Dopo una lontananza durata ben 8 anni, la Quadriennale d’Arte di Roma ritorna in questo 2016 al Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale. Vediamo nel dettaglio cosa ci riserverà la nuova edizione e quando verranno aperte le porte al pubblico.
Informazioni generali sulla Quadriennale d’Arte di Roma 2016
Fra le mura ottocentesche dell’edificio di Pio Piacentini prenderanno posto 150 opere di ben 99 artisti, delle quali 60 neonate e le restanti terminate al massimo due anni fa. Suddivise in dieci compartimenti espositivi organizzati in reparti tematici, i lavori saranno esaminati da una giuria formata da tre personalità internazionali di spicco del settore. Quest’ultima sarà composta dal direttore del Museo di Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA) Ferran Barenblit, dalla curatrice del Padiglione Germania della Biennale di Venezia 2017, nonché direttrice del Museo Fridericianum di Kassel Susanne Pfeffere e da Volker W. Feierabend, presidente di VAF (Francoforte).
Colui che, come da proposizione indicata, riuscirà ad esprimere con il proprio lavoro uno slancio di freschezza fra le tendenze contemporanee, si aggiudicherà la serata del 28 ottobre il cosiddetto Premio illy Under 35, ovvero una borsa da ben 20 mila euro. Fra le tendenze contemporanee sì, perché tale evento è appunto dedicato a tali correnti da cui deriva il titolo “Altri tempi, altri miti”.
Ciò è quanto offre questa sedicesima edizione della Quadriennale d’Arte 2016 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, evento storico nonché principale kermesse dedicata all’arte contemporanea in Italia. I promotori e organizzatori dell’evento sono la Fondazione La Quadriennale di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo. Costoro, in collaborazione e grazie al cambio di marcia desiderato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, hanno provveduto a promuovere un’iniziativa di questo tipo anche per istruire e concedere il giusto trampolino di lancio ad un settore artistico spesso poco apprezzato.
Quadriennale d’Arte 2016: espositori, curatori, sezioni e data d’inizio
In sincronia con quanto verrà esposto, la stessa organizzazione di questa sedicesima edizione della Quadriennale d’Arte contemporanea porrà grande attenzione nel rivisitare forme di produzione innovative, proponendo in tal modo un percorso dedicato alle arti visive certo d’impatto.
Per non dilungarci eccessivamente, anziché citare l’elenco completo degli artisti (fra cui spiccano Invernomuto, Gasconade, Davide Stucchi, Riccardo Arena, Marzia Migliora, Momentum o Giulia Piscitelli), facilmente visibile comunque sul sito dedicato all’evento, vogliamo parlare delle dieci sezioni tematiche anticipate. Sono affidate ognuna ad un curatore, tranne la seguente basata sulla resistenza a codificazioni identitarie denominata I would prefernot to (Preferirei di no), adottata da Simone Ciglia e Luigia Lonardelli. Se Ehi, voi! di Michele D’Aurizio pone in risalto la ritrattistica, La democrazia in America di Luigi Fassi è basata sull’approfondimento e la riflessione sulla storia italiana contemporanea.
Alcuni spunti provenienti da film di Pasolini sono alla base della sezione curata da Simone Frangi, Orestiade italiana. Dalla sua, Luca Lo Pinto con, A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti, si occupa di temi basati sulla memoria e l’identità scorti attraverso lo sguardo del singolo, e della massa. Se il De Rerum Rurale di Matteo Lucchetti vuole osservare le relazioni fra spazio naturale e antropizzato, Lo stato delle cose di Marta Papini si propone di leggere le relazioni fra ricerche e pubblico. La seconda volta di Cristiana Perrella, propone invece una sezione dedicata all’uso di materiali già vissuti nel passato, diversamente dallo sguardo analitico orientato verso il futuro dei media di Cyphoria di Domenico Quaranta. In ultimo, Periferiche, curato da Denis Viva legge e desidera comprendere quanto il policentrismo contemporaneo penetri la nostra cultura visiva.
Ad ogni modo, la data d’inizio della Quadriennale di Roma 2016 coincide con il prossimo 13 ottobre 2016, mattinata dalla quale sarà accessibile, fino all’8 gennaio 2017.