Prima di addentrarci sui discorsi di risarcimento o dei vari calcoli economici per questi indennizzi, dobbiamo capire di cosa parliamo quando trattiamo del danno biologico. Parliamo di danno biologico quando: ci si riferisce a soggetti che vengono lesionati sia sotto l’aspetto fisico, che sotto l’aspetto psicofisico negli ambiti lavorativi (per infortuni o malattie) o attraverso incidenti stradali.
Questo particolare “danno” nel gergo del diritto, è un danno non patrimoniale (poiché non riguarda l’aspetto economico/patrimoniale), ma tuttavia l’indennizzo (o risarcimento) è di tipo economico e viene sancito secondo diversi criteri.
Ma quale organo o testo garantisce il risarcimento? Il codice civile è il testo che assicura il risarcimento ai soggetti che rimangono infortunati in ambito lavorativo (in particolare è l’articolo 2059 del codice civile che si occupa di questo).
Risarcimento danno biologico: tabelle INAIL e regole sul calcolo
Per capire quale risarcimento e quanto in termini economici, può ottenere il soggetto interessato, esistono le tabelle INAIL. Tali tabelle si basano sul tipo di infortunio o sulla malattia – professionale – e sul grado di infortunio.
Le tabelle in questione sono due: la “tabella delle menomazioni, calcolo del danno biologico INAIL” e la “tabella di indennizzo del danno biologico”.
La prima tabella, nata dal decreto legislativo 38/2000, è quella rinominata per l’appunto come la tabella delle menomazioni, calcolo del danno biologico INAIL e comprende all’incirca 400 voci o poco meno (per la precisione si dovrebbe parlare di circa 385/390 voci) e indica la percentuale di menomazione che garantisce il risarcimento. Per le menomazioni inferiori al 6% al soggetto non è garantito nessun indennizzo; per quanto riguarda il grado d’infortunio tra il 6% e il 16% il risarcimento sussiste e si tratta di un risarcimento in capitale; se la percentuale di infortunio supera il 16% (fino al 100%) il risarcimento comprenderà la rendita e un indennizzo.
Per la seconda tabella invece quella che riguarda l’indennizzo del danno biologico, è utilizzata per calcolare in termini economici il risarcimento per l’infortunio sul lavoro. Come per la tabella precedente, anche in questa la percentuale del danno deve superare il 6% (in caso di menomazione inferiore sui parla solo di franchigia); mentre tra il 6% e il 15% il risarcimento per l’infortunio si diversifica tra i soggetti in base all’età, il tipo di infortunio e in base al sesso dei menomati; infine, per i soggetti menomati, dove l’infortunio è tra il 16% e il 100% il risarcimento è calcolato in base al rapporto di infortunio.
Quando si può parlare di danno biologico?
Come possiamo capire che si sta parlando di danno biologico al lavoratore? È l’INAIL l’istituto che decide quali sono le condizioni psicofisiche che un lavoratore deve presentare per parlare di danno biologico. In primis, possiamo parlare del danno biologico che si verifica per un infortunio sul lavoro. Un incidente che può avvenire nell’orario lavorativo e il risarcimento avviene solo se l’incidente riguarda l’aspetto lavorativo; altra tipologia di danno biologico riguarda la malattia professionale, dove un lavoratore si ammala o aggrava le proprie condizioni di salute a causa del luogo di lavoro o del lavoro stesso.
Per quanto riguarda le malattia, devono avere un legame stretto con la mansione che si svolge in ambito lavorativo. Come quelle malattie respiratorie per chi è a contatto con i materiali tossici o le malattie muscolari, per la pelle (per chi lavora all’aperto) o le malattie per gli occhi.
Risarcimento per malattia professionale come danno biologico
Oltre all’incidente stradale e all’incidente sul luogo di lavoro, esiste anche la malattia professionale come danno biologico. Ma in cosa consiste la malattia professionale? La malattia professionale si sviluppa in quei soggetti che si ammalano sul luogo di lavoro poiché nello stesso non ci sono le giuste condizioni di pulizia e igiene.
La malattia professionale si sviluppa con il tempo (nel lungo termine) e spesso risulta irreversibile nell’invalidità; si differenzia proprio per questo aspetto dall’incidente professionale, visto che l’incidente è improvviso e non sempre la menomazione è irreversibile.
Anche in questo caso le tabelle per il risarcimento della malattia professionale è dell’INAIL, la richiesta avviene dopo il rilascio di un certificato del medico specialistico. Il risarcimento verrà rilasciato solo se la malattia è presente in una delle tabelle ufficiali.
Come avviene il risarcimento del danno biologico?
Come già detto, è l’INAIL che gestisce il risarcimento per i soggetti menomati in ambito lavorativo. Tale risarcimento può avvenire con diverse modalità come: il bonifico bancario, l’assegno, le carte prepagate e anche in contanti. Il risarcimento, come detto più volte nell’articolo si differenzia in due modalità: di lieve entità e di grave entità. Le tabelle dell’INAIL certificano il grado – in termini percentuali – del danno biologico (in particolare per la vista, per l’udito o per il fisico) e in base alla causa della menomazione.
Risarcimento danno biologico per incidenti stradali
Per quanto riguarda gli incidenti stradali, anche in questo campo possiamo parlare di danno biologico (in questo caso per danni fisici per sinistri stradali). Il risarcimento avviene tramite l’INAIL ed è acconsentito dopo i vari accertamenti medici; per quanto riguarda il lato economico, il costo è quantificato in base all’invalidità – se temporanea o permanente – in base all’età e in base alle tabelle.
La valutazione dell’infortunio si può differenziare in due modi: se la lesione è “micropermanente” (di lieve entità) o se è “macropermanente”. Le prime, ovvero la lesione micropermanente, non è altro che una (o più) lesione di lieve entità; questo tipo di invalidità può essere permanente o temporaneo, ma deve restare tra uno e nove punti percentuali.
La lesione macropermanente, riguarda quelle lesioni che superano i nove punti di percentuali (quindi tra i 10 e i 100 punti), che ne indicano l’invalidità permanente e più grave.
Per quanto riguarda il risarcimento nel primo caso, quello delle lesioni di lievi entità, bisogna compilare un form – che tiene in considerazione l’articolo 139 del codice delle assicurazioni – e che serve a calcolare in modo quantitativo la somma del danno biologico. Oltre alla somma per il danno biologico verrà aggiunta una somma per quanto riguarda il danno morale.
Invece per quanto riguarda il calcolo del danno biologico per le lesioni più gravi o macropermanenti, bisogna compilare sempre un form, ma tenendo in considerazione le tabelle di Milano e Roma, per quanto riguarda il danno biologico. Il risarcimento si baserà sull’età e sui punti percentuali dell’invalidità.