Tra gli importantissimi argomenti che i parlamentari si sono ritrovati a discutere dopo la fine delle vacanze estive c’è la riforma del processo penale: l’esame del DDL è slittato alla settimana prossima, ma ormai è possibile delineare le principali novità apportate dal testo tra atti più brevi e modifiche per intercettazione, prescrizione e reati; scopriamo cosa cambia e quali sono gli emendamenti che potrebbero modificare il testo.
L’Iter della riforma processo penale 2016
Molto spesso nei nostri articoli su amnistia e indulto scriviamo che gli atti di clemenza non rientrano tra le priorità della politica sul piano della Giustizia: la precedenza assoluta va data alla riforma del processo penale. Dopo l’accordo di maggioranza sulla prescrizione raggiunto prima delle ferie si pensava che l’iter del ddl potesse procedere spedito, ma al Senato per tre volte è mancato il numero legale in Aula e l’esame è slittato alla prossima settimana: c’è chi dice che si è trattato solo di sciatteria parlamentare (si avvicinava il weekend…) e che l’intesa di maggioranza non è in pericolo, ma c’è anche chi pensa che qualche emendamento potrebbe far allungare i tempi e addirittura non si esclude che il Governo possa decidere di chiedere la fiducia.
Per scoprire come andranno le cose non rimane che aspettare: per il momento posiamo vedere quali sono le novità più importanti del testo, che va ad intervenire su intercettazioni, prescrizione, aspetti procedurali, inasprimento delle pene per alcune tipologie di reati, come ad esempio le rapine e i furti in casa.
Le principali novità previste dal testo del DDL: cosa cambia?
Prescrizione e intercettazione
Come detto, sulla prescrizione a luglio era stato trovato l’accordo su uno stop di tre anni suddiviso così: un anno e mezzo dopo la condanna in primo grado, e un altro anno e mezzo tra la condanna in appello e la sentenza definitiva. In realtà il relatore Felice Casson (esponente del PD ma in disaccordo con il gruppo) potrebbe presentare un emendamento che prevede il blocco della prescrizione dopo la condanna di primo grado: l’idea raccoglierebbe i voti del Movimento 5 Stelle e, in caso di voto segreto, anche quelli di una parte del PD e del Gruppo Misto. Per quanto riguarda le intercettazioni bisogna segnalare la riservatezza da assicurare anche agli atti contenenti registrazioni inutilizzabili o altri dati sensibili che non riguardano l’accertamento delle responsabilità.
Sanzioni più severe per furti, rapine e voto di scambio
Il testo della riforma del processo penale prevede anche l’inasprimento delle sanzioni (sia sul piano detentivo che su quello pecuniario) per alcune tipologie di reato: per i furti e gli scippi la pena minima è stata alzata da 3 a 6 anni più una multa da 927 a 1.500 euro; per le rapine la pena minima di detenzione sale da 3 a 4 anni, con un massimo di dieci anni che possono diventare 20 in presenza di aggravanti. Stretta anche per quanto riguarda il reato di scambio elettorale politico/mafioso: dagli attuali 4-10 anni di reclusione si passa ad una pena minima di 6 anni e una massima di 12 anni.
Reati procedibili a querela ed estinzione
Per quei reati contro la persona che vengono puniti con una pena detentiva non superiore ai quattro anni o con la sola sanzone pecuniaria è prevista la querela su istanza della parte offesa; sono esclusi il delitto di violenza privata e i reati contro il patrimonio. Per i reati procedibili a querela viene introdotta anche l’estinzione del reato per condotta risarcitoria o riparatoria del responsbile: il giudice, dopo aver sentito la persona offesa e le parti, può dichiarare l’estinzione del reato se ritiene che l’imputato abbia interamente rimediato al danno causato (con una restituzione, un risarcimento o l’eliminazione degli effetti pericolosi o dannosi).
Dal punto di vista procedurale la riforma penale prevede inoltre il concordato sui motivi di appello: le parti potranno raggiungere un accordo che potrà essere sottoposto al collegio. In più la partecipazione a distanza al procedimento diventerà una regola in determinati casi come i processi per reati gravi (ad esempio terrorismo, traffico di stupefacenti o associzione criminale) e quando la perosna coinvolta è ammessa alle misure di protezione. Le eccezioni non riguardano invece coloro che si trovano a regime di carcere duro.
Atti processuali più snelli e altri obiettivi
Il DDL sulla riforma del processo penale, che stando alle parole del ministro Orlando sarebbe già a tre quarti del suo percorso parlamentare, prevede anche atti processuali più brevi, gli avvisi e le notificazioni al difensore tramite PEC, una maggior tutela per i soggetti incaricati di tradurre le comunicazioni in linque straniera o la trascrizione delle registrazioni (la loro identità deve rimanere segreta).