PostePay INPS Card è stata ideata nel 2004 dalla collaborazione tra l’INPS e le Poste Italiane. Si tratta di un servizio pensato appositamente per i pensionati che è completamente gratuito e permette a chi ne usufruisce di farsi caricare la pensione direttamente su questa card, la quale funziona esattamente com una carta prepagata. Il cliente può decidere se incassare l’intera rata della pensione o soltanto una parte di essa, semplicemente recandosi presso un qualsiasi sportello automatico Postamat e del circuito Cirrus e Maestro. Anche quest’operazione è completamente gratuita. La PostePay INPS Card 2018 può essere utilizzata non soltanto per incassare la pensione, ma anche per molte altre tipologie di prestazione previdenziale. Funziona come un controcorrente e facendosi accreditare la pensione su la PostePay INPS Card 2018, l’utente potrà utilizzarla direttamente per prelievi, pagamenti presso vari negozi e pagamenti online. In quest’articolo vedremo nello specifico come richiedere la PostePay INPS Card 2018, quali sono i costi e i rischi ai quali si va incontro, come funziona, come prelevare, quali sono tutti i vantaggi e gli svantaggi di PostePay INPS Card 2018, ed infine parleremo di cosa sono, in cosa consistono e come utilizzare i voucher per lavoro occasionale INPS 2018.
Come richiedere la PostePay INPS Card 2018
Per richiedere ed entrare in possesso di PostePay INPS Card 2018, l’utente interessato dovrà recarsi in primo luogo presso uno sportello di un qualsiasi ufficio postale, dove potrà esplicitare la sua richiesta all’impiegato di turno e chiedere l’attivazione della carta prepagata. Effettuata tale richiesta, riceverà il cosiddetto documento di registrazione, attraverso il quale potrà ritirare direttamente i soldi della pensione, senza dover necessariamente presentare ogni volta la propria PostePay INPS Card. La somma potrà essere ritirata dal proprietario della carta o da chi per lui tramite delega, e presentando in ogni caso il documento di registrazione. La carta non verrà consegnata in quel momento al richiedente, ma, sarà spedita a casa tramite servizio postale. Presso l’indirizzo di residenza del richiedente saranno recapitate due buste distinte: una contenente la carta, l’altra contenente il codice pin. Questa operazione viene effettuata per evitare che chiunque, entrandone casualmente in possesso e conoscendo il codice pin, possa usufruirne a discapito del proprietario della carta. A questo punto per l’attivazione definitiva della PostePay INPS Card 2018, l’utente dovrà recarsi nuovamente presso gli sportelli dell’ufficio postale. La pensione verrà accreditata sulla carta il mese seguente all’attivazione, nel caso in cui la carta sia stata resa operativa nei primi 15 giorni del mese. In caso contrario, la pensione sarà accreditata sulla carta il secondo mese successivo all’attivazione.
PostePay INPS Card 2018: costi e rischi
Come abbiamo precedentemente affermato, la PostePay INPS Card 2018 non prevede alcun costo di attivazione. Per quanto riguarda i prelievi invece, in alcuni casi ci sono dei piccoli costi di commissione. Se l’utente preleva dagli sportelli postali, le commissioni sono pari a zero e l’operazione, in questo caso, è completamente gratuita. Al contrario, se il proprietario della PostePay INPS Card 2018, preleva da un ATM bancario in Italia, la commissione ammonta a 1,75 euro a prelievo. Per ATM bancari all’estero(sia in Europa che fuori dalla zona euro) la commissione per ogni prelievo effettuato è pari a 2,58 euro. Con PostePay INPS Card 2018 è possibile prelevare e acquistare anche in negozi all’estero che sono convenzionati con questo tipo di circuito. Il rischio che può correre chi utilizza la PostePay INPS Card 2018 è quello che quest’ultima possa essere bloccata. Infatti ogni proprietario della carta deve ricordarsi di aggiornare il documento di registrazione ogni 40 operazioni effettuate. Se l’aggiornamento del documento non avviene, la carta viene immediatamente bloccata. Per effettuare l’aggiornamento del documento di registrazione il diretto interessato dovrà recarsi presso gli sportelli dell’ufficio postale e rivolgersi ad un impiegato alle poste. Tale operazione non è possibile effettuarla tramite sportello automatico.
PostePay INPS Card 2018: funzionamento e prelievo
I prelievi possono essere effettuati dai proprietari della PostePay INPS Card 2018 in due modi: recandosi preso gli uffici postali, o tramite Postamat e sportelli bancari. La carta può essere utilizzata fino ad esaurimento del denaro che è stato caricato su di essa, ma con delle limitazioni. Per quanto riguarda i prelievi, l’utente non può prelevare più di 600 euro al giorno, e un massimo di 2500 al mese. Per quanto riguarda i pagamenti in negozio, questi non possono superare la soglia dei 600 euro giornalieri e dei 1600 euro mensili.
Presso i Postamat è possible controllare anche il saldo presente sulla propria PostePay INPS Card e i movimenti effettuati con essa. In caso di smarrimento o furto, l’utente può bloccare gratuitamente la carta, sporgere denuncia e ottenerne una nuova senza alcun costo.
Tutti i vantaggi e gli svantaggi di PostePay INPS Card 2018
I vantaggi riguardano sicuramente i costi ridotti della PostePay INPS Card. I prelievi sono in molti casi gratuiti, le commissioni sono ridotte al minimo, non è previsto un canone annuale per i possessori di questa carta e non si paga l’imposta di bollo. È possibile ricaricare la carta direttamente facendosi accreditare la pensione su di essa, oppure effettuando delle ricariche presso gli uffici postali. Anche questa procedura è completamente gratuita.
I costi ridotti al minimo sono un vantaggio anche rispetto ad altre carte fornite dagli istituti di credito, sulle quali è possibile accreditare la propria pensione. Si chiamano carte conto e sono prepagate ricaricabili, ma a differenza della PostePay INPS Card, non sempre possono essere ottenute in maniera gratuita perché vi è associato un codice IBAN.
Gli svantaggi principali sono che per il denaro depositato sulla carta, non è riconosciuto alcun interesse e l’incombenza di recarsi agli uffici postali ogni 40 operazioni per l’aggiornamento del documento di registrazione.
Voucher per il lavoro occasionale INPS 2018
Con le nuove normative riguardanti il lavoro occasionale, sono state effettuate anche delle modifiche ai voucher per il lavoro occasionale INPS. I voucher per il lavoro occasionale erano dei buoni acquistabili presso le banche, la posta o i tabaccai, e attraverso i quali era possibile svolgere un servizio lavorativo saltuariamente e sporadicamente. Oggi i prestatori e gli utilizzatori dei vari servizi, prima di poter svolgere o ricevere un lavoro occasionale, devono in primo luogo registrarsi sul sito dell’INPS e adempiere attraverso la piattaforma online, gli obblighi legislativi previsti. I vecchi buoni lavoro sono stati definitivamente sostituiti con i PrestO voucher lavoro occasionale, che servono a remunerare il lavoratore che ha svolto un specifico lavoro occasionale. Questo tipo di voucher posso essere utilizzati esclusivamente da studenti, pensionati e disoccupati, e si tratta di un tipo di voucher tacciabile sia in cartaceo che in forma digitale. La registrazione all’INPS è obbligatoria perché sarà l’istituto nazionale della previdenza sociale a provvedere al pagamento del prestatore del servizio entro il quindicesimo giorno del mese successivo all’attività svolta. Il compenso verrà accreditato tramite bonifico bancario pagabile presso le Poste Italiane; in questo caso eventuali spese saranno a carico del prestatore. In alternativa la somma potrà essere recapitata al lavoratore occasionale con un accredito sul conto corrente bancario.
Comunicazione preventiva Voucher PrestO
La piattaforma informatica dell’INPS è uno strumento utile al fine di informare l’istituto sullo svolgersi di una prestazione. L’istituto deve essere informato con almeno un’ora di anticipo dall’inizio dell’attività; per effettuare questa comunicazione il prestatore può anche utilizzare i servizi di contact center INPS chiamando il numero verde. In passato era possibile effettuare tale comunicazione anche inviando una mail attraverso posta elettronica all’ispettorato nazionale del lavoro relativo al proprio territorio di appartenenza, o con un semplice sms. Bastava inserire nel messaggio esclusivamente i dati anagrafici del prestatore quali nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale e ora e luogo della prestazione.
Oggi con la nuova normativa, la comunicazione preventiva deve contenere delle informazioni ben precise: devono essere indicati nello specifico la data, il luogo e l’ora nel quale si svolgerà il lavoro, l’oggetto della prestazione, la cifra concordata con il datore di lavoro per l’avvenuta prestazione e i dati anagrafici del lavoratore occasionale.
Sanzioni e soglie massime Voucher PrestO
Chiunque non adempia alle comunicazioni indicate per effettuare il corretto utilizzo dei voucher PrestO potrebbe andare incontro a delle sanzioni. La sanzione per i datori di lavoro e per i lavoratori occasionali che non si uniformeranno alle nuove normative, va dai 500 ai 2500 euro. Nel caso in cui il prestatore superi in termini di tempo o il termini di retribuzione, le soglie stabilite dalle nuove normative per i voucher PrestO, il datore di lavoro avrà l’obbligo di assumere il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato e full time.
Può capitare che per qualsiasi motivo il lavoratore sia impossibilitato nello svolgere la sua prestazione. In questo caso il committente ha 3 giorni a disposizione per comunicarlo all’Istituto. La soglia massima complessiva della durata delle ore di prestazione è stata fissata a 280 annuali. Sul sito INPS è possibile consultare sia la soglia delle ore complessive, sia quella relativa ai compensi.
Valore e limiti di reddito dei Voucher PrestO
Ogni voucher PrestO ha un valore di 9 euro netti all’ora. Il datore di lavoro occasionale dovrà pagare un importo complessivo di 12 euro per voucher: 31 centesimi per i contributi assicurativi dell’INAIL e 2,97 euro relativi ai contributi INPS.
Esistono inoltre dei limiti di reddito relativi al contratto di prestazione occasionale. Essi prevedono 2.500 euro da ogni committente, 5 mila euro annuali per ogni datore di lavoro occasionale e la stessa cifra per quanto riguarda ogni prestatore occasionale.