Uno degli argomenti sicuramente più caldi, specialmente nelle prime battute della pandemia è stato quello relativo ai dispositivi medici di protezione individuale: le mascherine FFP2.
Malgrado in commercio ne esistano davvero di numerose tipologie, attualmente, il Governo ha disposto per decreto l’obbligatorietà per i cittadini di indossare nei luoghi pubblici il modello FFP2.
Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta, la traduzione dell’acronimo e la sua definizione.
Mascherine FFP2: traduzione, significato e definizione dell’acronimo
Come già accennato, l’introduzione delle nuove disposizioni governative impone l’utilizzo della mascherina di tipo FFP2 in tutti i luoghi al chiuso e affollati e durante lo svolgimento di eventi e manifestazioni pubbliche. Il motivo di questa scelta risiede nella maggiore capacità di questo tipo di mascherina nel bloccare il virus rispetto alle mascherine chirurgiche. D’altra parte è la stessa parola “FFP2” a darci la spiegazione del suo significato.
FFP2, infatti, è l’acronimo per: Filtering Facepiece, la cui traduzione letterale è “facciali filtranti”. Significa quindi che le mascherine FFP2 non sono altro che dei dispositivi medici facciali che hanno la capacità di filtrare le particelle nocive e proteggere, di conseguenza, le parti del viso (naso e bocca) potenzialmente esposte al rischio di contagio.
Le caratteristiche filtranti di queste mascherine sono stabilite da normative europee che definiscono anche gli standard a cui le mascherine devono adeguarsi per poter essere diffuse e messe in commercio. La normativa tecnica europea di riferimento è la UNI EN 149:2009. Tale norma tecnica prevede di sottoporre la mascherina a delle prove tecniche per testare:
- resistenza a liquidi e schizzi;
- respirabilità (la capacità di filtraggio non deve infatti affaticare la respirazione attraverso la mascherina);
- efficienza del filtraggio di batteri;
- pulizia da microrganismi.
Differenze tra FFP2, FFP1 e FFP3
A seconda dell’esito di questi test, le mascherine sono classificate in tre livelli che corrispondono alla capacità filtrante della mascherina, che viene espressa con la cifra 1, 2 e 3. In base a questi criteri le mascherine vengono individuate in tre classi specifiche: FFP1, FFP2 E FFP3. Il numero associato all’acronimo individua quindi la capacità filtrante della mascherina, così:
- FFP1: sono le mascherine che filtrano l’80% delle particelle sospese, lasciando passare meno del 22% dell’aria esterna;
- FFP2: si definiscono le mascherine che hanno la capacità filtrante del 94%, lasciando trasparire meno del 8% dell’aria presente all’esterno;
- FFP3: sono invece le mascherine che filtrano le particelle presenti nell’aria fino al 99%, lasciando passare meno del 2% dell’aria.
Ogni mascherina possiede quindi un livello di capacità filtrante adeguato al tipo di utilizzo per cui viene testata. Ogni tipo di mascherina è pensata infatti per essere indossata in contesti differenti e per un periodo prolungato, in ambienti dove il rischio di inalare virus e particelle è particolarmente elevato.
Generalmente le mascherine FFP1 sono pensate per essere utilizzate in contesti dove c’è rischio di inalare polvere, dannosa a lungo andare per la salute dei polmoni e delle vie aeree superiori. La mascherina FFP1 è quindi indicata per poter essere utilizzata in cantieri e/o in contesti anche casalinghi, quando si realizzano lavori di manutenzione ordinaria ecc.
Le mascherine FFP2 sono invece indicate in ambito ospedaliero e sanitario poiché sono capaci di fermare le microgoccioline di saliva che rimangono sospese nell’aria e che sono il principale veicolo di trasmissione del virus.
Infine, le mascherine FFP3 sono quelle con il più alto grado di filtraggio e sono indicate per tutte quelle attività dove il rischio di ingerire o respirare particelle piccolissime, ma ugualmente nocive è elevato. Questo tipo di mascherina, infatti è in grado di filtrare particelle dalla grandezza infinitesimale (inferiori a 0,6 micrometri).
La capacità di filtraggio delle mascherine è dovuta alla loro composizione materiale: più fitti saranno i filtri di cui è composta la mascherina e maggiore sarà la capacità filtrante della stessa, viceversa, minore sarà la struttura della mascherina e minore sarà la capacità di filtrare le particelle più piccole.