“Mangiasoldi” è un libro scritto da Fabrizio Gatti, titolare della Bakoo Spa, che svela l’ipocrisia dello Stato nei riguardi del gioco d’azzardo e, in particolare, su quello delle slot machine.
Le slot machine spiegate da chi le fa
Edito dalla Nuova editrice Berti, “Mangiasoldi”, uscito il 9 luglio scorso, è un libro scritto da Fabrizio Gatti, titolare della BAKOO Spa, una delle aziende leader nella produzione delle slot machine. L’obiettivo dell’imprenditore parmense è cercare di fare un po’ di chiarezza sul mondo delle cosiddette “macchinette mangiasoldi“, mettendo in luce le contraddizioni di uno Stato che, se da una parte demonizza e vorrebbe limitare il fenomeno del gioco d’azzardo, dall’altro non fa nulla per imporsi sulla diffusione delle slot machine e delle sale di videolottery.
Secondo Gatti è lo Stato che gestisce e sceglie le caratteristiche delle macchinette distribuite nei bar, nelle tabaccherie e nelle sale giochi di tutta Italia. “Il vero problema” aggiunge “è che è tutto nelle mani dello Stato”. Quello stesso Stato che percepirebbe dal settore un introito pari a 4 miliardi di euro l’anno.
“Il banco vince sempre” continua l’imprenditore “ e in questo caso il banco è lo Stato. E’ lo Stato che detta le regole e, spesso, se non ti adegui o cerchi di cambiare le cose, sei fuori dal mercato”.
Le Safe Slot: le slot machine “intelligenti” che ti avvisano quando stai esagerando
Nel 2008 lo stesso Gatti aveva proposto e realizzato le Safe Slot: delle slot machine “intelligenti” in grado di percepire, dalla frequenza e persino dal modo in cui vengono pigiati i tasti, il disagio del giocatore e, di conseguenza, interrompere il flusso di gioco facendo apparire scritto come “attenzione, non starai esagerando?”
Il prototipo, che aveva suscitato l’attenzione dei media (tanto da aver ricevuto alcuni riconoscimenti) però non è stato accolto con favore dagli addetti del settore resisi conto, dopo vari test, che l’uso delle Safe Slot avrebbe comportato una riduzione degli incassi. “E’ una conseguenza naturale” racconta Gatti nel libro “si riducono i ritmi di gioco, le macchine incassano di meno e, di conseguenza, lo Stato guadagna di meno”.
Un capitolo del libro, scritto in collaborazione con Guglielmo Cavallari – esperto nelle dipendenze da gioco – è interamente dedicato alle ludopatie. Anche in questa sezione l’autore non manca di criticare alcune scelte del Governo, prima fra tutte quella di celare, negli esercizi pubblici, la vista delle slot machine. “Questo non farebbe altro che aumentare l’aspetto patologico del gioco. Così facendo, infatti, s’isolerebbero i giocatori più incalliti che non sarebbero più costretti a subire il giudizio sociale e/o morale degli altri clienti”.
Insomma, secondo Fabrizio Gatti, limitare o vietare il gioco d’azzardo servirebbe solo ad alimentare il gioco online e quello clandestino. “Basterebbe semplicemente disciplinarlo” spiega “Le macchine da bar possiedono tutte degli strumenti che permettono l’autoregolamentazione del gioco. I sindaci anti slot machine, dovrebbero richiedere a gran voce l’utilizzo obbligatorio di queste funzioni. Solo così si potrebbe rivoluzionare, a costo zero, questo settore”.