Come è noto da un po di tempo, le offerte Tim, Vodafone e Wind dureranno 28 giorni anziché un mese intero, a partire dal 1° agosto 2015, ma ecco che arriva la ribellione, contro il taglio alla durata, da parte dei clienti di queste tre aziende. La petizione è partita attraverso Change.org, su iniziativa di Grazia Molino che l’ha intitolata “no alla tredicesima sulle tariffe dei cellulari”.
Utenti contro Tim, Vodafone e Wind: rivogliono la vecchia durata degli abbonamenti
Il nome della petizione lanciata, come detto, da Grazia Molino, deriva dal fatto che con la nuova riforma sulla durata degli abbonamenti di telefonia, con la durata che cala da un mese (quindi 30/31 giorni) a 28 giorni, gli utenti sono costretti a pagare tredici anziché dodici mensilità, insomma come la tredicesima che in genere i lavoratori ottengono e non pagano come in questo caso.
La promotrice, continua, affermando che cosi gli utenti sono costretti, pagando una mensilità in più rispetto a poco tempo fa, a sopportare un costo aggiuntivo pari a circa l’8%, che in un periodo di crisi economica non è certo una buona notizia per le tasche degli italiani; l’unica società che non ha aderito a questa riforma è 3 Italia, che però da tempo usa i conteggi degli abbonamenti della sua clientela in modo settimanale.
Le offerte Tim, Vodafone e Wind torneranno alla vecchia durata?
L’obiettivo della petizione è quello di ripristinare la situazione e quindi la durata di una mensilità e non di 28 giorni, e le firme fino ad oggi raccolte sono circa 3000 con un numero pronto a crescere in modo esponenziale, perché giustamente gli italiani non vogliono pagare un mese in più rispetto al passato. Probabilmente l’iniziativa della Molino è destinata ad espandersi velocemente, ma le aziende di telefonia recepiranno il messaggio?
La Tim, già nei giorni scorsi ha avvisato la propria clientela della nuova modulazione, che partirà il 2 agosto, e che sarà applicata anche alla vecchia clientela e non solo ai nuovi abbonati a partire da questa data, ma ha anche affermato che, qualora, i clienti vogliano rimodulare o addirittura disdire il loro abbonamento, questo sarà assolutamente gratuito in virtù del regolamento di Altroconsumo.
Secondo le tre aziende, questa nuova riforma crea trasparenza e semplicità nei confronti dell’utenza, ma siamo certi che gli utenti non la pensano allo stesso modo e preferiscono (come la petizione dimostra) avere meno semplicità e allo stesso tempo meno costi da sostenere. Attendiamo, a questo punto, i successivi sviluppi in questa rovente estate.