L’operazione anticamorra è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, la banda era capeggiata da Domenico Pagnozzi, ora detenuto
La maxi operazione anticamorra condotta dai Carabinieri di Roma ha smantellato una banda di origine camorristica che agiva nella parte sud-est di Roma. L’operazione ha portato all’arresto di 61 persone e, tra queste, ci sono due cognati residenti a Nuoro, Calogero Palumbo imprenditore 54enne di Cerignola e Fabrizio Floris 46enne camionista di Nuoro. I due sono indagati per traffico di droga: eranno chiamati i “Napoletani della Tuscolana”, avevano messo su un’organizzazione caratterizzata dalla presenza di uomini di origine campana e noti criminali romani.
Arresti e perquisizioni non solo sono stati eseguiti in Sardegna, ma anche in alcune località di Roma e provincia, Frosinone, Perugia, L’Aquila, Viterbo, Napoli, Caserta, Benevento, Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Reggio Calabria, Catania e Nuoro. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, riciclaggio, estorsione e illecita detenzione di armi.
I Carabinieri, nell’indagine iniziata nel 2009, hanno scoperto che c’erano legami anche con il gruppo di “Mafia Capitale”: “ Si tratta di personaggi che si conoscono, non dal punto di vista personale, e si rispettano con un riconoscimento di ruoli tra capi di gruppi che operano sullo stesso territorio”, questo è quanto ha affermato il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino.
L’operazione è scattata a conclusione dell’indagine del Nucleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale Carabinieri di Roma, sono stati sequestrati beni per circa 10 milioni di euro, tutti riconducibili alle 61 persone arrestate.
Anche il bar Tulipano è tra i beni sequestrati: il locale si trova nel quartiere Monti di Roma, in piena zona Ztl: infatti il clan si adoperava per ottenere tagliandi Ztl. Da quanto è emerso, la banda gestiva traffico di droga in alcune zone della Capitale, come Centocelle, Pigneto e Torpignattara; inoltre, volevano ottenere il controllo della distribuzione delle slot machines nella zona di Tuscolana e Cinecittà.
Salvatore Luongo, il generale comandante provinciale dei carabinieri di Roma, ha affermato, nella conferenza stampa dei 61 arrestati, che il gruppo voleva espandere il suo raggio di azione soprattutto per quanto riguarda le piazze di spaccio di droga.
L’organizzazione era capeggiata da Domenico Pagnozzi, attualmente in carcere per associazione mafiosa e condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe Carlino, avvenuto a Torvajanica il 10 Settembre del 2001.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione distrettuale antimafia.