La mastoplastica additiva è un intervento volto al miglioramento delle dimensioni e dell’aspetto del seno attraverso un aumento del volume delle mammelle. Il risultato è naturale sia alla vista che al tatto a condizione che l’intervento venga compiuto da professionisti del settore in strutture adeguate. Dal punto di vista psicologico, la mastoplastica additiva permette alla paziente di aumentare la propria autostima, di migliorare un aspetto alquanto femminile del corpo rispettando la struttura e le proporzioni del corpo. L’intervento è consentito e consigliato qualora una donna abbia il seno troppo piccolo per aumentarne il volume e la tonicità oppure in caso di asimmetria di volume delle due mammelle. La decisione di sottoporsi alla mastoplastica deve essere ben ponderata e avere a sostegno le giuste motivazioni. L’intervento, infatti, non è privo di rischi, comporta un certo grado di dolore e una notevole attenzione post operatoria. Il chirurgo collocherà delle protesi mammarie con silicone al di sotto della ghiandola mammaria o del muscolo grande pettorale procedendo con una piccola incisione al di sotto dell’areola mammaria o a livello del cavo ascellare. L’operazione durerà tra i 60 e i 90 minuti e sarà condotta in anestesia generale. Ciò che avviene dopo la mastoplastica verrà da noi preso in esame oggi. Approfondiremo il dolore post operatorio, cosa non bisogna fare dopo l’intervento, le cicatrici che rimarranno e scopriremo fino a che punto la paziente è a rischio.
Rischio di dolore dopo la mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva è un intervento invasivo che prevede delle incisioni e, di conseguenza, in seguito all’operazione, il seno apparirà edematoso, dolorante e gonfio. Il dolore, solitamente non eccessivo, è causato dalla tensione e dallo scollamento del tessuto mammario e la paziente dovrà portare un bendaggio per qualche tempo per sostituirlo, poi, con uno speciale reggiseno. Il dolore, come accennato, sarà moderato e potrà essere represso attraverso l’utilizzo di blandi analgesici. Si avvertirà soprattutto a livello del petto e potrà aumentare lievemente nel momento in cui si compiranno movimenti con le braccia.
La paziente, poi, proverà del fastidio a causa del diverso volume del seno e dovrà attendere dai sette ai dieci giorni prima di abituarsi alle nuove dimensioni e al nuovo peso. I farmaci analgesici potranno essere assunti al bisogno ma spesso possono essere evitati soprattutto se il fastidio è sopportabile. Qualora si avvertissero forti dolori, invece, sarà necessario informare immediatamente il chirurgo plastico che ha sostenuto l’intervento perché potrebbe essere sorta una complicanza che dovrà essere identificata nel minor tempo possibile per evitare gravi conseguenze. L’operazione di mastoplastica, infatti, è un’intervento semplice e sicuro ma così come qualsiasi altro intervento “facile”, ad esempio un’appendicectomia, prevede dei rischi e delle complicazioni di vario genere. La gravità di queste complicanze generalmente non è elevata ma è bene correggerle immediatamente.
Nel caso insorgesse un piccolo o medio edema intorno alla parte operata, la paziente non dovrebbe preoccuparsi. Il gonfiore è conseguenza normale in seguito ad un intervento chirurgico e sparisce nel giro di dieci giorni circa anche se alcune pazienti potrebbero notarlo fino ai tre mesi successivi l’operazione.
Il rischio di provare un dolore più intenso è maggiore qualora l’operazione preveda l’inserimento della protesi mammaria sotto il muscoli pettorali, dietro il grande e il piccolo muscolo. La vicinanza tra i muscoli in questione e la capsula cicatriziale che circonda la protesi, infatti, genere un fastidio più doloroso rispetto all’intervento che coinvolge direttamente la ghiandola mammaria e la paziente dovrà sopportare il dolore per tempi più lunghi. Si parla di un periodo minimo di due settimane mentre il gonfiore, anch’esso più accentuato, potrebbe durare fino a sei mesi.
Qualunque tipologia di intervento di mastoplastica venga effettuato, il basso grado di dolore e le tempistiche indicate si riferiscono ad una paziente che segue attentamente tutte le indicazioni post operatorie e svolge solamente le azioni che sono consentite. Scopriamo, allora, cosa non bisogna fare dopo l’operazione per non rischiare di provare troppo dolore o di far insorgere delle complicazioni più o meno gravi.
Cosa non fare dopo l’intervento di mastoplastica additiva e rischi annessi
Il chirurgo plastico informerà le pazienti delle attività da compiere e delle azioni da non fare dopo un intervento di mastoplastica additiva. Seguire le indicazioni sarà fondamentale per aver un decorso post operatorio senza problematiche di alcun genere e poco doloroso. Tra gli obblighi troviamo il riposo assoluto durante le prime 48/60 per per evitare di accusare sintomi quali nausea e malessere generale (conseguenza dell’anestesia generale). Occorrerà, poi, evitare qualsiasi sforzo per i primi venti giorni in modo tale da non affaticare la parte sottoposta all’intervento ed evitare di sottoporsi inutilmente a dolori eccessivi. Nei giorni successivi all’intervento non si dovrà bagnare la zona con le cicatrici dato che i punti dovranno asciugarsi perfettamente per essere rimossi. A questo proposito, la paziente non dovrà neanche toccare o rimuovere il bendaggio e le medicazioni in autonomia ma dovrà lasciar procedere il personale medico.
Altra indicazione riguarda l’abbigliamento, sarà necessario evitare abiti stretti e rigidi e preferire indumenti leggeri, ampi e traspiranti. Il rischio dei vestiti aderenti è provocare una pressione sulla zona operata che potrebbe causare delle complicanze e una guarigione più lenta e lunga. Tra i rischi che potrebbero insorgere citiamo emorragie, gonfiori eccessivi e forte dolore al petto. In questi casi occorrerà contattare immediatamente il chirurgo ed evitare di assumere farmaci non prescritti dal medico.
Dopo la mastoplastica additiva non si dovranno praticare attività intense, quali lo sport, per almeno due/tre settimane per non intralciare la normalizzazione dei tessuti. E’ bene tenere le braccia lungo i fianchi ed evitare di sollevare oggetti pesanti finché il chirurgo non lo consentirà. Per dormire o riposare è consigliabile evitare la posizione laterale mentre è opportuno sollevare leggermente la testa con un doppio cuscino per circa una settimana.
Seguendo le indicazioni del proprio medico con diligenza, il recupero post operatorio risulterà più veloce e indolore. Se si eseguiranno azioni non consentite, invece, si potrebbe compromettere il normale recupero dei tessuti, la cicatrizzazione e si potrebbero accusare dolorosi fastidi. Più volte abbiamo accennato alla cicatrizzazione della zona operata. Dato che il chirurgo procederà con delle incisioni a fine intervento dovrà richiuderle con la conseguenza che ci saranno delle cicatrici. Quanto a lungo si vedranno e quanto saranno visibili?
Rischio cicatrici dopo mastoplastica additiva
I termini “intervento” e “incisioni” vengono necessariamente associati all’idea delle cicatrici che rimarranno nella zona trattata. La grandezza e la visibilità delle cicatrici dipenderà dall’abilità del chirurgo e dal taglio che effettuerà durante l’operazione. Il taglio avviene generalmente seguendo i bordi dell’areola o sotto l’ascella ed è molto delicato in entrambi i casi. Di conseguenza, le cicatrici rimarranno visibili per poco tempo per poi regredire senza alcun accorgimento particolare. Naturalmente occorre evitare di esporre la parte ai raggi solari non solo fino a completa guarigione ma anche finché la cicatrice resterà visibile. Può accadere, poi, che il taglio sia stato più profondo e lasci segni più evidenti per lunghi periodi. In questo caso è consigliabile intervenire con appositi trattamenti che aiutino l’eliminazione. Parliamo di creme specifiche, gel e pomate di ultima generazione che promettono risultati efficaci in tempi abbastanza rapidi.
La qualità della cicatrice oltre a dipendere dalla mano del chirurgo può derivare dalla capacità di cicatrizzazione della paziente. In particolare, le donne che presentano una predisposizione alla formazione di cicatrici ipertrofiche dovranno porre particolare attenzione al processo di guarigione per evitare la trazione delle ferite.
Mastoplastica additiva e rischio morte: c’è una probabilità?
L’idea di affrontare un intervento anche poco invasivo come una mastoplastica additiva può generare dubbi e paure. Per quanto l’operazione possa essere considerata semplice e affrontata un numero considerevole di volte, il rischio di complicanze non si può negare, come per qualsiasi altro intervento. Nell’immediato dell’intervento potrebbe esserci un sanguinamento lieve che comporterebbe l’utilizzo di un drenaggio per risolvere il problema ma l’emorragia potrebbe rivelarsi più consistente se la paziente è affetta da patologie rare del sangue di cui non è a conoscenza.
Un altro rischio è l’indurimento eccessivo della capsula inserita intorno alla mammella che pur essendo naturale e biocompatibile risulta essere comunque un corpo estraneo e potrebbe essere rigettato. Massaggi nei casi meno gravi e un nuovo intervento di riposizionamento nei casi più gravi sono le soluzioni a questa complicanza.
La possibilità di incorrere nella complicanza peggiore di tutte, a cui non c’è rimedio, la morte risulta essere statisticamente bassissima e legata ad operazioni eseguite in contesti non professionali (le infezioni sono una conseguenza possibile) oppure a problematiche durante l’anestesia a causa di allergie non conosciute o segnalate.
In conclusione, l’intervento di mastoplastica additiva è oggigiorno considerato di routine ma non per questo devono essere sottovalutati i rischi di complicanze durante e dopo l’intervento. Il medico dovrà spiegare ogni particolare nei dettagli per illustrare chiaramente lo svolgimento dell’operazione, le attenzioni da avere dopo l’intervento, i consigli da seguire per guarire nei tempi minimi evitando che le cicatrici rimangano visibili a lungo e i rischi legati alla mastoplastica, dai più risolvibili a quelli per cui i rimedi potrebbero non bastare. Con tutte le informazioni necessarie sarà possibile decidere in libertà e con consapevolezza se sottoporsi o meno alla mastoplastica additiva.