Il 24 febbraio 2022 è stato l’inizio della tragedia umana che ha coinvolto il popolo ucraino e il popolo russo. Con quello che i russi chiamano “operazione militare speciale”, si è affacciata nuovamente la guerra in Europa. Un conflitto considerato anacronistico ed immotivato. A essere attaccati dai russi e difesi dagli ucraini sono le “terre di mezzo” o “territori di confine” dell’Ucraina, da sempre nella storia, oggetto di contese. A parte le vicende militari, questa guerra sembra non avere fine. Soldati che, da una parte e dall’altra, continuano a morire.
La propaganda di guerra, come sempre accade, ha preso il controllo dell’informazione. Con essa si vuole tranquillizzare la popolazione sull’andamento del conflitto ed esaltare i successi sul campo di battaglia, mistificandoli. Lo scopo è di mantenere alto il morale delle truppe.
I dati ufficiali che si hanno sulle morti da entrambi le parti sono confusi e conteggiati per difetto. Solo il governo russo diffonde le notizie riguardo alle perdite nel loro esercito. In Ucraina, la questione si fa un po’ complicata; il popolo è stanco della guerra e dei lutti nelle proprie famiglie. E’ per questo per questa ragione Kiev non renda pubblico il numero dei morti subite dall’esercito.
Secondo i dati in possesso degli Stati Uniti, dopo 19 mesi di guerra, i morti tra i soldati ucraini e russi, ammontano a circa 500.000.
Un salto in avanti nel numero delle vittime è stato la sanguinosa battaglia per il controllo della città di Bakhmut. Qui si sono viste atrocità che ricorda quelle della I Guerra Mondiale; assalti brutali alle trincee e a corpo a corpo. Lo stesso dicasi della tanto attesa controffensiva ucraina messa in atto all’inizio dell’estate. I risultati sono deludenti visto che i soldati ucraini stanno ancora affrontando le opere difensive disposte dai russi, fatte di fossati anti tank, di trincee, di estesi campi minati e dei famigerati denti di drago.
Stabilire l’esatto numero dei morti che sta provocando la guerra tra Russia e Ucraina non è facile. La situazione bellica sul campo è in continua evoluzione, ma soprattutto, entrambe le parti tendono a sottostimare le perdite subite. Mosca non dichiara tutti i morti subiti, e Kiev non comunica nessuna informazione.
Una stima indiretta può essere data dalle munizioni letali usate da entrambi le parti, e dalle immagini satellitari fornite dall’esercito U.S.A. e Britannico, dalle quali si notano un aumento esponenziale dei tumuli nei cimiteri in Ucraina e in Russia.
Le stime dirette si basano sulle intercettazioni delle comunicazioni eseguite dai servizi segreti, dalle indagini giornalistiche sui social media e dai dispacci governativi.
La fonte ufficiale che ha rivelato il numero di soldati morti è il Governo russo. Infatti, funzionari autorizzati hanno reso pubblico, in agosto, questo dato. Si stimava che il numero delle vittime in battaglia si aggirava sulle 300.000, che poi era precisato in 223.000 morti. Anche il Pentagono (Ministero della Difesa degli Stati Uniti), conferma. Tutto era comprovato dai 230.000 certificati di morte che il Ministero russo del Lavoro aveva ordinato la stampa, riguardanti i veterani di guerra deceduti. Documenti che dovevano essere inviati ai famigliari. I dati in possesso ai servizi segreti ucraini sono ancora più precisi. Secondo loro stima, l’esercito russo ha perso 272.940 soldati dall’inizio della guerra.
Invece, i dati forniti dal governo ucraino riguardo alle morti dei suoi combattenti, potrebbero essere inverosimili. La propaganda interna non vuole creare allarmismi eccessivi nella propria popolazione, certo, ma per questo, qui, le stime variano. Secondo il Pentagono, in primavera, l’esercito ucraino aveva perso dai 24.500 ai 131.000 soldati, mentre per diversi funzionari statunitensi e un per un ex alto dirigente del governo ucraino, i soldati ucraini morti si aggirerebbero a circa 70.000, e per finire, secondo altri funzionari americani il numero potrebbe essere inferiore. Ma, come sappiamo, il massacro è intensificato quest’anno dalla controffensiva ucraina. Sono passati quasi quattro mesi dall’inizio dell’operazione di riconquista territorio occupato, oltre che non avere risultati incoraggianti, ancora non si sa il numero dei soltati morti da aggiungere al macabro conteggio.
Kiev sa benissimo che deve risparmiare i suoi soldati soltanto per il semplice fatto che la Russia ha una popolazione più numerosa da cui rifornire il suo esercito, e il rapporto dei soldati russi e ucraini schierati sul campo di battaglia è di quasi tre a uno.
Si preannuncia una lunga guerra di logoramento, ma che potrebbe essere l’epilogo dello scontro biblico di Davide contro Golia.