Nel 2017 ci saranno numerose novità sul fronte delle Partite IVA. Scopriamo cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità, importanti news soprattutto per quanto riguarda il regime dei minimi e quello forfettario per quanto riguarda il regime agevolato.
Con la Legge di Stabilità 2016 diverse novità per le Partite IVA 2017
Sono 22 gli articoli che compongono il ddl Del Conte, disegno di legge che porterà novità non da poco alle Partite IVA. Il congedo parentale verrà esteso da 3 a 6 mesi, lavoratori e lavoratrici autonome potranno richiederle entro i primi tre anni di vita del bambino e soprattutto l’indennità di maternità sarà possibile riceverla pur continuando a lavorare. Dal 1 gennaio 2017 sarà ritenuto illegale stipulare contratti che prevedano il pagamento di una prestazione oltre 60 giorni dalla fatturazione di questa, inoltre sono state introdotte alcune garanzie proprio sui tempi di pagamento.
Nei centri per l’impiego dovrà obbligatoriamente esserci uno sportello aperto al pubblico dove verranno raccolte tutte le domande e offerte di lavoro fornendo anche assistenza a qualsiasi professionista o impresa. Saranno aumentate le deduzioni delle spese necessarie per partecipare a convegni o corsi di aggiornamento professionale, non verranno poi compresi nel reddito da lavoro autonomo i rimborsi ricevuti in seguito a spostamenti necessari e richiesti dal committente. E’ stato anche riconosciuto ufficialmente lo smart working, i liberi professionisti invece potranno dal nuovo anno associarsi a reti o consorzi anche solo temporaneamente per partecipare a gare per appalti. L’aliquota previdenziale alla gestione separata dell’Inps è stato definitivamente bloccata al 25% mettendo così alle spalle la riforma Fornero che permetteva a questa di arrivare addirittura al 35%.
Addio regime dei minimi, dal 2017 Partita IVA agevolata solo con il forfettario: requisiti
E’ ora di dire addio al regime dei minimi, la nuova Legge di Stabilità ha infatti stabilito che l’unica Partita IVA agevolata accessibile sarà quella con regime forfettario, questa garantirà dei vantaggi sia per quanto riguarda l’ imposizione fiscale che in termini contributivi.
Per aprire Partite IVA agevolate con il regime forfettario è necessario rispettare alcuni requisiti esplicitati all’interno del disegno di legge. Ad esempio non bisogna superare una determinata soglia di ricavi che varia in base al codice ATECO della propria attività, è necessario che le spese necessarie per mantenere dipendenti e collaboratori non superino i 5000 euro lordi. Un altro requisito è che il costo complessivo dei beni strumentali al momento della chiusura di un esercizio non abbia superato i 20.000 euro, inoltre i redditi da lavoro dipendente non devono superare i 30 mila euro lordi l’anno.
Nonostante effettivamente il regime forfettario non sia prolifico come quello dei minimi, aprendo Partite IVA agevolate si accederà a numerosi benefit come l’esclusione dall’IRAP, non assoggettamento ad IVA per le operazioni attive, garanzia di esonero dalla tenute delle scritture contabili nonostante sia comunque obbligatorio numerare e tenere le fatture attive, e diversi altri vantaggi.
Sarebbe opportuno che in sede di conversione eliminano o elevano il limite dei 30.000 euro di lavoro subordinato e/o similare..