Anche se i media principali non ne hanno parlato tantissimo, la Camera ha approvato la direttiva europea che consente alle banche di procedere al prelievo forzoso dai conti correnti dei propri clienti (forse qualcuno ha sentito parlare del termine “bail in”). Per essere più precisi, la direttiva europea in questione è la 2014/59/UE, e rientra tra i vari provvedimenti recepiti dalla legge di delegazione europea, approvata dalla Camera con 270 sì, 113 no e 22 astenuti.
I precedenti
In realtà il prelievo forzoso non è affatto una novità per il nostro Paese: già nel 1992, su iniziativa del governo Amato (spinto da una situazione economica non proprio facile), venne prelevato lo 0,6% dai conti correnti degli italiani che avevano depositato in banca più di dieci milioni delle vecchie lire. Qualche anno dopo ai ciprioti andò anche peggio, visto che il prelievo forzoso raggiunse il 30% di quanto risparmiato dai cittadini.
Cos’è il prelievo forzoso?
Ma cos’è il prelievo forzoso? Possiamo provare a spiegarlo partendo dal corrispondente termine inglese bail in, cioè (traduzione economica) garanzia interna o salvataggio dall’interno. In pratica le banche in pericolo di fallimento non avranno più aiuti provenienti dallo Stato perché la cosa andrebbe a gravare su tutti i contribuenti, ma potranno attingere dai conti dei loro clienti (come se anche loro non fossero onesti contribuenti).
Alcuni hanno definito il bail in come una sorta di furto legalizzato per salvaguardare la solidità del sistema bancario. Per fortuna pare che il prelievo forzoso non riguarderà chi ha versato in banca cifre inferiori ai 100.000 euro. In Germania questo tipo di meccanismo esiste già da tempo e il tetto è molto più basso: le banche in crisi possono applicare il prelevamento forzoso sui conti correnti con almeno 30.000 euro.
ma questa Europa vuole salvare le banche rubando ai cittadini onesti i risparmi di una vita. Perchè non hanno mai fatto una direttiva per dare ai clienti una parte dei loro utili al tempo delle vacche grasse?