L’inverno è alle porte e per gli appassionati fortunati che possiedono un’imbarcazione è ora di mettere in dolce letargo i propri mezzi. Qualcuno sceglie di farlo lasciando la barca ormeggiata in acqua, coprendola con un rivestimento da prua a poppa, altri di portarla a terra, in garage o rimesse. Anche se si potrebbe pensare che la seconda sia la soluzione migliore in realtà non è esattamente così, ecco perché.
Meglio lasciare la barca in acqua o a terra nei mesi freddi?
Estraendo la barca dall’acqua, per farla durare a lungo, sarebbe fondamentale far preparare il motore da un meccanico o qualcuno di esperto che, dopo aver eliminato ogni possibile residuo di umidità, si occupi di proteggere le ferramenta esterne applicando appositi prodotti e di coprire adeguatamente il mezzo. In realtà questa procedura ormai sono solo pochissimi a metterla in atto e questo compromette spesso la salute dei mezzi con la conseguenza che poi si devono affrontare ingenti spese di manutenzione che si potrebbero evitare.
Lasciare la barca all’ormeggio permette di poter accendere il mezzo di tanto in tanto, proprio per mantenere gli impianti in funzione, tenere tutto sotto controllo. Muovendo il mezzo avanti e indietro per qualche decina di secondi consente di evitare la formazione di corallina nelle boccole. Fare questo, nel caso della barca in acqua, è importante perché la corallina è con il tempo abrasiva. È chiaro che lasciare la barca in acqua è conveniente se si riesce a “farle visita” con periodicità perché altrimenti ne risentirà la salute del motore e potrebbe essere pericoloso per via delle mareggiate, delle corrosioni, delle infiltrazioni incontrollabili e altro.
Un elemento chiave per la barca in inverno è la cappa. Indispensabile sia a terra che soprattutto in acqua, caso in cui è indispensabile sia ben ancorata per evitare che venti violenti possano strapparla o spostarla, con ovvi danni di conseguenza.
Come coprire la barca durante l’inverno
La cappa non deve solo proteggere la barca dagli agenti esterni, ma consentire all’imbarcazione “di respirare”, deve consentire, cioè, una buona aerazione. L’ideale sarebbe avere un telo di copertura perfettamente a misura, che calzi l’imbarcazione in maniera aderente, sicura, salda. Uno dei prodotti più innovativi ed economici che ci sono in commercio oggi è sicuramente la soluzione proposta sul sito poliplast.it, perfetta sia per coprire la barca in acqua, sia a terra. Si tratta di un telo in polietilene termoretraibile.
Questa fibra sintetica si distingue per essere contemporaneamente impermeabile e traspirante. Consente quindi di proteggere l’imbarcazione evitando che si formi la temuta condensa. Utile, specie nel caso in cui la barca sia custodita all’esterno, è la resistenza ai raggi ultravioletti. La resistenza del telo in polietilene è elevata anche se il telo ha di per sé un peso modico, cosa che non è affatto scontata.
Il telo copribarca in polietilene Poliplast
Questa azienda propone un telo copribarca che si adatta perfettamente alle dimensioni del mezzo, sia che si tratti di una piccola barca che di uno yacht più ingombrante. Oltre ad essere disponibili in diverse dimensioni, ci sono anche vari spessori. Se la barca è a terra sarà sufficiente qualcosa di leggero, mentre se è all’esterno ci vorrà di certo qualcosa di più resistente e pesante.
Il telo in polietilene termoretraibile di Poliplast si posa facilmente: basta stendere il telo su tutta la superficie della barca, utilizzando poi una termopistola per far aderire il materiale alla sua struttura. Questa procedura è molto rapida. La copertura così applicata non si muoverà nemmeno a fronte di venti molto forti: l’imbarcazione è al sicuro. Il telo è usa e getta, ma è talmente economico che vale comunque la pena perché si risparmia.