Se in Italia l’attenzione è rivolta al Referendum Costituzionale del prossimo dicembre, negli Stati Uniti c’è grande attesa per le presidenziali 2016 che si terranno tra pochissimi giorni: diamo un’occhiata ai sondaggi sulle elezioni USA per scoprire chi vincerà tra Clinton e Trump facendo una panoramica delle intenzioni di voto stato per stato.
Come funzionano le presidenziali negli Stati Uniti d’America
Prima di affrontare il discorso sui sondaggi è giusto cercare di capire come funzionano le elezioni USA. Il nuovo presidente degli Stati Uniti non viene eletto in base alla percentuale di voti raccolti sul territorio nazionale: proprio per questo motivo i sondaggi elaborati a livello nazionale possono essere intesi più come strumento per rilevare la popolarità dei candidati, ma non chi ha realmente più possibilità di vincere le presidenziali. Il sistema americano prevede che i voti vengano contati stato per stato: ciascuno di essi può esprimere un determinato numero di grandi elettori che andranno a far parte del collegio elettorale nazionale. Visto che il peso di ciascuno stato è proporzionale alla sua popolazione, quello che può esprimere più grandi elettori è la California, seguita da Texas, New York e Florida. In totale i grandi elettori sono 538 e diventerà presidente il candidato che raccoglierà almeno 270 voti.
Gli stati sicuri
A parte alcune eccezioni, negli stati vige un sistema maggioritario puro; molti stati nel corso degli anni sono diventati dei veri e proprio feudi della destra o della sinistra (anche se i cambiamenti demografici causati soprattutto dall’immigrazione e l’anomalia di queste elezioni USA rapprsentata dalla candidatura di uno come Trump hanno leggermente cambiato le cose), per cui assumono una grande importanza quelli che vengono definiti gli stati in bilico, ovvero quelli in cui non c’è un vincitore certo. In questa tabella vengono elencati gli stati che vengono considerati sicuri:
STATI DEMOCRATICI (Clinton) | STATI REPUBBLICANI (Trump) |
California Connecticut Delaware District of Columbia Hawaii Illinois Maryland Massachusetts New Jersey New Mexico New York Oregon Rhode Island Vermont Washington |
Alabama Alaska Arkansas Idaho Indiana Kansas Kentucky Louisiana Mississippi Montana North Dakota Oklahoma South Dakota Tennessee West Virginia Wyoming |
Gli stati indecisi
Gli stati elencati nella tabella non bastano a garantire ai candidati la vittoria delle elezioni USA ( i liberal sono soprattutto nelle zone costiere, mentre i conservatori dominano nel profondo sud e negli stati del petrolio): come abbiamo detto la vittoria viene assegnata a chi raggiunge 270 voti, mentre questi stati possono garantire al massimo 115 grandi elettori a favore di Trump e 192 grandi elettori per Clinton. Appare quindi evidente l’importanza degli stati idecisi: diamo un’occhiata agli ultimi dati relativi proprio a questi stati per capire, tramite una media dei risultati dei sondaggi elaborati da Real Clear Politics, Huffington Post/Pollster e Fivethirtyeight, chi si trova in vantaggio.
STATO | GRANDI ELETTORI | IN VANTAGGIO | DIFFERENZIALE |
Florida | 29 | Clinton | +0,2 |
Pennsylvania | 20 | Clinton | +5,5 |
Ohio | 18 | Trump | +1,4 |
Georgia | 16 | Trump | +4,9 |
Michigan | 16 | Clinton | +6,0 |
North Carolina | 15 | Clinton | +0,3 |
Virginia | 13 | Clinton | +6,4 |
Arizona | 11 | Trump | +1,8 |
Wisonsin | 10 | Clinton | +5,1 |
Colorado | 9 | Clinton | +3,6 |
Iowa | 6 | Trump | +2,3 |
Nevada | 6 | Clinton | +0,4 |
Maine | 4 | Clinton | +5,9 |
New Hampshire | 4 | Clinton | +4,4 |
I sondaggi sulle elezioni USA 2016: chi vincerà tra Clinton e Trump?
Anche se a meno di una settimana dal voto (le elezioni USA si terranno infatti l’8 novembre) è in corso una vera e propria guerra di sondaggi, le chance di una vittoria della candidata democratica sono sempre molto alte: la maggioranza degli istituti ha notato il recente recupero di Trump (c’è anche chi parla di un testa a testa), ma questo non dovrebbe bastare al magnate di New York. Questi ultimi atti della campagna elettorale continuano ad essere contraddistinti dalle continue frecciatine e accuse tra i candidati: Trump punta il dito contro il mailgate, Clinton chiede al rivale di spiegare, tra le altre cose, i suoi legami con la Russia.