La cosiddetta pensione part time prende il via in Italia, consentendo ad una determinata categoria di lavoratori di accedere ad un innovativo sistema previdenziale, di cui ora spiegheremo i parametri. In seguito all’approvazione della Legge di Stabilità 2016, sono molti i cambiamenti apportati dal Governo ai diversi contesti istituzionali; in particolar modo un gran numero di novità riguarda il sistema pensionistico nostrano, a lungo oggetto di discussione in Parlamento. Osserveremo dunque chi potrà accedere al suddetto part time e come lo stesso influirà sullo stipendio del lavoratore prossimo alla pensione.
Pensione part time: data e funzionamento
La Legge di Stabilità (comma 284, legge 208/2015) prevede che il sistema di lavoro part time prenda il via, in modo sperimentale, a partire da venerdì 20 maggio 2016. Da questa data i lavoratori che matureranno l’età per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018, in possesso dei requisiti contributivi minimi, potranno chiedere di entrare a far parte del già citato part time agevolato, il quale sarà concesso ai dipendenti del settore privato con un contratto a tempo indeterminato.
Conseguenzialmente alla richiesta fatta dal lavoratore presso gli uffici della Direzione Territoriale del Lavoro, l’INPS deciderà se lo stesso può accedere o meno all’agevolazione (i tempi burocratici prevedono circa dieci giorni di tempo per ottenere una risposta, sia essa positiva o negativa).
Nel caso in cui la domanda venga accettata ed il lavoratore disponga dunque dei requisiti necessari, quest’ultimo avrà la facoltà di uscire dal mondo del lavoro con orari ridotti (a scelta tra il 20% ed il 60% dell’attuale tempo di lavoro).
Allo stesso tempo, lo stipendio verrà maggiorato di un importo pari alla contribuzione previdenziale inerente la prestazione lavorativa non effettuata a causa del part time.
Part time prima della pensione: le parole del Ministro del Lavoro
Una novità di tale portata non poteva essere introdotta se non dal Ministro del Lavoro ‘Giuliano Poletti’ il quale, in occasione della Giornata nazionale della previdenza, ha voluto esprimere il suo parere a riguardo attraverso un video messaggio in cui specifica che:
“Si vedrà se tale iniziativa piacerà alle imprese come ai lavoratori. In seguito alla raccolta dei pareri di entrambe le categorie, capiremo quanto il nuovo sistema, che prevede orari ridotti prima della pensione, possa incidere sul welfare del nostro Paese e sulle logiche che lo governano”.
Per concludere, solo il tempo potrà dirci se la nuova manovra ideata dal Governo potrà apportare significative modifiche al sistema lavorativo e previdenziale italiano, così come sottolineato dal Ministro del Lavoro. La speranza è che il nuovo sistema, organizzato nel migliore dei modi, consenta ai lavoratori più anziani di uscire con serenità dal mondo del lavoro, favorendo le aziende nell’assunzione di dipendenti più giovani, in cerca di un posto fisso attraverso cui costruire il proprio futuro.