La rivincita della finale Champions di due anni fa tra Real Madrid e Atletico Madrid è pronta ad andare in scena sabato 28 maggio (qui tutte le info, orario compreso) a Milano. Comunque vada, la Coppa dalle grandi orecchie rimarrà in Spagna per il terzo anno consecutivo.
E’ la settima volta nella storia della manifestazione che si assiste ad una finale bis dopo due o più anni di distanza. Gli altri precedenti riguardavano Real Madrid-Stade Reims (1956 e 1959), Milan-Benfica (1963 e 1990), Juventus-Ajax (1973 e 1996), Milan-Ajax (1969 e 1995), Milan-Liverpool (2005 e 2007) e Barcellona-Manchester United (2009-2011).
San Siro torna ad ospitare una finale a distanza di quindici anni dall’ultima volta. Allora, a contendersi il titolo, furono Bayern Monaco e Valencia. Furono i tedeschi a spuntarla ai calci di rigore. E’ la quarta volta che Milano ospita questo evento: le altre due finali sono datate 1965 (successo dell’Inter sul Benfica) e 1970 (vittoria del Feyenoord sul Celtic).
Real Madrid-Atletico Madrid, una speciale classifica
Lo stadio Giuseppe Meazza si appresta, comunque ad inserirsi in una classifica speciale realizzata da Ticketbis, relativa ai biglietti più cari della storia della Champions. Se è vero che, di media, i ticket di quest’anno costano meno rispetto a quelli di quattro anni fa (2.299 contro 2.438) o anche solo dello scorso anno (quando si registrarono i prezzi medi più alti della storia della Champions con circa 2.469 euro spesi) è anche innegabile, che i prezzi reali dei biglietti siano saliti vorticosamente.
Per la finale di Milano, il prezzo di un biglietto “economico” si aggira sui 1.388,60 euro. A queste cifre, si può affermare che, quattro anni fa, chi spese 297.50 euro per assistere a Chelsea-Bayern, usufruì di una sorta di buono omaggio. Si tratta di cifre folli per quella che, a ben vedere, resta solo una partita di calcio.
Il paradosso di questa vicenda è che, i prezzi massimi sono scesi: per Milano, un biglietto “top” costa 6.611,94 contro gli 11.237,35 dello scorso anno.
La corsa ad un posto al sole sulle tribune di San Siro caratterizzerà le ultime due settimane che ci separano dal grande evento.
Una finale storica
La finale di Champions, chiunque vinca, passerà alla “Storia” con la “S” maiuscola. Per la prima volta in una finale europea, verrà infatti utilizzata la goal line technology in caso di situazioni di “gol fantasma”.
Il Real Madrid di Zidane, in questa edizione capace di mandare fuori la Roma agli ottavi di finale, cerca l’undicesima affermazione nella competizione. Zidane, dal canto suo, va a caccia di un record personale: diventare il settimo sportivo ad alzare la coppa sia da calciatore che da allenatore. Prima di lui ci sono riusciti Trapattoni, Rijkaard, Cruiff, Munoz, Guardiola e Ancelotti.
Quattordici anni fa, proprio un gol di Zizou, permise al Real Madrid di battere il Bayer Leverkusen e vincere per la nona volta il titolo. Ora dovrà guidare i suoi dalla panchina e cercare una “magia tattica” invece che tecnica.
Dal canto suo, Cristiano Ronaldo, ha due obiettivi: vincere la per la terza volta, dopo i successi con Manchester United (2008) e Real (2014) e battere il suo record di gol in Champions di una sola stagione. Nel 2014 mise a segno 17 reti, ora è fermo a 16.
Riuscire a superare se stesso sarà meno facile di quanto si possa credere, dato che l’Atletico ha una difesa ermetica che in Liga è stata capace di incassare solo 18 gol.
La squadra di Simeone si troverà, però, di fronte, una squadra che ha segnato 108 reti in Liga e 23 in Champions.
L’ostacolo Simeone
Per poter superare l’ostacolo Simeone, il Real Madrid dovrà fare affidamento non solo su Ronaldo, ma anche sugli altri due elementi che compongono la BBC, ovvero Benzema e Bale.
Il francese, escluso dagli Europei di Francia per la nota storia di estorsione nei confronti di Valbuena, ha bisogno di una “valvola di sfogo” per poter incanalare la sua rabbia. In questa stagione ha già messo a segno 28 reti (24 in Liga e 4 in Champions) in appena 33 presenze. La sua media gol (0.8) è la più alta mai registrata in carriera. L’ex Lione ha già battuto il suo record di gol in Liga, ma quello in Champions pare inattaccabile a meno di sorprese (7 reti nel 2011/2012).
Con due gare a disposizione (la finale di Champions ed un turno di Liga, ndr) può comunque provare ad agganciare le 30 reti stagionali, cosa che non gli riesce dalla stagione 2011/2012).
Anche Bale ha dei sassolini da togliersi e, a Milano sarà motivatissimo. “Mr .100 milioni” sta vivendo la sua miglior stagione al Real Madrid in termini realizzativi in Liga (19 reti in 22 partite), ma fatica in Champions, dove, dopo 7 gare, è ancora a secco.
L’ultima sua rete continentale risale al 9 dicembre 2014, quando punì il Ludogorets, poi, più nulla. Un gol nella finale europea più importante (magari in stile con la rete messa a segno nella finale di Coppa del re del 2014, ndr), potrebbe regalargli per sempre l’affetto dei tifosi delle “Merengues”, non sempre teneri con il gallese in questi anni.