In questo articolo esamineremo un tema che sta a cuore a molte famiglie italiane, ovvero la pensione delle casalinghe nel 2019. Vi parleremo di come le casalinghe possono ottenere l’assegno pensionistico che consenta loro di vivere dignitosamente negli anni della vecchiaia dopo una vita dedicata alla cura della casa e della famiglia. Vedremo quindi a quanto ammonta l’importo pensionistico previsto per le casalinghe che non hanno versato contributi durante la loro vita lavorativa e quali sono gli importi previsti invece per le casalinghe iscritte al fondo sociale Inps e punteremo il faro sui requisiti necessari per accedere alla pensione, traendo le necessarie conseguenze rispetto all’opportunità e convenienza di sottoscrivere un fondo.
Pensione casalinghe senza contributi 2019
Il lavoro della casalinga, pur essendo riconosciuto solo di rado, è a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro che, però, essendo svolto nel seno del proprio nucleo familiare non comporta il percepimento di uno stipendio e quindi il versamento dei contributi mensili necessari ad “accatastare” un fondo previdenziale e pensionistico. Negli ultimi decenni questo tema è diventato sempre più urgente e di primo piano nel dibattito pubblico e i governi che si sono avvicendati nel tempo hanno introdotto misure volte a tutelare tutti gli uomini e le donne che abbiano dedicato la vita all’attività di cura non retribuita della propria famiglia, in modo da garantire loro una pensione che possa consentirgli di invecchiare senza crucci economici e senza confrontarsi con lo spettro dell’indigenza. Le casalinghe e chiunque altro, maschio o femmina, si sia dedicato al lavoro domestico non retribuito per tutta la vita e che non sia iscritto a un fondo sociale dell’Inps, non possono percepire una pensione – non avendo di fatto mai versato contributi – ma, al limite, possono contare sui risparmi messi da parte nel corso degli anni ed investiti all’uopo con appositi libretti di risparmio o in fondi alternativi a quelli pensionistici (ad esempio di carattere assistenziale o assicurativo, valutando attentamente i costi di gestione e le commissioni applicate). Simulare l’importo pensionistico di chi non ha sottoscritto un fondo previdenziale è impresa ardua: tutto dipende dalle somme risparmiate e dai frutti dati dagli investimenti effettuati nel tempo. Inoltre, ovviamente, tale somma potrebbe essere erogata mensilmente oppure “stoccata” sul proprio conto corrente per essere attinta dall’intestatario secondo necessità. Purtroppo, le formule di previdenza per coloro che non hanno provveduto in tal senso durante gli anni di attività sono molto limitate e garantiscono poche sicurezza; il consiglio è quello di sottoscrivere in ogni caso il fondo pensionistico Inps, del quale vi parleremo ampiamente nei prossimi paragrafi.
Fondo pensione Inps 2019 per casalinghe
Il fondo pensionistico per casalinghe approntato dall’Inps ha la finalità di erogare la pensione di inabilità o vecchiaia a coloro che abbiano svolto prevalentemente lavoro di cura familiare non retribuito. L’accesso alla pensione di vecchiaia per le casalinghe spetta a partire da 57° anno d’età purché risultino accreditati almeno 60 mesi di contributi e che l’importo maturato conseguentemente sia pari a quello previsto dall’assegno sociale (che nel 2019 ammonta a 458,00 euro per 13 mensilità) con una maggiorazione del 20% per una cifra totale di 549,60 euro. A partire dai 65 anni di età la pensione sociale viene riconosciuta indipendentemente dall’importo maturato.
Le casalinghe – o altri soggetti che abbiano svolto lavoro di cura non retribuito – che invece presentino condizioni documentate di permanente impossibilità di dedicarsi al lavoro domestico e che abbiano alle spalle almeno 60 mesi di contributi regolarmente versati possono accedere alla pensione di invalidità.
Per le casalinghe e figure assimilate il calcolo della pensione avviene solo in base al sistema contributivo, a differenza di quanto accade ai lavoratori dipendenti iscritti al fondo pensione apposito (in cui può essere prevista la pensione calcolata con sistema retributivo) e non vi è la possibilità di ricongiungere e sommare eventuali versamenti effettuati presso diverse gestioni previdenziali.
Ma in che modo si calcola la pensione 2019 delle casalinghe iscritte al fondo sociale Inps? I contributi che vengono versati dagli iscritti al fondo dedicato alle casalinghe entrano a far parte di un unico conto virtuale la cui rivalutazione è effettuata in base al tasso annuale di capitalizzazione, che corrisponde alla variazione media del P.I.L. (prodotto interno lordo) nei cinque anni precedenti all’anno che deve essere rivalutato. Questa operazione avviene il 31 dicembre di ogni anno e viene eseguita sul totale dei contributi che sono stati stoccati entro la fine dell’anno precedente: ad esempio, a dicembre 2019 saranno rivalutati tutti i contributi versati fino al 31 dicembre 2018. La somma di tutti i contributi che vengono rivalutati è ciò che si definisce montante contributivo; tale importo deve poi essere moltiplicato per il coefficiente di trasformazione che varia in base all’età di pensionamento. Per le casalinghe che sono andate in pensione a partire dal 1° gennaio 2019 e che ci andranno da qui al 31 dicembre 2021 i coefficienti di trasformazione sono: 4,200% per chi va in pensione a 57 anni; 4,304% per chi va in pensione a 58 anni; 4,414% per chi va in pensione a 59 anni; 4,532% per chi va in pensione a 60 anni; 4,657% per chi va in pensione a 61 anni; 4,790% per chi va in pensione a 62 anni; 4,932% per chi va in pensione a 63 anni, 5,083% per chi va in pensione a 64 anni; 5,245% per chi va in pensione a 65 anni; 5,419% per chi va in pensione a 66 anni; 5,604% per chi va in pensione a 67 anni; 5,804% per chi va in pensione a 68 anni; 6,021% per chi va in pensione a 69 anni; 6,257% per chi va in pensione a 70 anni; 6,513% per chi va in pensione a 71 anni. Facendo un esempio concreto, se una casalinga i cui contributi versati (e rivalutati) ammontano 25.000,00 euro decide di andare in pensione a 65 anni di età il calcolo della pensione si otterrà con la seguente operazione: 25.000,00 * 5,245% = 1311,25 euro all’anno, corrispondenti ad un importo mensile di 100,86 euro.
Come iscriversi al fondo pensione casalinghe: conviene si o no?
Iscriversi al fondo pensionistico per casalinghe predisposto dall’Inps a partire dal 1997 è molto semplice: tale possibilità è aperta inoltre a tutti coloro che abbiano un’età compresa tra i 16 e i 65 anni e che abbiano svolto e svolgano un’attività non retribuita e che non siano lavoratori dipendenti, autonomi o pensionati. L’iscrizione al fondo avviene per via telematica sul portale dell’Inps – per accedere al quale è indispensabile essere muniti di codice PIN apposito – oppure telefonicamente, rivolgendosi al numero 803164 (da telefono fisso) o 06164164 (da mobile). Chi volesse invece essere guidato passo passo da una presenza umana può rivolgersi ad un patronato o ad altre figure abilitate.
L’iscrizione al fondo Inps ha inizio a partire dal primo giorno del mese nel quale viene presentata la domanda: se una casalinga si iscrivesse al fondo oggi, la sua iscrizione partirebbe dal 1° ottobre 2019. L’iscrizione, una volta “accesa”, rimane attiva anche se non vengono effettuati versamenti. I versamenti sono effettuati dall’iscritto in modo volontario e il limite previsto per l’accredito dei contributi mensili è di 25,82 euro e per ogni anno saranno accreditati all’iscritto i mesi corrispondenti all’importo totale versato diviso per 25,82 euro. Se per esempio nel 2019 una casalinga ha versato 300,00 euro i mesi che le verranno accreditati saranno 12. I contributi possono essere versati mediante bollettino postale che l’Inps invia all’iscritto contestualmente alla comunicazione di accoglimento della domanda; sul sito dell’Inps il bollettino è comunque scaricabile in pdf. I contributi versati dalle casalinghe in questo fondo sono deducibili dal reddito imponibile Irpef anche per eventuali familiari a carico. Oltre all’obbligo previdenziale previsto da Inps va considerato anche quello assicurativo Inail destinato a coprire eventuali infortuni sul lavoro o altre malattie professionali che potrebbero colpire i lavoratori domestici a titolo gratuito.
Le pensioni derivanti dal fondo Inps per le casalinghe possono essere cumulabili con l’assegno sociale, ovvero la prestazione che ha sostituito la pensione sociale. Tale forma previdenziale è dovuta ai cittadini italiani, comunitari ed extra-comunitari (se in possesso di permesso di soggiorno a tempo indeterminato) in difficoltà economiche con meno di 67 anni che vivono in Italia continuativamente da almeno dieci anni e il cui reddito annuo sia inferiore a 5.945,00 euro o 11.908,00 euro annui se coniugati. Le casalinghe che rientrino in queste fattispecie possono quindi cumulare la pensione Inps con l’assegno sociale, con esenzione da Irpef, pari a 458,00 euro per 13 mesi. Ovviamente, vale anche per le casalinghe l’accesso alla reversibilità della pensione del coniuge, in caso di decesso di quest’ultimo.
In sintesi, per le casalinghe e coloro che svolgono lavoro di cura non retribuito in famiglia è in ogni caso conveniente e soprattutto prudente iscriversi ad un fondo pensione Inps in modo da garantirsi la pensione in età avanzata e proteggere i propri risparmi, senza incorrere in sorprese indesiderate, soprattutto se non si è stati oculati nel risparmio durante gli anni di lavoro o se ci si è affidati a fondi di investimento alternativi i cui frutti non sono stati quelli promessi.