Con le nuove leggi approvate dal nuovo governo, sta diventando sempre più difficile capire quando e come si potrà andare in pensione. Nell’articolo di oggi cercheremo di fare chiarezza sui requisiti per andare in pensione a 62 anni e le penalizzazioni della pensione anticipata con 35 anni di contributi. Continuate a leggere l’articolo e vedrete che alla fine sarà tutto più chiaro.
I requisiti per andare in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi
Pensione quota 100, così è stata definita la riforma sulla legge Fornero che partirà da febbraio. Verrà quindi confermata la possibilità nel 2019, di poter andare in pensione, senza limiti e penalizzazioni con un minimo di 38 anni di contributi, in caso però sia abbiano compiuto 62 anni. Grazie a questa nuova riforma, nel 2019 potrebbero andare in pensione circa 500 mila persone in più di quest’anno.
La pensione quota 100, viene chiamata così perché dà la possibilità di andare in pensione con la somma degli anni di contributi versati dal lavoratore e quella degli anni della persona, se questa è almeno pari a 100. Questo tipo di pensionamento sarebbe decisamente più vantaggioso anche per i lavoratori italiani che prendono la pensione anticipata, in quanto oggi vi si accede con 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Inoltre, si è parlato di esclusione di penalità, che lascia pensare che non ci saranno limitazioni per quanto riguarda l’utilizzo dei contributi figurativi, fino alla quota 100. In questo modo, si potrà andare in pensione a 62 anni, nel caso in cui si abbiano maturato 38 anni di contributi. Un calcolo molto semplice e veloce, che potrete fare in poco tempo. Basterà contare i vostri anni di contributo e valutare la differenza per arrivare a 100, quelli sono gli anni anagrafici in cui andrete in pensione.
Questo non significa che non sentiremo più parlare della pensione anticipata. Questa possibilità sarà ancora esistente, ma naturalmente non accessibile a tutti. Per presentare la domanda è necessario che l’esenzione del prossimo adeguamento alla speranza di vita, che è presente in 15 attività gravose dell’ape sociale, devono essere state svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci del prepensionamento.
Per poter fare questa richiesta è quindi necessario avere tali requisiti. Successivamente bisognerà fare la domanda all’istituto di previdenza. Potranno quindi accedervi coloro che hanno svolto mansioni usuranti.
Non possono invece accedere alla pensione anticipata, le altre categorie dell’Ape Social, come invalidi e disoccupati.
Pensione anticipata a 62 anni, regolamento: requisiti e anni di contributi
Per quanto riguarda la pensione anticipata, è possibile richiederla senza che il cittadino rientri nell’età minima che viene stabilita. Viene per l’appunto chiamata pensione anticipata, che però è richiedibile solo dai lavoratori che fanno parte dell’assicurazione generale obbligatoria e dai lavorati autonomi, come commercianti ed artigiani, e coloro che sono iscritti alla gestione separata dell’INPS.
Secondo la legge italiana, per poter beneficiare della pensione anticipata, bisogna, prima di tutto, aver raggiunto l’anzianità contributiva entro la fine dell’anno 1995. Per chi ha accesso a questo tipo di agevolazione, ed ha meno di 62 anni, verrà ridotta la pensione per ogni anno di anticipo. Quest’ultima riduzione viene però applicata a chi non ha maturato i contributi di anzianità entro la fine del 2011.
A partire dal 2015, l’anzianità contributiva che viene raggiunta entro la fine del 2017, non è però soggetta ad alcuna riduzione, nonostante la persona abbia un’età inferiore a 62 anni.
Per quanto riguarda gli anni da inizio 2016 alla fine del 2018, per poter accedere alla pensione anticipata, l’anzianità contributiva dovrà essere di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
La pensione agevolata, è inoltre disponibile per coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi effettivi di lavoro accreditati prima del compimento del diciannovesimo anno d’età, per coloro iscritti alla previdenza obbligatoria, ma solo prima del 1996 e in caso risultino appartenenti a categorie tutelate dalla legge, come i disoccupati di lungo corso o i lavoratori con determinate percentuali di invalidità.
Le agevolazioni per le donne che vogliono andare in pensione a 62 anni
Abbiamo quindi visto diversi tipi di agevolazioni per chi volesse richiedere la pensione anticipata a 62 anni. Esiste inoltre, l’Ape rosa, ovvero la pensione anticipata e opzione contributiva donne. Nonostante l’età pensionabile, dal 2018, sia uguale per tutti, esistono diverse agevolazioni per le lavoratrici che vogliono smettere prima di lavorare. Una di queste è senza dubbio la pensione anticipata, per la quale non è richiesto un minimo d’età, e permette alle donne di andare in pensione un anno prima rispetto agli uomini. Come anticipato, per le donne si tratta di 41 anni e 10 mesi di contributi. A partire dal 2019, i requisiti cambieranno, diventando 42 anni e 3 mesi per le donne, e 43 anni e 3 mesi per gli uomini. L’età pensionabile infatti aumenterà così come aumentano le aspettative di vita. Successivamente, aumenteranno di tre mesi ogni biennio.
Un altro tipo di agevolazione riservata alle donne, è l’opzione contributiva donne, conosciuta anche come regime sperimentale. Questa particolare agevolazione permette alle lavoratrici di poter andare in pensione a 57 anni e 7 mesi di età, quando si tratta di dipendenti, o a 58 anni e 7 mesi di età, quando si tratta di lavoratrici autonome. Il requisito essenziale è che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi. Per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti, queste devono aspettare almeno 12 mesi, il così detto periodo a finestra, per la liquidazione della pensione. Mentre, le lavoratrici autonome, dovranno invece attendere 18 mesi dalla maturazione dei trentacinque anni di contributi.
In questo caso, però, il calcolo dell’ammontare della pensione per donne di 62 anni viene effettuato con un sistema contributivo, ed è solitamente penalizzante rispetto alla pensione classica. Questo accade in quanto il calcolo della pensione anticipata viene fatta sui contributi accreditati e non sulla media degli ultimi stipendi.
Inoltre, i trentacinque anni di contributi che vengono richiesti per questo tipo di agevolazione devono essere stati maturati entro la fine dell’anno 2015. In caso aveste tutti i requisiti entro questo anno, vi potete pensionare quando volete, anche trascorso il periodo detto di finestra.