Molte donne lamentano il fatto di avere piedi gonfi in gravidanza fin dai primi mesi: tutto questo è fisiologico e dipende da un aumento ormonale e dal cambiamento dell’organismo in generale che si prepara a mantenere e nutrire il bambino.
Sebbene sia una reazione corporea tipica che accompagna tutto l’arco della gravidanza, piedi gonfi e caviglie spesse rappresentano un inestetismo che sconforta le future mamme, oltre che recare loro dolore e pesantezza a partire dalle gambe. Esistono alcuni semplici rimedi che possono aiutare a lenire il dolore di questo naturale disturbo, nonché a sgonfiare la parte interessata. Vediamo insieme alcuni consigli.
Cosa fare per guarire dai piedi gonfi in gravidanza: rimedi e suggerimenti
Il problema dei piedi gonfi in gravidanza non è da vedere come un fatto a sé isolato, bensì connesso all’intera circolazione sanguigna. Essa viene rallentata da un improvviso aumento del progesterone durante la gravidanza: i piedi gonfi rappresentano uno degli effetti di questo incremento.
Il gonfiore è dipeso infatti dai liquidi che vanno a ristagnare lungo le gambe, fino ai piedi. Molte donne vedono manifestare anche un aumento della ritenzione idrica oltre al gonfiore sull’intere gambe, e non solo all’altezza delle caviglie.
Per agire sulla circolazione sanguigna e dunque intervenire direttamente sul gonfiore è bene:
- Non stare troppo in piedi. Ciò favorisce la circolazione sanguigna. Anzi, laddove è possibile, è consigliato tenere le gambe leggermente alzate all’insù così da aiutare il sangue a fluire e di conseguenza a distribuirsi su tutto il corpo, riducendo il ristagno dei liquidi e il gonfiore localizzato.
- Mantenere il corpo in temperature non troppo alte può aiutare con il problema dei piedi gonfi in gravidanza, perché il caldo contribuisce al dilatamento dei vasi sanguigni (vasodilatazione) nei quali il sangue affluisce maggiormente, provocando il ristagno. È indicato tenere in acqua fresca i piedi gonfi in gravidanza: se la stagione è estiva, si può sfruttare una passeggiata per immergerli nel mare.
- Le calze contenitive. Esse infatti aiutano ad attivare la circolazione del sangue grazie alla forza elastica della calza che va ad intervenire direttamente sulle vene, esercitandone una leggera pressione.
- I massaggi drenanti: oltre che a dare profondo piacere quando lo si riceve è un toccasana per la riattivazione della circolazione. I messaggi raccomandati per le donne in gravidanza sono il Linfodrenaggio e lo Shatsu, i quali, seppur esercitano lievi pressioni, non vanno a toccare punti pericolosi per il bambino.
- Alimentazione e attività fisica: durante la gravidanza la donna non si concede troppi sforzi che potrebbero affaticarla e compromettere la sicurezza del bambino. Tuttavia questo non deve rappresentare un impedimento che possa condurla in una dimensione troppo sedentaria.
Se la gravidanza procede bene senza alcuna anomalia, un moderato movimento fisico è consigliato per la circolazione sanguigna ma anche per il mantenimento muscolare e il benessere psichico.
Allo stesso modo, anche l’alimentazione può essere considerata un fattore incidente quando si parla di piedi gonfi in gravidanza. Far fronte alle famose voglie è necessario: non bisogna negarsi il bisogno impellente di un determinato tipo di cibo, anzi, va assecondato, ma con moderazione.
È importante mantenere una dieta alimentare sana durante i nove mesi, abbinando carboidrati a proteine conmolta frutta (soprattutto frutti rossi) e verdura, consumando cereali e cibi ricchi di calcio, per saziare l’appetito senza finire nell’abuso di cibi extra, ricchi di sale e grassi che potrebbero ricadere sul corretto scorrimento del sangue (e dunque aumentare il gonfiore) nonché sulla forma fisica. Naturalmente, sempre e comunque, bere tantissima acqua! La migliore amica quando si parla di circolazione del sangue.
Piedi troppo gonfi in gravidanza: quando preoccuparsi?
In alcuni casi eccezionali il gonfiore può essere un segnale, ma non se si presenta da solo.
Infatti il fattore determinante del gonfiore è la pressione sanguigna che va tenuta sotto controllo. Di per sé essa non rappresenta un pericolo: molte donne che ne hanno sofferto in gravidanza hanno messo al mondo bambini in perfetta salute.
Qualora però si dovessero riscontrare insieme ai piedi troppo gonfi, forti mal di testa e un aumento di proteine delle urine, allora è il caso di allarmarsi perché potrebbe essere indizio di gestosi.
Chiamata anche preeclampsia, la gestosi è uno stato grave della gravidanza caratterizzato da forte pressione sanguigna e presenza di albumina nel sangue. Non è una patologia comune: 5 donne su 100 possono incorrerne, ma è molto temuta in ostetricia perché può mettere a rischio la vita sia della madre che del figlio se non viene controllata.
Non esiste una vera e propria prevenzione alla gestosi, ma una donna affettane viene messa sotto monitoraggio continuo. Ricordiamo che avere piedi gonfi in gravidanza è una cosa normalissima e che può accentuarsi se non si da la giusta importanza allo stile di vita nei nove mesi. Ma qualora dovesse sorgere qualche dubbio, è sempre bene presentarlo alla propria ginecologa.
Scarpe consigliate in gravidanza: circolazione piedi, gambe, schiena
Per favorire lo sgonfiamento di piedi e caviglie, infine, è inevitabile pensare alle scarpe. Non c’è la scarpa apposita per la gravidanza ma è bene indossare calzature comode e sportive.
Bisognerebbe non utilizzare scarpe con suola troppo bassa perché il ginocchio rischierebbe di non attutire correttamente il peso del corpo, ma allo stesso tempo non camminare su scarpe che superino i 3-4 cm di altezza. Ballerine, ciabattine da mare, insomma, tutte le scarpe raso-terra andrebbero eliminate perché vanno a favorire il gonfiore ai piedi. Allo stesso modo, tacchi e zeppe, specie agli ultimi mesi, andrebbero riposte direttamente nell’armadio.
Qualsiasi modello di scarpa può andar bene purché sia regolabile da lacci elastici, così da avvolgere il piede senza stringerlo. Molte donne comprano scarpe di un numero o due più grandi nelle ultime fasi della gravidanza: i piedi gonfi possono così non rimanere compressi e garantire un corretto flusso sanguigno.