Arriva al cinema Allied, un’ombra nascosta, nuovo film che inaugura il 2017 di Brad Pitt e Marion Cotillard. Ve ne parleremo attraverso la trama, recensione e commento.
Max Vatan è un ufficiale dell’esercito Inglese, Marianne Beausejour è una spia Francese. Casablanca è sotto il dominio Nazista, i due hanno una missione. Nonostante il loro essere freddial lavoro, l’uomo è un essere che prova dei sentimenti, in cosa può scaturire l’incontro tra Max e Marianne?
Diretto da Robert Zemeckis e distribuito da Universal Pictures Italia “Allied – un ombra nascosta” è pronto, dopo un lungo gossip che ne ha accompagnato l’uscita, ad arrivare nelle nostre sale.
Recensione “Allied-Un’ombra nascosta”
Fare cinema è fare arte e, nonostante le tante agevolazioni delle nuove tecnologie, qualche ritorno al passato fa bene agli occhi. Mettendo per un attimo da parte una discussione generale sul film e sul lavoro del cast artistico, in seguito alla visione di quest’ultima fatica di Zemeckis, la prima cosa che risalta è il cast tecnico.
Era da molto tempo che non si rivedeva in sala il Cinema, quello di un tempo, quello fatto da migliaia di persone che ad esempio: preparavano set, lavoravano alle luci o truccavano gli attori, oggi ad esempio alcune ambientazioni vengono risolte con un semplice Green Screen dove in post produzione viene aggiunto ciò che chiede il regista.
Ai prossimi premi Oscar, nelle principali categorie probabilmente questo film avrà poche candidature, cosa che non accadrà con gli oscar tecnici. Per la scenografia Gary Freeman, ha ricostruito gli ambienti tra set in legno resina e teatri di posa, quasi tutti i luoghi dov’è ambientata la storia (soltanto due sono reali). Sin dalle prime sequenze lo spettatore crede di essere a Casablanca e poi in una Londra bombardata. Quest’intenso lavoro è già stato sottolineato con la candidatura nella medesima categoria ai Satellite Awards.
Per la fotografia Don Burgess. Donald, regala un ulteriore prova di verità al fatto che regista e Direttore della fotografia lavorano in sincrono e fedelmente, visto che storicamente è sempre a fianco a Zemeckis. In questo film agevola la percezione del pubblico nella prima parte, gestendo le luci in maniera tale da far sentire lo stesso clima di Casablanca e nella seconda nel vivere a pieno il terrore della Guerra interna della famiglia Vatan. Curioso è l’effetto in Cgi su Brad Pitt, grazie al supporto del trucco ricorda un Divo anni 40.
Per il montaggio Mick Audsley e JeremiahO’Driscoll. Insieme al regista decidono che “Allied” non è un solo film, ma due in uno. Nella prima parte spy movie, nella seconda thriller psicologico; in entrambe però la tempistica delle scene è equilibrata e ben sincronizzata, non rendendo assurdi alcuni cambi di situazione.
Però si sa, sulla locandina non ci vanno loro ma bensì Brad Pitt e Marion Cotillard, belli, indubbiamente, bravi, anche. La figura dell’ex marito di Angelina Jolie, come scritto in precedenza, è ben costruita, ricorda Sean Connery, James Dean e i grandi attori di un tempo, forse li omaggia, ma nonostante ciò si crea un piccolo posto in questo magico Olimpo. Unica nota negativa di Brad: interpretando un londinese, nonostante la sua abnegazione verso questo ruolo, in lingua originale si sente un dialetto Americano. Marion, che recentemente abbiamo ammirato nel film di Xavier Dolan “è solo la fine del mondo”, torna a interpretare una donna ambigua, moglie perfetta e killer infallibile, nell’ideale “secondo film” si prende totalmente la scena mostrando tutte le sue doti attoriali di contro a un Pitt, che per motivi narrativi è più freddo. Il film è un omaggio al cinema di un tempo, non nostalgico ma bensì propositivo, uno spettacolo da non perdere assolutamente.