Arriva nelle sale Glass: ultimo film diretto da M.Night Shyamalan, con Samel Lee Jackson, James McAvoy e Bruce Willis.
Kevin Crumb vive recluso dalla società, perso nelle sue venti e più personalità. David Dunn, dopo esser l’unico sopravvissuto al terribile incidente del treno di 19 anni fa, di giorno lavora col figlio e ogni tanto si allontana per restituire alle persone ciò che la vita gli avrebbe donato. Elijah Price è recluso in ospedale, seguito dai medici continuamente.
Mettere insieme 3 uomini: uno dall’intelligenza straordinaria, uno con tante personalità diverse e un altro dotato di una forza straordinaria, a cosa può portare?
Recensione di Glass, l’ultimo film della trilogia di M Night Shyamalan
Crediamo che nell’analizzare un film si debba spesso partire dalle storie, non solo le sceneggiature o i soggetti, ma i fatti personali dei realizzatori, le loro filmografie e come arrivano a lavorare su un nuovo prodotto.
Oggi che di audiovisivo c’è una domanda fortissima, fare cinema diventa sempre un mestiere più complesso, dato che si accorcia la forbice qualitativa, ma resta sempre uno sbocco importante per un creator. Soprattutto se sei un regista noto in tutto il mondo per delle filmografie altalenanti: intermini di successo tra pubblico e critica ( ad esempio nel 2010 ha realizzato “L’ultimo dominatore dell’aria” che è stato un flop clamoroso e nel 2016 “Split”, definito come un masterpiece). Così già prima di cominciare le riprese di “Split” credeva che quel film potesse essere qualcosa di ben diverso che un semplice nuova fatica da inserire nella filmografia. Allora come mettere insieme questi personaggi che hanno fatto togliere tante soddisfazioni al regista indiano? In maniera del tutto inattesa, grazie a un nuovo film, come questo, che può essere visto anche senza aver recuperato i precedenti capitoli , ma vi basterà saperne i fatti basilari. Il cuore del film è tutto nel finale, come in tutti i film di questo eclettico regista, però possiamo affermare che, forse anche grazie all’inserimento della “Blumhouse” (casa di produzione che negli ultimi anni ha realizzato capolavori dell’horror come “Scappa Get out”) questo terzo capitolo non è una vera e propria forzatura come succede, alcune volte, nei sequel. Andando a intercettare una tematica come il supereroismo che in questo film non ha solo l’obiettivo di mostrare un diverso punto di vista rispetto ai kolossal di casa Marvel e DC, ma apre un dibattito partendo da lontano. Con le radici piantate dai tempi di Nietzsche che, con il suo concetto di Superuomo (“Übermensch”), ha riconosciuto una nuova figura che vive libero dalle catene dei falsi valori etici della società, pone l’accento sullo sviluppo di questo concetto ripreso, in questi anni, in chiave totalmente fantasiosa. Oggi i supereroi ci aiutano a evadere dalla realtà a superare le difficoltà grazie alla fantasia e soprattutto attraverso l’immedesimazione da parte nostra nelle loro storie. È proprio tra questi 2 estremi che “Glass” diventa un ponte che unisce questi due concetti e che, posizionandoci idealmente in ogni punto di questa costruzione, possiamo avere, come spettatori, una visione sempre diversa sulla questione. Il film proprio per questo vi farà riflettere.
Se narrativamente è costruito su un concetto filosofico ben saldo, artisticamente ha 3 attori, mostruosamente bravi che, in questo film, hanno difficoltà nel rimanere rilegati a dividere fra di loro un terzo del film. James McAvoy mostra ancora una volta, le diverse personalità del suo personaggio e, anche grazie allo straordinario lavoro del doppiatore Massimiliano Manfredi, rende la sua interpretazione migliore della precedente. In tema di doppiatori non possiamo non menzionare Luca Ward che grazie alla sua voce riesce a essere una medicina per il nostro udito e a regalare a Samuel, una performance che ne accresce il brillante lavoro realizzato in fase di set. Dopo le bellissime immagini che ci hanno regalato dal party dell’anteprima romana, non potrete mancare a questo appuntamento cinematografico.