Recensione con trama, streaming trailer e giudizio de Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, nuovo film del celebre regista Steven Spielberg.
Recensione Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, nuovo film di Steven Spielberg che piace a grandi e bambini
A distanza di un anno da Il Ponte delle Spie, il cineasta Steven Spielberg torna nelle sale con Il GGG – Il Grande Gigante Gentile (titolo originale The BFG), richiamando al cinema tutti coloro che negli anni hanno imparato ad amare il suo lavoro dietro la macchina da presa, fino a renderlo, nell’immaginario comune, lo Zio Steven. Nella sua quarantennale carriera, il regista statunitense è stato premiato tre volte agli Academy Awards per capolavori come Schindler’s List e Salvate il Soldato Ryan ma è ben più lunga la lista dei titoli che lo hanno consacrato come uno dei maggiori cineasti della storia del cinema mondiale. Considerato tra le colonne portanti della Nuova Hollywood, Spielberg ha saputo infatti conquistare intere generazioni, spaziando tra le tematiche più disparate, alcune ben lontane da quelle socialmente impegnate riferibili ai titoli sopracitati che a lui valsero le tre statuette d’oro.
L’appellativo di “zio” richiama tutto ciò che Steven Spielberg ha rappresentato per chi, sin da bambino, ha avuto modo di conoscere i suoi film. Un compagno di viaggio che ci ha condotto in mondi fantastici, da Hook all’indimenticabile extraterrestre E.T., conducendoci all’avventura con Indiana Jones e facendoci conoscere la tensione e la paura attraverso gli straordinari effetti speciali di Jurassic Park e Lo Squalo. Negli ultimi anni, il repertorio cinematografico di Steven Spielberg ha virato nettamente verso un genere più storico, lasciando spazio a pellicole come Lincoln e Il Ponte delle Spie, entrambe capaci di ottenere numerosi riconoscimenti e consensi da parte di pubblico e critica.
Ma si sa, i grandi amori non si scordano mai e lo zio Steven ha ben pensato di dare nuovamente sfogo al suo fanciullino interiore che, alla veneranda età di 70 anni appena compiuti, non sembra avere alcuna intenzione di abbandonarlo, per grazia nostra che attraverso i lavori del regista continuiamo ad emozionarci. Tutto ciò torna di nuovo ad essere con Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo firmato da Roald Dahl. La versione letteraria di questa fiaba moderna che a tratti ricorda la ben più datata Jack e la pianta di fagioli, ci riporta a scenari d’infanzia, quando a spaventarci non era la cartella di Equitalia ma l’ora delle streghe o l’uomo nero che usciva da sotto il letto.
Sul grande schermo ritroveremo il GGG che, come intuibile, altro non è che un gigante buono. A prestare il volto a questa fantastica creatura è Mark Rylance, già in grado di conquistarci ne Il Ponte delle Spie. Ma se nel precedente lavoro di Steven Spielberg l’attore riusciva ad attirare l’attenzione con poche ma taglienti battute, in questo caso le parole sono tante e tutte scombussolate. I due protagonisti, GGG e la bambina Sophie, rappresentano l’amicizia più profonda, nata tra chi vive in un mondo tutto suo, fatto di letture, fantasie e pochi amici. Ma come spesso viene constatato, ancora una volta sono i bambini ad insegnare ai grandi, sia per quanto riguarda il coraggio di vivere in tranquillità le proprie passioni ed i propri sentimenti, e sia per liberarsi dalla morsa del bullismo che più volte emerge in Il GGG.
Trama di The BFG con giudizio e streaming trailer della pellicola
In quasi due ore di pellicola, Steven Spielberg dà forma e colore alla fantasia dei bambini, solleticando il fanciullino che da qualche parte giace ancora dentro ciascuno di noi. Con uno straordinario susseguirsi di effetti speciali ed una grafica impeccabile, faremo il tifo per la piccola Sophie che, una volta abbandonate le folli regole e le punizioni dell’orfanotrofio, si ritroverà prima a saltellare in una padella tra un pezzo di cetriolo e l’altro e, ben presto, ad immergersi ed innamorarsi del paese dei giganti. Il GGG invece, pur essendo effettivamente di grandi dimensioni, diventa a sua volta “piccolo e indifeso” rispetto ad ancor più giganti creature che vivono a pochi passi da lui. Pur avendo rubato una cosa piccola come Sophie, scoprirà ben presto di aver aperto il proprio cuore ad una grande compagna, di dimensioni ridotte ma con un coraggio da gigante.
C’è comunque da sottolineare quanto al box office americano il film abbia registrato numeri ben al di sotto delle aspettative, facendo inevitabilmente finire Il GGG tra i flop cinematografici di questa seconda metà dell’anno. Il pubblico però si spacca a metà e, seppur la seconda parte della pellicola poteva essere sviluppata in maniera più avvincente, non ce la sentiamo di bocciare un’opera che trasuda magia e meraviglia da ogni singola scena. Chissà quanti bambini o ex tali, sentiranno l’irrefrenabile desiderio di correre a piedi nudi rincorrendo sogni come fossero lucciole. In definitiva Il GGG rappresenta un film nel quale bisogna immergersi completamente, lasciando al di fuori del cinema i propri pensieri e le proprie problematiche, e facendosi così prendere ancora una volta per mano dallo zio Steven.
Trama: Sophie (Ruby Barnhill) è una bambina molto fantasiosa, con uno spiccato amore per la lettura. Vive in orfanotrofio e nella sua testa coltiva un mondo magico finché, nel cuore di una notte, guarda fuori dalla finestra e scopre un gigante intento a muoversi furtivamente tra le strade di Londra. Il gigante è così costretto a rubare la bambina, portandola con sé nel suo mondo, abitato da altri giganti. Però, per fortuna di Sophie, quello che ben presto verrà da lei soprannominato come GGG (il grande gigante gentile), si rivela essere un gigante buono, unico vegetariano in una landa abitata da creature carnivore ancor più grandi di lui. Gli altri giganti odiano l’acqua ed amano i bambini, ma non dell’amore covato nell’animo di GGG, ma nel senso più cannibale del termine, e Sophie corre costantemente il rischio di essere catturata e mangiata. E se GGG tenterà in tutti i modi di proteggere la sua nuova compagna di momenti felici, quest’ultima convincerà il gigante a ribellarsi alle altre creature che quotidianamente lo spingono nella morsa del bullismo e della derisione.