Nei mesi passati abbiamo già parlato dei vari incentivi e bonus a favore di chi ha avuto o avrà un figlio nel corso di quest’anno, ma a breve verrà dato il via ad una nuova misura di sostegno, ovvero il reddito di maternità 2017; facciamo un rapido riepilogo di tutti i contributi e approfondiamo il discorso sull’ultimo arrivato, scoprendo quali sono i requisiti, l’importo dell’assegno e come richiederlo.
Le misure e i contributi alle famiglie in crescita
Quella che molti hanno definito come la novità più importante del 2017 su questo fronte è stato il premio mamma domani, noto anche come bonus gravidanza: parliamo di un contributo una tantum di 800 euro che viene riconosciuto ai nuovi nati corso dell’anno. La domanda può essere fatta dalla futura mamma a partire dal settimo mese di gravidanza (o al momento dell’adozione). È nuovo anche il bonus nido, un contributo che può arrivare fino a 1.000 euro annui (fino ad un massimo di tre anni) che servirà a pagare le rette dell’asilo nido; questa misura non è cumulabile con i voucher per l’asilo nido o la baby sitter e neanche con la detrazione Irpef del 19%. Nel 2017 c’è stata la conferma del bonus bebè, ovvero un aiuto alle famiglie con bambini nati o adottati tra l’inizo del 2015 e la fine del 2016; l’importo è di 80 euro al mese per i primi tre anni del bambino e viene riconosciuto alle famiglie che hanno un Isee non superiore ai 25.000 euro (per chi ha in Isee sotto i 7.000 euro la cifra raddoppia). Prima abbiamo fatto un accenno ai voucher per baby sitter e asilo nido, delle misure alternative al congedo parentale che prevedono l’erogazione di assegni fino a 600 euro mensili per una durata massima di 6 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 3 mesi per le lavoratrici autonome.
Cos’è il reddito di maternità 2017: requisiti, importo assegno e come richiederlo
A maggio invece scatterà l’ora del reddito di maternità 2017: si tratta di un contributo alle famiglie che prevede l’erogazione di 150 euro al mese per un anno; le somme vengono accreditate su una carta elettronica e potranno essere utilizzate per l’acquisto di prodotti per il neonato (pannolini, salviette, creme, detergenti e così via) presso i negozi convenzionati, oppure per pagare la baby sitter “ingaggiata” tramite il portale dell’assistenza domiciliare organizzato dal Comune di Milano. I requisiti che le neomamme devono avere per richiedere il reddito di maternità sono i seguenti: residenza a Milano e Isee familiare non superiore ai 17.000 euro (con la priorità che verrà data alle famiglie con donne disoccupate o precarie). In caso di parto gemellare, il reddito sarà assegnato per ciascun bambino; la misura è cumulabile con gli altri contributi come quelli erogati dall’Inps a cui abbiamo fatto riferimento nel paragrafo precedente. Per richiedere il reddito di maternità bisognerà presentare una domanda, che andrà consegnata presso un centro di assistenza fiscale convenzionato con sede a Milano. Il bonus verrà caricato sulla carta elettronica ogni due masi (quindi orni ricarica sarà di 300 euro) e i beneficiari, al momento della nascita del bambino, riceveranno anche la baby box, una scatola contenete tante cose utili per il neonato.
Il reddito di maternità di base dei Comuni
Il Comune di Milano (insieme a quello di altre città come Genova, Torino, Roma e Napoli), oltre al reddito di maternità eroga anche l’assegno di maternità di base ovvero un contributo riservato alle madri che non hanno un’occupazione e con un Isee non superiore ai 17.000 euro. L’importo del bonus ammonta a cinque mensilità da 338,89 euro, ma vengono erogati in un’unica soluzione da 1694,145 euro. La domanda va presentata presso gli uffici preposti entro 6 mesi dalla nascita o dall’adozione del bambino; il Comune si occupa di controllare i dati e poi invia le richieste all’Inps, che verserà l’importo sul conto corrente bancario o postale dei beneficiari; le tempistiche di solito rientrano tra i due e i quattro mesi. Questo assegno di maternità di base non è cumulabile con la maternità “normale” in quanto questa è riservata alle madri che lavorano, mentre la misura di cui stiamo parlando è stata pensata per le disoccupate; c’è cumulabilità invece con il bonus mamma domani e il bonus bebè.