Il Governo e le principali sigle sindacali hanno raggiunto l’intesa sugli interventi della riforma pensioni: il nodo centrale dell’incontro è stato l’anticipo pensionistico, ma tra le alte misure ci sono anche l’allargamento della quattordicesima, l’equiparazione della no-tax area tra pensionati e lavoratori dipendenti, il cumulo gratuito dei periodi contributivi, e importanti novità per chi ha svolto attività usuranti e per i lavoratori precoci.
APE, precoci, usuranti e le altre novità della riforma pensioni
In tutto verranno stanziati dallo Stato sei miliardi in tre anni: una cifra ben più corposa di quanto preventivato in passato dal Governo (che sembrava non voler andare oltre il miliardo e mezzo), ma anche inferiore rispetto a quanto richiesto dai sindacati. Il ministro Poletti ha spiegato che la somma prevista deve fare i conti con la situazione generale delle risorse disponibili e che siccome ci saranno interventi di tipo strutturale gl effetti si manifesteranno nel corso del tempo: la distribuzione partirà dal livello più basso e crescerà man mano che verranno utilizzati gli strumenti predisposti.
Prima di andare sul dettaglio delle novità previste per la quattordicesima, vediamo rapidamente quali sono le principali novità di questa riforma pensioni. Dell’Ape abbiamo parlato abbastanza spesso ultimamente: sarà di tre tipologie, infatti oltre all’anticipo pensionistico volontario ci saranno anche l’Ape agevolata o social (la cui platea e il cui meccanismo devono essere ancora ben definiti) e l’Ape imprese.
I lavoratori precoci che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni potranno andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi se hanno svolto attività faticose, se sono disoccupati senza ammortizzatori sociali o se sono i condizioni di disabilità; vengono inoltre eliminate le penalizzazioni per coloro che escono dal mondo del lavoro prima dei 62 anni di età.
Si vuole rendere più semplice anche l’uscita di coloro che hanno svolto a lungo attività usuranti, con l’anticipo del pensionamento di 12 o 18 mesi tramite l’eliminazione delle finestre di uscita stabilite dalla legge Fornero; questa possibilità sarà riservata a coloro che hanno svolto un’attività usurante per un numero di anni pari alla metà della loro intera carriera o per almeno 7 anni negli ultimi dieci. Viene anche eliminato l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita a partire dal 2019.
La RITA è la rendita integrativa temporanea anticipata: viene concessa ai lavoratori che hanno maturato un montante in un fondo integrativo a cui devono attingere prima del raggiungimento dell’età pensionabile per avere una rendita temporanea per l’arco di tempo che manca alla maturazione del diritto alla pensione; questa opportunità godrà di agevolazioni fiscali (tassazione più bassa rispetto a quella prevista per gli anticipi e pari a quella stabilita sulla pensione complementare erogata a rendita).
La riforma pensioni prevede anche l’aumento della no-tax area fino a 55.000 euro con detrazioni per i pensionati che hanno più di 74 anni: in questo modo ci sarà l’equiparazione con quella dei lavoratori dipendenti. Si potranno inoltre cumulare senza oneri i contributi previdenziali maturati in diverse Gestioni (inclusi anche i periodi di riscatto della laurea) e l’importo dell’assegno verrà calcolato pro-rata con le regole di ogni Gestione.
Quattordicesima pensionati, cosa cambia: nuovi importi e requisiti
Ed eccoci al capitolo relativo alla quattordicesima dei pensionati. Attualmente questa mensilità aggiuntiva viene riconosciuta ai pensionati che percepiscono un reddito personale non superiore ai 750 euro al mese; la volontà è quella di allargare la platea dei beneficiari alzando la soglia ai mille euro mensili (il doppio del trattamento minimo). In questo modo li numero di coloro che riceveranno la quattordicesima passerà dagli attuali 2,1 milioni a 3,3 milioni (praticamente un aumento del 50%). Ma non è tutto, perché c’è l’intenzione anche di aumentare l’importo di coloro che già la percepiscono (si parla di un incremento intorno al 30%): la quattordicesima ammonta ad una cifra compresa tra i 336 euro (per coloro che hanno versato meno di 15 anni di contributi) e i 504 euro (per chi ha più di 25 anni di contributi) e viene erogata automaticamente una volta all’anno nel mese di luglio.