L’occupazione abusiva di una proprietà si verifica quando uno o più individui estranei si stabiliscono nella proprietà di un altro individuo occupandola, quindi prendendone possesso illegalmente, e impedendo al legittimo proprietario il suo rientro.
Al giorno d’oggi quello delle occupazioni abusive è un tema sempre più dibattuto anche per il crescente dilagare di questo fenomeno, sicuramente a causa del peggioramento delle condizioni economiche e della qualità della vita delle persone.
La legge sulle occupazioni abusive, come funziona e cosa prevede
L’occupazione abusiva di proprietà è punita dall’articolo n. 663 del codice penale che prevede quanto segue:
‘’Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da 103 euro a 1.032 euro. Si applica la pena della reclusione da due a quattro anni e della multa da euro 206 a euro 2.064 e si procede d’ufficio se il fatto è commesso da più di cinque persone o se il fatto è commesso da persona palesemente armata. Se il fatto è commesso da due o più persone, la pena per i promotori o gli organizzatori è aumentata.’’
A livello giuridico e penale, però, l’occupazione abusiva di una proprietà non è ancora regolamentata come dovrebbe. Ci sono infatti due aspetti che entrano in contrasto tra loro.
In questo caso infatti entra in gioco un ulteriore articolo che sancisce così lo ‘stato di necessità’.
L’articolo 639 bis, infatti, stabilisce che la pena può decadere quando l’occupazione abusiva degli immobili riguarda le case popolari. Non solo, come accennato in precedenza, il Codice Penale italiano contempla alcune cosiddette ‘scriminanti’ che rendono il soggetto che esercita il reato, non perseguibile. In questo caso entra in gioco anche lo stato di necessità menzionato in precedenza, regolamentato sempre dal codice penale. L’articolo 54 c.p., infatti, sostiene che non è punibile chi ha commesso il reato di occupazione abusiva di un immobile se il suo gesto è stato spinto dalla necessità di salvare sé stesso o gli altri da un pericolo imminente per la propria vita o la propria salute.
Come si coniugano quindi questi due aspetti?
Ricapitolando quindi, lo stato di necessità da parte dell’occupante di salvaguardare la propria salute e integrità, fa decadere quelle che sono le accuse di occupazione abusiva di un immobile. Come intuibile, quindi, questi due aspetti entrano in conflitto tra loro. Nel corso degli anni sono stati molti i casi in cui i proprietari di casa si siano ritrovavano impotenti di fronte a una situazione simile. E’ qui che entra in gioco la nuova proposta di legge che riguarda le occupazioni abusive. Vediamone nello specifico la proposta.
La nuova legge sulle occupazioni abusive, come funziona e cosa cambia rispetto al passato?
Il 16 novembre 2023 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il ‘pacchetto sicurezza’ ovvero, un insieme di tre disegni di legge che include, tra gli altri, anche l’introduzione del reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui.
La pena prevede quindi che chiunque si introduca in un’abitazione altrui con la violenza o con minacce impedendo quindi il normale ritorno del proprietario dell’immobile stesso è punito con la reclusione da due a sette anni.
Non solo, questo nuovo provvedimento prevede anche uno snellimento della burocrazia e una velocizzazione dei processi per far sì che il proprietario dell’immobile possa rientrarne in possesso immediatamente senza dover attendere il lungo decorso delle pratiche burocratiche. Questo ovviamente è possibile solo tramite il tempestivo intervento della polizia giudiziaria e dell’autorità giudiziaria.
Al momento, infatti, il procedimento da seguire in caso di occupazione della propria abitazione non è così veloce. Dopo una denuncia agli organi competenti, quindi Polizia o Carabinieri, si da avvio ad un procedimento penale che però non prevede una soluzione di risoluzione immediata della questione e quindi il tempestivo rientro in casa del proprietario dell’immobile.
La proposta di un provvedimento simile era già arrivata al governo da diversi esponenti regionali, come ad esempio Dino Latini, il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche che aveva espresso il suo dissenso riguardo l’attuale gestione della questione delle occupazioni abusive sostenendo che l’occupazione sia un gesto che viola la libertà e i diritti altrui. Sembra che la sua proposta e quella di altri esponenti abbiano quindi anticipato un provvedimento che era già nell’aria per questa tipologia di reati.
Sicuramente, quindi, il gesto di occupazione abusiva è definibile come lesivo della libertà e dei diritti degli altri cittadini. Questi nuovi provvedimenti però renderanno sicuramente i processi pratici e burocratici più snelli e l’inasprimento delle pene funzionerà come deterrente per gli occupanti.