Pitiriasi rosea è anche conosciuta come “pitiriasi rosea di Gibert ” dal nome Melchior Gibert, un dermatologo del XIX secolo che l’ha per prima individuata. La pitiriasi rosea non è maligna e non causa danni permanenti ma può essere molto dolorosa per chi ne è affetto. Generalmente dura per un periodo che va dal mese e mezzo ai due mesi nei casi più gravi. In assoluto il peggiore dei casi di pitiriasi rosea può durare fino a sei mesi ma i casi sono particolarmente rari. La pitiriasi rosea inizia con una singola lesione dolorosa che si presenta solitamente sulla schiena. Dopo circa una o due settimane, il rush cutaneo si sviluppa in gran parte del corpo e gli effetti non sono meno dolorosi. Questa patologia con effetti dermatologici ha la tendenza a manifestarsi sul dorso ma può colpire anche gli arti e le estremità come mani e piedi. Si può presentare anche sul volto sebbene la casistica sia minore.
La pitiriasi rosea non ha una componente genetica. Essa può affliggere chiunque ma le donne sembrano essere colpiti più frequentemente degli uomini. Le persone che hanno già sofferto di una infezione del tratto respiratorio superiore hanno molta più probabilità di soffrire di pitiriasi rosea rispetto alle altre (le persone indicate ricoprono il 70% della casistica).
Questa malattia non è causata da un virus o da un’infezione batterica sebbene assomigli molto ad un’infezione fungina. A rigor di termini la pitiriasi rosea non è contagiosa, tuttavia si sono riscontrati casi di focolai particolarmente concentrati in determinate zone residenziali. Questi focolai sono più frequentemente riportati su squadre sportive, nelle palestre, nelle caserme e nelle università. L’origine di queste epidemie non è ancora chiara.
In effetti , nel suo complesso , l’origine della pitiriasi rosea non è chiara. È più frequente in primavera e autunno. Mentre la maggior parte dei disturbi stagionali sono legati alla temperatura delle stagioni, non è il freddo estremo dell’inverno o il caldo estremo dell’estate che innescano pitiriasi rosea. È possibile che vi sia un collegamento ai vari tipi di materia vegetale in aria durante queste stagioni.