Come ogni anno la celebre festa di San Firmino a Pamplona non perdona. Al quinto giorno già due feriti
A Pamplona (Spagna) dal 6 al 14 luglio si celebra ogni anno la nota festa del patrono della città, San Firmino.
Il tutto ha inizio il 6 luglio a mezzogiorno, quando, nella piazza del municipio, viene lanciato il razzo che annuncia l’inizio degli otto giorni di festeggiamenti e dà il via a una vera e propria follia generale. Follia che culmina nell’attività più famosa di questa festa: l’Encierro, quella che tutti conoscono come l’irragionevole, e se vogliamo anche brutale, corsa di 800 metri davanti ai tori, punto di partenza il recinto dove gli animali passano la notte, punto di arrivo Plaza de Toros a Pamplona.
Durante il medioevo i pastori della Navarra conducevano i tori dalle praterie fino alla Plaza Mayor di Pamplona, antecedente a plaza de toros, e trascorrevano la notte precedente la corrida accampati vicino alla città, nella quale entravano il giorno seguente circondati dai tori e accompagnati da gente a cavallo o a piedi che li aiutava con pali e grida a chiuderli nel recinto. Con il passare del tempo si passò dal correre dietro ai tori per aiutare i pastori a rinchiuderli, a corrervi davanti, trasformando così quello che era un normale percorso di passaggio in una vera e propria attrazione turistica.
L’Encierro si tiene ogni giorno tra il 7 e il 14 luglio alle otto del mattino. La mandria che compie il percorso tra le strette vie di Pamplona è composta da sei tori e otto buoi e cambia ogni giorno, in quanto i tori vengono quasi sempre uccisi durante la corrida del pomeriggio. A prendere parte alla corsa non sono solo gli abitanti della città, ma anche corridori esperti e migliaia di turisti e, sebbene abbia una durata di circa tre, massimo quattro minuti, si rivela, la maggior parte delle volte, un vero e proprio bagno di sangue.
Quest’anno, nel quinto giorno di festa, 11 luglio, a rimanere feriti sono stati uno spagnolo di 20 anni e un americano di 42, le agenzie fanno sapere che nessuno dei partecipanti è rimasto incornato, ma i due uomini hanno riportato abrasioni e contusioni dovute alle cadute e sono stati ricoverati in ospedale.
Più drammatico, invece, il sesto Encierro di questa mattina che si è concluso con un totale di almeno quattro incornati. Stando alle agenzie tra i feriti ci sarebbero un turista di 20 anni, colpito da cornate tra braccia e gambe e uno spagnolo di 47 anni ferito all’addome. Un esemplare di toro nero si sarebbe staccato dal gruppo, sfogandosi sui Sanfermines che gli correvano davanti.
Insomma, inutile dire che questa grande festa, divenuta nel tempo un’attrazione turistica tale da coinvolgere lo stesso Hemingway, che ne fa menzione nel suo romanzo Fiesta, sia in realtà uno spettacolo brutale che si conclude, immancabilmente, nel sangue.
Va ricordato, però, che il culmine della barbarie si raggiunge con la corrida del pomeriggio, che termina con la strage dei tori.