Un recente sondaggio di sostariffe.it dimostra il peso sempre crescente delle clausole accessorie sul prezzo delle assicurazioni Rc auto. Seppur l’importo medio della polizza sia calato di circa il 20% (rimanendo comunque ai livelli più alti d’Europa), l’aggiunta di coperture accessorie può rappresentare una spesa importante, dal 7% fino al 166% in più rispetto al solo premio obbligatorio.
Rc auto, dove costano di più le clausole accessorie
Va comunque sottolineato che le clausole accessorie si differenziano molto in base a dove il sottoscrittore risiede. Nello studio sono state prese come campione le città di Milano, Roma e Napoli, facendo riferimento ad un soggetto maschio di quarant’anni che intende assicurare una Panda.
A Milano le clausole più economiche sono quelle relative ad assistenza stradale, infortuni del conducente e tutela legale, che comportano un sovrapprezzo della Rc auto pari a circa il 10%. La garanzia più cara invece è la Kasko (cioè quella che copre i danni causati al veicolo da un altro mezzo sprovvisto di assicurazione), che ha un prezzo di 479 euro, ovvero una maggiorazione del 148%.
A Roma l’assistenza stradale incide meno (7%), ma il costo medio della Kasko sale a 588 euro, mentre la clausola contro gli atti vandalici sfiora i 700 euro. A Napoli si possono trovare promozioni che comprendono l’assistenza stradale e la tutela legale nel costo della polizza base. La Kasko costa ai partenopei 933 euro, ma le clausole più preziose sono quelle contro gli eventi naturali (1.122 euro) e gli atti vandalici (1.264 euro).
Sottoscrizioni in calo, 4 milioni di veicoli senza assicurazione
Considerando che già solo con l’assicurazione minima si va incontro ad una spesa di 475 euro, non è difficile capire il perché si sia registrato un calo delle sottoscrizioni di clausole accessorie. Sono in diminuzione anche le coperture contro i furti d’auto, soprattutto dove la clausola costa di più (Campania, Sicilia e Puglia).
Stando ai dati dell’Ania, quasi 4 milioni di veicoli non sono provvisti delle polizza obbligatoria Rc auto: in pratica l’8,7% delle vetture circolanti. Un dato in preoccupante aumento, se si considera che nel 2013 il dato si fermava a 3,5 milioni e l’anno prima a 3,1 milioni. Il fenomeno (più diffuso al Sud) va poi a ricadere sull’intera platea degli assicurati, che devono sobbarcarsi dei sovrapprezzi destinati al Fondo di garanzia per il risarcimento degli incidenti procurati dai non assicurati.