Arriva nelle sale “End of justice: Nessuno è innocente” con il candidato all’Oscar Denzel Washington. Vi forniremo trama, recensione e commento.
Roman J Israel Esquire è un avvocato che assieme al suo collega William gestisce uno studio legale dove curano le cause di personaggi con problemi economici e inseriti in un difficile contesto sociale. Roman è quello che fa il tipico “lavoro sporco”, curando tutte le carte dello studio. Purtroppo dopo l’improvvisa malattia di William, Roman si ritroverà in prima fila nel gestire i loro casi. Può un uomo ligio al dovere e al rispetto delle leggi, crollare?
End of Justice: recensione e trama
Il protagonista si chiama Roman J. Israel Esquire, è proprio quest’ultima parola “esquire” che deve dare inizio alla nostra riflessione sul film. Cercando il significato su internet, sono risultati parecchi sostantivi riconducibili alla parola “scudiero”. Chi era quest’uomo? Senza aver bisogno di richiamare il personaggio di Podrick Payne (lo scudiero di Tyrion Lannister nella serie “Il trono di Spade”) o di simili legati alla cultura militare, questo ruolo indica metaforicamente tutti coloro che lavorano dietro chi ha una forte esposizione mediatica o ha ruoli di potere. Un presidente, ad esempio, è un personaggio molto esposto a ciò, ma quanti di noi conoscono il suo staff? Questi personaggi non vedono spesso ripagato il loro lavoro. Partendo da questo spunto Dan Gilroy, realizza il suo secondo lungometraggio.
Dando una continuità con il suo precedente film da regista (ndr “Lo sciacallo – the nightcrawler”), sfida lo spettatore mettendolo in difficoltà. Con l’aiuto della magia del cinema, che coinvolge chi la guarda facendogli vivere la scena in prima persona, ci fa porre il dubbio: “Tu al posto suo cosa faresti?”. Sarebbe interessante conoscere la risposta di ogni persona che lo andrà a vedere, sicuramente quest’idea e non solo, ha stupito i membri dell’Accademy facendolo arrivare agli ultimi Premi Oscar con una candidatura proprio per il suo protagonista Denzel Washington.
Sembra che quest’uomo non sbaglia mai un’interpretazione, così il regista, per metterlo alla prova ancora una volta, gli ha proposto un personaggio nuovo, dove avrebbe affrontato una trasformazione fisica e vocale non indifferente. Da una cura estrema e maniacale per i dettagli, vista anche la minuziosità con cui il personaggio di Roman si sposta all’interno della storia, facendo pesare il suo comportamento sul prossimo e sull’andamento della vicenda, causandogli parecchi guai vista la sua risposta alle ingiustizie, la sua resa sullo schermo non poteva essere migliore di quella che ha realizzato. Quest’anno al cinema sono andati di moda gli “Avengers”, lui è un vero e proprio difensore delle ingiustizie. È legato a dei tradizionalismi che ha cons e sin da giovane: dalle sue vecchie cuffie Sony, al fatto che la musica a casa la ascolta con i dischi in vinile.
Questo film vi porterà al limite della giustizia facendovi uscire dalla sala col senso di colpa, emozionando chi guarda il film e lasciandogli degli interrogativi su loro stessi. Se cercate un film più impegnato, o se semplicemente siete curiosi del perché, in attesa di vederlo ad agosto nel nuovo capitolo della saga “The Equalizer, non ha ricevuto l’Oscar per questo film.