L’Inpdap era un ente previdenziale che tra i suoi svariati servizi offriva ai suoi iscritti anche l’opportunità di accedere a finanziamenti con condizioni agevolate; l’ente è stato soppresso e tutte le sue competenze sono passate all’Inps, che continua a proporre anche nel 2016 i prestiti Inpdap per i dipendenti statali e i pensionati: vediamo chi può richiedere questi finanziamenti e come può farlo.
Aggiornamento del 3 Maggio 2016: QUI l’ultima offerta Inpdap a tassi agevolati.
Importi, durata e tassi dei Prestiti Inpdap 2016
In linea generale possiamo dividere i prestiti Inpdap in due categorie, ovvero i piccoli prestiti, che permettono di ottenere somme contenute, e i finanziamenti pluriennali, che permettono di ricevere fino a 150.000 euro. Entrambe le tipologie di finanziamento sono riservate ai dipendenti e ai pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (ovvero il Fondo credito dell’Inps) e affinché vengano riconosciuti è necessario che il richiedente presenti determinati requisiti.
Il piccolo prestito: condizioni e come fare domanda
Il piccolo prestito Inpdap deve essere richiesto secondo due modalità: i dipendenti ancora in servizio devono inoltrare la domanda all’Amministrazione competente, che si occuperà poi di trasferirne la forma telematizzata; i pensionati invece devono inoltrare la richiesta direttamente attraverso il portale dell’Inps con la funzione Domande Web Piccoli Presiti ai Pensionati.
Come abbiamo detto, i prestiti Inpdap vengono concessi con tassi agevolati: il piccolo prestito prevede un Tan del 4,25%, che va ad aggiungersi agli oneri amministrativi che ammontano allo 0,50%. Quando il finanziamento viene concesso, la somma viene fornita al richiedente tramite bonifico sul suo conto corrente oppure in contanti agli sportelli della banca cassiera Inps. Nel caso in cui si verifichi la morte o l’invalidità permanente o assoluta (per causa di servizio) del beneficiario non è previsto il recupero dei crediti che sono ancora vantati dall’Inps.
L’importo massimo che si può ottenere con un piccolo prestito è pari a due mensilità medie nette per ogni anno di ammortamento, che va da un minimo di 1 anno ad un massimo di 4 anni. La somma che si può ottenere si riduce ad una sola mensilità per ogni anno di durata del finanziamento nel caso in cui il richiedente abbia altre trattenute in corso sul suo stipendio o sulla pensione. Il Tan è al 4,25% e il piano di rimborso prevede rate costanti che vengono decurtate direttamente dall’assegno mensile.
Il finanziamento pluriennale: tassi agevolati e requisiti
I piccoli prestiti rientrano nella sfera dei prestiti personali, mentre per i finanziamenti pluriennali è necessario che venga specificata la finalità del prestito. L’importo che viene erogato viene infatti stabilito in base alla motivazione espressa nella richiesta di credito. Per questi finanziamenti il tasso d’interesse è al 3,50%, mentre la durata può essere di 10 o 15 anni. Oltre all’iscrizione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, per ottenere un prestito pluriennale Inpdap è necessaria anche un’anzianità di servizio non inferiore ai 4 anni e almeno 4 anni di versamenti contributivi alla Gestione Unitaria.
Per maggiori informazioni rivolgersi alla pagina ufficiale: Richiesta prestiti agevolati