Laura Boldrini e Pietro Grasso sono i nuovi presidenti di Camera e Senato
I nuovi presidenti di Camera e Senato sono stati finalmente eletti, dopo giorni estenuanti di fumate nere: Piero Grasso e Laura Boldrini.
Diverse sono state le reazioni politiche. Il centrosinistra, infatti, si dichiara soddisfatto poiché, secondo le parole del responsabile economico del PD Stefano Fassina, la nomina dei due presidenti di Camera e Senato avrebbero dimostrato una “sintonia di fondo con il Paese. Spero – ha aggiunto – che possa essere l’inizio di un percorso che consenta alle istituzioni di dare le risposte che il Paese aspetta“.
Al contrario l’ex ministro Ignazio La Russa – ex Pdl, ora in Fratelli d’Italia – ha dichiarato: “Ci avevano detto che volevano condividere i ruoli di garanzia. È finita con l’accaparramento al 100%. Non è un buon segnale per il futuro della legislatura“.
Piero Grasso ha battuto al ballottaggio l’ex presidente del Senato Renato Schifani, ottenendo 137 voti, 12 in più di quelli che poteva garantire la sua coalizione ed è probabile che una parte del Movimento 5 Stelle abbia votato per lui. Il gruppo però non ha applaudito al momento della proclamazione.
Ricordiamo che, prima e durante le elezioni, non sono mancate le polemiche nei confronti di Pietro Grasso. Salvatore Borsellino, in particolare, dichiarò che Grasso si sarebbe voluto sdebitare nei confronti di Silvio Berlusconi e del centrodestra “visto che è in quel posto grazie ad una legge fatta dal governo Berlusconi, una legge contra personam che ha impedito a Caselli, il naturale procuratore antimafia, di diventarlo. È una cosa ridicola – dichiarò – sostenere che Berlusconi avrebbe fatto qualcosa contro la mafia, poiché in realtà non ha fatto altro nel corso del suo governo che continuare a pagare delle cambiali che erano state contratte nel corso di una trattativa tra stato e mafia. Lui la mafia l’ha favorita, basta guardare molte delle leggi che ha fatto. Si è solo preso il merito di operazioni di polizia e magistrati, successi ottenuti nonostante le azioni del suo governo. E poi Berlusconi è sodale di Marcello dell’Utri, persona condannata a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Faticherei ormai a stringergli la mano. Se Grasso si presentasse agli anniversari di Falcone e Borsellino? Dopo questa esternazione non è più persona gradita. Alzeremo le nostre agende rosse e gli volteremo le spalle, come abbiamo già fatto in passato di fronte a personaggi non degni di esserci. Gli riserveremo questo trattamento anche per l’attacco indebito che ha fatto a un magistrato coraggioso come Antonio Ingroia».
Di seguito le brevi biografie dei nuovi presidenti di Camera e Senato.
Laura Boldrini è nata a Macerata il 28 aprile 1961. Nel 1989 ha cominciato la sua carriera all’ONU lavorando per quattro anni alla FAO, dove si occupava della produzione video e radio. Dal 1993 al 1998 ha lavorato presso il Programma Alimentare Mondiale (WFP) come portavoce per l’Italia. Dal 1998 al 2012 è stata Portavoce dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (UNHCR), per il quale ha coordinato anche le attività di informazione in Sud-Europa. In questi anni si è occupata dei i migranti e dei rifugiati nel Mediterraneo. Durante la sua carriera si è recata in quasi tutte le zone di guerra, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan,Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda. Tra i suoi riconoscimenti possiamo citare la Medaglia Ufficiale della Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999), il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana (2004), il Premio Consorte del Presidente della Repubblica (2006) e il Premio giornalistico alla carriera Addetto Stampa dell’Anno del Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti (2009). Nell’aprile del 2010 ha pubblicato per Rizzoli Tutti indietro. Il 20 marzo 2013 uscirà il suo secondo libro edito da Rizzoli, Solo le montagne non si incontrano mai. Storia di Murayo e dei suoi padri, la storia di una bambina somala gravemente ammalata portata in Italia da un militare italiano nel 1994, che dopo quattordici anni riconosce il padre naturale in una puntata di Chi l’ha visto?.
Pietro Grasso è nato a Licata il 1 gennaio 1945. Inizia la propria carriera in magistratura nel 1969 come pretore a Barrafranca. Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, intorno alla metà degli anni settanta si occupa di indagini sulla pubblica amministrazione e sulla criminalità organizzata, occupandosi dell’inchiesta riguardante l’omicidio del presidente della Regione Piersanti Mattarella il 6 gennaio 1980. Nel 1984 ricopre l’incarico di giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa nostra. Grasso verrà poi nominato consulente della Commissione antimafia, e nel 1991 viene nominato consigliere alla Direzione affari penali del Ministero di grazia e giustizia, il cui “guardasigilli” era Claudio Martelli. Successivamente verrà nominato procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale antimafia (guidata da Pier Luigi Vigna), applicato nelle Procure di Palermo e Firenze dove ha seguito e coordinato le inchieste sulle stragi del 1992 e del 1993. L’11 ottobre 2005 è stato nominato procuratore nazionale antimafia, subentrando a Pier Luigi Vigna, che ha lasciato l’incarico nell’agosto 2005 per raggiunti limiti di età, mentre era ancora capo della Procura della Repubblica di Palermo contribuendo alla cattura di Bernardo Provenzano nella masseria di Montagna dei cavalli a Corleone, latitante dal 9 maggio 1963. Alla scadenza naturale del primo mandato alla DNA è stato riconfermato dal Consiglio Superiore della Magistratura per un secondo mandato. Il 27 dicembre 2012 presenta al Csm richiesta di aspettativa per motivi elettorali e l’8 gennaio 2013 la direzione nazionale del PD candida Pietro Grasso al Senato della Repubblica Italiana come capolista nella regione Lazio, risultando poi eletto.