Novità in vista per la partita Iva: pare che con la legge di Stabilità arriverà anche un nuovo regime dei minimi che permetta ad una più ampia platea dei professionisti di godere di una tassazione agevolata. Non è passato molto tempo dal Gennaio 2015, quando venne introdotto il nuovo regime a tassazione più alta per i nuovi ingressi, ma il Governo sembra già intenzionato a tornare sui suoi passi.
Tassazione agevolata fino a 30.000 euro per favorire i piccoli professionisti
Stavolta infatti le novità potrebbero rappresentare una buona notizia per tantissime partite Iva, visto che il tetto dei ricavi probabilmente verrà alzato dai 15.000 ai 30.000 euro. Il provvedimento è stato annunciato da Enrico Zanetti, che in un’intervista al Corriere della Sera ha svelato l’intenzione di favorire i piccoli professionisti rivedendo lo scenario delle partite Iva. Una cosa che, dopo le polemiche scoppiate all’inizio dell’anno, era già stata preannunciata in passato da Renzi.
L’idea che è in fase di valutazione prevede l’innalzamento del tetto di ricavi da 15.000 a 30.000 euro per i liberi professionisti e per le start up nei primi cinque anni di attività l’aliquota verrà ridotta dal 15% al 5%. Una boccata d’aria soprattutto per le attività commerciali di dimensioni ridotte, che spesso sono troppo penalizzati dai costi degli adempimenti burocratici, praticamente insostenibili.
Quasi 2 milioni di partita Iva interessate alle novità sul regime dei minimi
In realtà già la proroga dell’accesso al vecchio (e più conveniente, visto il 5% di tassazione) regime dei minimi era stata concessa in questa ottica. A gennaio, quando si poteva aderire esclusivamente al nuovo regime, le nuove aperture di partita Iva sono state veramente pochissime; da quando è stata concessa la deroga, il dato ha subito un’impennata.
Se il provvedimento di cui ha parlato Zanetti riuscisse davvero a passare nella legge di Stabilità, la platea dei professionisti che potranno godere di una tassazione agevolata si allargherebbe notevolmente: secondo le stime del Ministero, le novità coinvolgerebbero 1,8 milioni di persone che l’anno scorso hanno dichiarato redditi per importi inferiori ai 30.000 euro.