindi conosciuto gli adeguamenti intervenuti presso altre categorie e andati di pari passo con inflazione e aumento del costo della vita, con tutte le complicazioni che ne derivano, nella vita di ogni giorno, per i suoi membri.
In ogni caso, il portale NoiPA permette a tutte le figure professionali inserite nella pubblica amministrazione l’accesso al profilo personale di ciascun dipendente per consultare la propria situazione dal punto di vista salariale e in particolare, per i dipendenti della scuola pubblica, è presente una sezione intera del sito destinata ai contratti dei supplenti. In questa area specifica del sito è infatti reperibile il riepilogo dei contratti e dei versamenti Inps effettuati a favore del personale impegnato nelle supplenze e inquadrato con contratto a tempo determinato.