Le motivazioni che spingono gli agenti a sospendere le patenti degli automobilisti più indisciplinati sono : stato di ebbrezza e la velocità eccessiva.
Purtroppo mettersi al volante con un tasso alcolemico elevato, o spingere l’acceleratore oltre il limite consentito sono due comportamenti pericolosi sia per se stessi, ma anche per gli altri.
Successivamente vengono riportate le procedure da seguire per fare ricorso, oppure per chiedere il permesso di lavoro.
Come fare ricorso a seguito della sospensione della patente di guida per ebrezza o autovelox
La sospensione della patente di guida per ebbrezza ha una durata variabile dai 3 ai 6 mesi a seconda del passo alcolemico che ha riportato l’etilometro.
In linea generale si può dire che questo avviene quando il tasso riporta un valore superiore a 0,5 e inferiore a 0,8 g\l. Con valori superiori la situazione diventa più critica, infatti con valori superiori a 0,8 e inferiori a 1,5 g\l la sospensione ha una range di sospensione da 6 mesi ad un anno , infine per valori superiori a 1,5 è previsto una sospensione che va da un anno a due anni.
Ovviamente per i neopatentati la tolleranza è nulla infatti basta lo 0,1 % per la sospensione immediata.
Per quello che riguarda l’autovelox , la sospensione è della durata di 1\3 mesi, se si supera il limite previsto tra i 40 e 60 km\h, in caso di recidiva il periodo si estende dagli 8 ai 18 mesi, mentre per chi supera di 60 Km\h la pena diventa più severa e non si potrà guidare per 6 o 12 mesi.
Tuttavia ci sono dei casi durante i quali è possibile fare un ricorso presso delle figure competenti quali il giudice o il prefetto.
Se si sceglie il ricorso alla figura del prefetto bisogna prestare particolare attenzione alla tempistica: questo infatti deve avvenire entro 60 giorni dalla sospensione della patente in questione, mentre chi sceglie la via del giudice, la tempistica si dimezza nettamente a 30 giorni.
Il ricorso è uno strumento atto al controllo e alla verifica di un’autorità di una determinata situazione, per questo motivo non si può richiederlo nei casi in cui sia stata già pagata una sanzione pecuniaria, in quanto determinerebbe acquiescenza.
Inoltre il ricorso non si può richiedere quando siano scaduti i tempi previsti, né quando la sanzione abbia una natura penale, in quanto in quest’ultimo caso la competenza non è più del prefetto ma dell’autorità giudiziaria competete di riferimento.
Altra situazione in cui non è possibile richiedere i ricorso al prefetto è per carenza di legittimazione, da parte di chi afferma di essere alla guida del veicolo in questione al momento dell’infrazione, senza che questo sia appositamente riportato all’interno del verbale.
Il ricorso da presentare in entrambe le situazioni è un documento in carta libera, firmato con il quale il soggetto vuole sottoporre all’attenzione dell’autorità la sua volontà di archiviare o annullare la sanzione relativa alla sospensione della patente o per ebrezza o per elevata velocità riportata dal controllo autovelox.
Allegato a questa lettera, il soggetto interessato dovrà inoltre apporre una copia del verbale e ogni altra forma di documentazione utile per la delibera finale come delle fotografie, certificati medici…
Il responso finale deciso dal prefetto deve essere notificata entro 150 giorni dal rigetto dello stesso.
Richiesta permesso di lavoro dopo sospensione della patente per ebbrezza o autovelox
Il ritiro della patente in determinati casi può rappresentare un grande problema sopratutto per fini lavorativi. A questo proposito la legge italiana, viene incontro stendendo una mano ai guidatori poco prudenti.
Esistono a questo proposito dei speciali permessi di guida “a tempo” , per consentire di recarsi a lavoro oppure di assistere un famigliare avente la 104.
Questi fanno capo nella giurisprudenza italiana, all’articolo 218 del decreto legislativo n. 285/1992.
La richiesta deve essere sottoposta all’attenzione del prefetto entro cinque giorni dal ritiro della patente stessa, tuttavia sono esclusi i casi in cui si è verificato un incidente stradale, oppure se è collegata ad una violazione di tipo penale, ovvero legato ad un reato.
Per poter presentare la domanda è fondamentale compilare un modulo prestampato, all’interno del quale vengono scritti tutti i dati sensibili del soggetto in questione, esplicitando inoltre il luogo di lavoro e la via di questo. Ovviamente è importante poter riportare che il suddetto non si a servito da servizi pubblici, o da navette poste in essere dall’azienda per cui si presta servizio.
Infine è essenziale sottoporre all’attenzione dell’autorità l’orario di lavoro, per poter decretare in quale fasce orarie è possibile prendere la machina seppur con la patente sospesa.
Queste richieste fanno capo al secondo comma dell’articolo sopracitato, inoltre è possibile fare una richiesta simile, quando si deve prestare assistenza ad un famigliare avente la 104.
La richiesta per avere un buon esito deve essere ampiamente motivata e documentata, e in caso di riposta positiva tale permesso non potrà avere durata maggiore di tre ore di guida al giorno.
Il permesso in questione non può essere richiesto per più di una volta, ed è valido solamente per determinate fasce orarie giornaliere.
Ovviamente questa procedura ha un riscontro negativo, ovvero se si procede alla richiesta di una patente a ore per recarsi presso il luogo di lavoro , si allungherà automaticamente il tempo previsto per il decorso della sospensione della patente, ed in questo caso le tempistiche si dilateranno e non di poco.Il periodo di sospensione è aumentato di un numero di giorni pari al doppio delle complessive ore per le quali è stata autorizzata la guida, arrotondato per eccesso.
Quindi se da un lato questa opportunità rappresenta una salvezza per i lavoratori, dall’altro allunga l’agonia della sospensione della patente.