Lo Stato, per legge, eroga sussidi a favore di tutte quelle persone affette minorazioni, siano esse congenite o sviluppate progressivamente nel tempo, per garantire loro una vita dignitosa. Per gli invalidi civili, infatti, esiste la prestazione d’invalidità. Ne consegue che, oltre ad aver diritto ad un aiuto economico sociale, gli invalidi possano avere il bisogno di richiedere ulteriori contributi specifici, che vanno sotto il nome di prestiti agevolati per invalidi civili INPS.
Ma per la legge chi sono gli invalidi civili, chi emette e come funzionano i prestiti agevolati per invalidi civili nel 2019? Inps, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, , quale ente di diritto pubblico, si occupa innanzitutto dell’erogazione delle prestazioni previdenziali per le persone con invalidità.
Il compenso economico, per la legge e per l’ente sociale, è rivolto a quelle persone conirregolarità fisiche, psichiche e sensoriali tali da compromettere la capacità lavorativa delle stesse: si evince, da questo statuto, che i prestiti agevolati per gli invalidi civili non possono essere richiesti da tutti, bensì sono destinati ad una categoria più specifica.
Nel nostro paese possono ritenersi appartenenti a questa categoria, previa certificazione medica che ne attesti la veridicità, chi dimostra una invalidità superiore al 74%. Rientrano in categoria, perciò, tutte quelle persone che attestino una invalidità almeno del 75%.
Le pensioni di invalidità, ed eventualmente le offerte di prestito per gli invalidi civili, possono essere prese in considerazione da chi possiede questa percentuale di invalidità. Tuttavia sono esclusi da questa categoria di Invalidi Civili Inps: gli invalidi di guerra, invalidi di lavoro o di servizio, poiché a loro è riservata un’altra tipologia di invalidità e la relativa prestazione previdenziale. Ma stando agli ultimi articoli Inps, possono richiedere l’invalidità civile anche i ciechi civili e i sordi con ipoacusia di almeno 75 decibel. E sono inclusi anche gli invalidi affetti da talassemia e drepanocitosi, di almeno 35 anni.
In cosa consiste il prestito agevolato per invalidi civili Inps? I vari prestiti agevolati non differiscono poi tanto dal prestito classico, nella modalità di funzionamento. Piuttosto, la differenza, in questo caso, potrebbe essere nei requisiti per ottenerlo. Oltre all’invalidità, è importante sottolineare che i cittadini che possono richiedere la pensione devono avere un’età compresa tra i 18 e 65 anni, dimostrare lo stato di attività lavorativa che, salvo qualche caso particolare, non deve risultare in svolgimento e dimostrare infine il reddito personale. Ma come funziona per chi supera il sessantacinquesimo anno di età?
Una volta chiarito chi può ritenersi invalido e richiedere agevolazioni, è arrivato il momento di andare scoprire in questo articolo se e quali prestiti agevolati ci sono per gli invalidi civili Inps 2019, e come funziona il prestito per alcune categorie specifiche: pensionati o protestati.
Prestiti agevolati per invalidi civili Inps pensionati 2019
Come accennato nell’introduzione dell’articolo, l’assegno di invalidità civile segue una serie di normative Inps che regolano la consueta erogazione degli aiuti economici che lo Stato vuole garantire a queste persone, al fine di limitare la compromissione della qualità della vita.
Tutto il sistema che ruota attorno alla prestazione per l’invalidità, e che quindi riguarda anche i prestiti agevolati invalidi civili Inps, fa riferimento ai requisiti sopra velocemente descritti. Quello che ci interessa qui, in questo preciso momento, è il requisito d’età.
Infatti, secondo la normativa vigente possono richiedere la prestazione mensile per l’invalidità civile coloro i quali possono attestare un’età compresa tra i 18 e i 65 anni. Per chi supera la soglia dell’età qui indicata, non è più possibile richiedere il compenso mensile per l’invalidità civile.
Entriamo quindi nello specifico dei prestiti agevolati per gli invalidi civili e pensionati. Come funziona per i pensionati, e gli over 65, la richiesta e l’ottenimento di un prestito Inps per invalidità civile?
Innanzitutto bisogna comprendere che fine fa l’assegno per l’invalidità civile che, la persona invalida in questione, ha ottenuto mensilmente fino a quel momento rientrando con tutti i requisiti nella medesima categoria.
Secondo la normativa Inps, al compimento del sessantacinquesimo anno di età, l’assegno di invalidità che di consueto veniva erogato ogni mese, viene ora adeguato all’importo totale dell’assegno della pensione sociale: in altre parole, significa che l’assegno per l’invalidità civile in questione si trasforma in pensione di vecchiaia.
Una volta chiarito questo, possiamo entrare nello specifico dei prestiti agevolati Inps per pensionati invalidi per comprenderne la natura e soprattutto l’ottenimento, che spesso non risulta essere troppo chiaro. Infatti, stando al regolamento, tra le offerte di prestito agevolato a favore dei pensionati invalidi troviamo la formula della cessione del quinto della pensione. Nonostante non rappresenti un prestito esclusivo per gli invalidi, esso risulta comunque essere il più vantaggioso per un pensionato, il cui compenso d’invalidità ormai è sfociato nella pensione di anzianità.
In un discorso riguardante i prestiti, la cessione del quinto rappresenta a prescindere un’agevolazione finanziaria, ma special modo in questo contesto, poiché vi è da tenere conto che di norma l’invalidità civile non è finanziabile: essa non viene giudicata positivamente o negativamente come condizione per ottenere un prestito o meno.
Per gli istituti del credito il nocciolo della questione rimane sempre e comunque la garanzia. Un pensionato che fa richiesta, salvo qualche caso, risulta essere positivo per l’ottenimento di un prestito, grazie alla pensione di anzianità come garanzia mensile.
La cessione del quinto, in questo senso, funziona in maniera piuttosto pratica. Il pensionato che richiede questo tipo di prestito, riceve il compenso economico direttamente sul proprio conto corrente.
Dopodiché è l’Inps stessa che, mensilmente, provvede in maniera automatica a scalare il rimborso direttamente dalla pensione: in altre parole l’Inps trattiene una percentuale della pensione del richiedente.
La richiesta di prestito viene accettata da una banca e dall’Inps se il richiedente ha la possibilità di rimborsare quel denaro, altrimenti, in caso contrario, la richiesta potrebbe anche essere rifiutata.
Tuttavia, una volta ottenuto, la logica contrattuale del prestito con cessione del quinto prevede che i rimborsi mensili detratti dalla pensione di anzianità non possano superare un quinto del totale, ossia il 20%.
Ad ogni modo, sul sito ufficiale dell’Inps esiste una sezione apposita con le diverse offerte di prestito possibili che possono essere vantaggiose per i pensionati invalidi. Lì, nella pagina, ci sono varie tipologie di finanziamento, che possono fare più o meno al proprio caso specifico.
La cessione del quinto, in questo senso, sembra essere il metodo più vantaggioso che Inps propone non solo per chi possiede pensione di anzianità ma in generale a chi possiede una pensione di invalidità.
Prestiti agevolati per invalidi civili Inps protestati 2019
Adesso che abbiamo introdotto la natura della prestazione previdenziale compiuta dall’ente sociale Inps a favore degli invalidi civili attraverso una pensione di invalidità, e conseguito con la questione della pensione di anzianità che l’invalidità civile non è una condizione più o meno finanziabile, è arrivato il momento di capire un’ultima categoria interessante per quanto riguarda la questione dei prestiti agevolati e che forse hanno in serbo molte domande a riguardo: i protestati.
Chi sono i protestati? Quando si parla di protesto in ambito di diritto economico, questa terminologia specifica vuole designare una persona che ha dimostrato un mancato pagamento di una cambiale o di un determinato titolo.
Un pubblico ufficiale può dichiarare un protestato non necessariamente in caso di una vera e propria omissione di un pagamento fisico: spesso un pagatore rischia di diventare un protestato non onorando un assegno oppure pagando una somma su carta che, in realtà, non possiede sul conto.
Insomma, il protestato rischia di essere una figura critica se si parla di ottenimento di un determinato prestito. Ecco perché, in questo articolo, affrontiamo in ultima analisi la questione dei prestiti agevolati Inps per protestati e invalidi civili.
Per un protestato che, tuttavia, rientra nella categoria di invalido civile rispettando tutti i requisiti necessari, esiste una formula agevolata di finanziamento tra le offerte di prestito Inps?
Gli invalidi civili, e la relativa pensione di invalidità, non vengono discriminati in quanto tali nell’ottenimento di un prestito: per gli erogatori di finanziamenti la cosa importante è la garanzia del richiedente per la restituzione del denaro. Nel caso di un protestato invalido, il cui protesto è stato inserito nella banca dati, sembra che la soluzione migliore risieda, ancora una volta, nella richiesta di prestito con cessione del quinto. In ambito di prestiti, quello con cessione del quinto risulta il più sicuro, sopratutto per chi eroga il denaro: il fatto che un quinto del totale venga rimborsato e detratto direttamente da una “pensione”, assicura all’istituto del credito il ritorno di denaro.
Allo stesso tempo, per un protestato, il prestito con cessione del quinto è più facile da ottenere. Tuttavia, il richiedente con protesto è chiamato a presentare una garanzia. La pensione può essere o la pensione di vecchiaia o lo stipendio da dipendente pubblico regolarmente iscritto all’Inps.
Come in ogni richiesta di prestito, spetta allo stesso Istituto di Previdenza Sociale stabilire chi possa ottenere o meno un prestito Inps, a seconda del proprio caso specifico, soprattutto per quanto riguarda la situazione economica; e in base anche al grado di invalidità civile e alla relativa pensione di invalidità.