L’omofobia è sicuramente uno dei temi più attuali di questo momento. Purtroppo sono ancora troppi i casi di violenza ed emarginazione a sfondo omofobico perpetrati in tutto il mondo a danno delle comunità LGBTQIA+ e questo rende sempre più urgente la necessità di intervenire, soprattutto sulle giovani generazioni, affinché comprendano e attuino nel concreto i valori della tolleranza e dell’inclusione sociale.
Purtroppo l’omofobia non è un fenomeno che caratterizza solamente la società moderna, ma al contrario affonda le proprie radici nella storia e nelle culture del passato, assumendo caratteristiche specifiche nei differenti contesti socio-culturali che nel corso del tempo si sono susseguiti.
Per comprendere meglio da dove abbia origine il fenomeno dell’omofobia e per trovare il modo di arginare gli episodi di violenza e di emarginazione, è necessario comprendere perché l’omofobia esiste e quale sia il suo significato, perché è solo comprendendo le ragioni profonde di un fenomeno che si può trovare il modo di attuare un’inversione di tendenza.
Cosa significa il termine omofobia?
Etimologicamente, la parola “omofobia” è composta dall’unione di due termini greci: ὁμός (homòs) = stesso e φόβος (fòbos) = paura.
Il significato letterale del termine omofobia è quindi “paura dello stesso” e, nel suo significato più esteso, omo (hòmos) è un’abbreviazione per “omosessuale” e quindi vuol dire: paura nei confronti di qualcuno, appartenente allo stesso genere.
Tuttavia il reale concetto espresso dalla parola omofobia non deve essere identificato con una reale paura nei confronti dell’omossessualità e di ogni sua manifestazione, ma in una generale condizione di forte e immotivata avversione, diffidenza irrazionale e odio nei confronti degli individui omosessuali, bisessuali e transessuali. Purtroppo questi sentimenti portano, nei casi più gravi, ad adottare comportamenti aggressivi e discriminatori nei confronti delle persone appartenenti alle comunità LGBTQIA+.
Le ragioni che sottendono alla base dell’omofobia non sono facilmente individuabili ed è pur vero che non esiste una sola spiegazione che riesca a chiarire le motivazioni che stanno alla base dell’omofobia; essa è infatti dipesa da fattori di diversa natura, come: la religione, la politica, le credenze sociali, le epoche storiche e l’educazione familiare ricevuta dai singoli individui. Tutti questi fattori condizionano e influenzano, non poco, il pensiero comune nei confronti dell’omosessualità.
Chi prova questi sentimenti e adotta comportamenti omofobici non è pienamente consapevole né possiede gli strumenti cognitivi necessari per comprendere che il comportamento discriminatorio messo in atto scaturisce da credenze erroneamente perpetrate, da un’educazione carica di pregiudizi e da risposte affettive alle manifestazioni di omosessualità che, in genere, comprendono anche stati di disagio emotivo, ansia o paura nell’interazione con determinate realtà, percepite lontane e dissonanti dal proprio schema di valori.
Contrastare questi sentimenti ancora troppo spesso condivisi, impegnarsi affinché nessuno venga escluso sulla base della propria sessualità e tutelare i diritti di ogni omosessuale, dovrebbero essere la priorità non solo per ogni stato di diritto, ma anche per ogni società civile.
Giornata internazionale contro l’omofobia: data e cenni storici
Per mantenere fermo e costante l’impegno di denunciare e contrastare l’omofobia in ogni sua forma è stata istituita la Giornata internazionale contro l’omofobia, nota anche con l’acronimo inglese IDAHOBIT – International DayAgainstHomophobia, TransphobiaBiphobia.
La ricorrenza è stata istituita ufficialmente, con cadenza annuale, il 17 maggio e non è una data casuale: il 17 maggio del 1990 è stata infatti presa la storica decisione di eliminare l’omofobia dalla lista delle malattie mentali, pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
La giornata ha come obiettivo quello di coordinare eventi sia a livello nazionale che internazionale, promuovere attività di qualsiasi natura (artistica, sociale, volontaria ecc.) e stimolare la riflessione, al fine di sensibilizzare la popolazione al tema dell’omofobia, denunciare pubblicamente fatti ed episodi discriminatori e prevenire il più possibile con ogni strumento l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Omofobia: frasi e spunti per un tema scolastico
Se l’obiettivo è quello di prevenire la diffusione di pensieri e atteggiamenti a sfondo omofobico allora è pur vero che è necessario intervenire soprattutto sulle nuove generazioni, cercado di educare fin da subito i più piccoli al rispetto del diverso, alla tolleranza delle differenze e all’inclusione sociale, perché solo così si potrà realizzare il sogno di una società dove vige l’uguaglianza e la libertà di espressione che prima di tutto è libertà di espressione personale.
Per questo motivo è importante iniziare a trattare la tematica dell’omofobia e delle sue implicazioni anche a scuola, cercando di accompagnare i ragazzi, soprattutto quelli che si trovano nell’adolescenza – la fase emotivamente più complicata della loro vita – a riflettere e discutere su questa difficile materia.
Recentemente sono sempre di più gli Istituti scolastici impegnati nell’organizzazione e nello svolgimento di attività di questa natura e questo è sicuramente un ottimo segnale. Far parlare i ragazzi e abituarli al confronto su tematiche di questo genere è il primo passo verso la realizzazione di una società realmente inclusiva.
A tal proposito sono state raccolte ed elaborate delle frasi da utilizzare in caso di temi o riflessioni da svolgere in contesti scolastici o meno e che potrebbero fornire spunti per confronti:
- Non c’è niente di più innaturale dell’odiare qualcuno per il proprio orientamento sessuale e per la sua identità di genere;
- L’omofobia genera sofferenza, in primo luogo a chi la pratica perché cela una grande sofferenza interiore che, se non risolta, si riversa su ogni aspetto della vita personale;
- L’omofobia non può essere considerata un’opinione o una libertà di espressione poiché non c’è niente di rispettoso nell’odiare qualcuno per il suo orientamento;
- L’orientamento sessuale di ogni singolo individuo è una caratteristica personale e come tale deve essere sempre rispettata e valorizzata, perché è dalle differenze che si crea valore;
- L’omofobia non è semplicemente la negazione di un tipo di amore, ma è la negazione e il rifiuto dell’amore stesso, perché l’amore non ha volto, colore o identità;
- Quando qualcuno odia il prossimo per il suo orientamento sessuale, definendolo “contro natura”, sta commettendo un grande errore: quello di presumere di sapere come la natura funzioni e non considera che la natura non fa distinzioni di orientamento sessuale, ma al contrario include ogni singolo individuo nel grande meccanismo della vita.
Se riuscissimo ad educare ogni singolo individuo all’amore reciproco e al rispetto delle differenze, riusciremmo davvero a sconfiggere l’omofobia e a creare le basi per una società veramente libera.