E’ previsto per il 16 dicembre 2015 in tutta Italia uno sciopero nazionale dei medici contro la situazione a detta dei sindacati insostenibile per chi lavora nel settore sanitario. Riportiamo le motivazioni che han portato a questa scelta che coinvolgerà chiunque lavori del SSN (Settore Sanitario Nazionale), dagli infermieri ai medici di base.
Sciopero nazionale dei medici in tutta Italia, ma chi coinvolge?
Per 24 ore tutto il SSN si fermerà, questo vuol dire che non sarà possibile portare i bambini dal pediatra, farsi segnare ricette dal medico di base, ma probabilmente saranno ferme anche le strutture ospedaliere, si prevedono numerosi disagi in tutta Italia. Hanno aderito infatti allo sciopero nazionale dei medici tutte le sigle sindacali, nello specifico: Anaao, Cimo, Aeroi (anestesisti-rianimatori), Fesmed, Anpo (primari), Fials medici, Fassid (patologi, radiologi), Cgil-Cisl-Uil medici, Intesa sindacale. Un colpo molto deciso allo stato ma soprattutto un segnale forte al governo: la gestione del SSN da parte degli organi competenti non è gradita da chi effettivamente li fa andare avanti lavorando ogni giorno.
Le motivazioni che han portato a questa decisione per il 16 dicembre 2015
Con il passare degli anni i continui tagli alle strutture sanitarie hanno minato il lavoro dei medici e reso il loro servizio scadente nei confronti dei pazienti per mancanza di macchinari, fondi, personale. Sempre più spesso vengono riportati dai cittadini le situazioni ai limiti del ridicolo che hanno dovuto affrontare per prenotare o effettuare una semplice visita, per non parlare dei tempi lunghissimi che bisogna aspettare per poter fissare operazioni e interventi di ogni genere essendo le liste di attesa sempre più piene.
Ai cittadini non resta che lamentarsi direttamente con i lavoratori, con l’infermiere di turno, che però è il primo a non gradire questa situazione. Lo sciopero nazionale dei medici è proprio un fortissimo messaggio lanciato ai pazienti, una sorta di dimostrazione che se il SSN italiano non funziona la colpa non è di chi cura i pazienti, ma anche alle istituzioni che si occupano della gestione dei fondi, dei tagli.
Citando un comunicato congiunto delle sigle sindacali, i medici addossano alle istituzioni le colpe per il “disagio causato ai cittadini da politiche orientate esclusivamente ad una gestione contabile del Ssn, con l’unico obiettivo del risparmio economico, sempre meno legate all’obbligo di rispondere ai loro bisogni assistenziali secondo principi di equita’, giustizia e sicurezza.”
Aspettiamo dunque una risposta dunque dagli organi competenti con la speranza che si risolva la situazione senza arrivare allo sciopero nazionale dei medici il 16 dicembre.