Manca davvero poco al debutto ufficiale del SIA, acronimo di Sostegno Inclusione Attiva, una nuova misura pensata per aiutare economicamente le famiglie in difficoltà che presentano determinati requisiti: cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta, come funziona, come fare domanda e qual è la sua data di inizio.
Cos’è il SIA, come funziona e data di inizio
Partiamo dalle basi: che cos’è il SIA? È una misura di contrasto alla povrtà unica a livello universale e nazionale che viene considerata da molti come il primo passo verso il reddito di inclusione. Praticamente ogni due mesi c’è un trasferimento di denaro tramite una carta di pagamento elettronico che va ad affiancarsi ad un piano personalizzato di inserimento lavorativo e sociale collegato con i servizi del territorio come scuole, servizi sociali o centri per l’impiego. L’importo è di 80 euro al mese per persona e ogni nucleo familiare può arrivare fino ad un massimo di 400 euro. Solo le famiglie in reale difficoltà economica potranno beneficiare del SIA 2016, infatti la misura è destinata ai nuclei che presentano un Isee inferiore ai 3.000 euro (questo è un aspetto molto criticato del progetto, visto che a queste condizioni riguarderà solo 180.000/220.000 famiglie). In tutto l’applicazione di questo provvedimento costerà allo Stato qualcosa come 750 milioni nel 2016, mentre per l’anno prossimo è già stato stanziato un miliardo.
I cittadini che sono interessati possono presentare la domanda per il Sostegno Inclusione Attiva a partire dal 2 settembre: per farlo devono compilare un apposito modulo che dovrà essere consegnato insieme alla dichiarazione Isee al Comune di appartenenza, il quale si occuperà del trasferimento all’Inps. Il primo trasferimento di denaro dovrà avvenire entro due mesi, così come entro due mesi (o 90 giorni per le richieste pervenute entro il 31 ottobre) dovranno partire i progetti personalizzati per l’inclusione lavorativa e sociale.
Requisiti per accedere al Sostegno Inclusione Attiva 2016 e come fare domanda
Possono accedere al SIA sia i cittadini italiani che gli stranieri muniti di permesso di soggiorno di lungo periodo e con residenza in Italia da almeno un paio di anni. Per poter beneficiare della misura è necessario che in famiglia ci sia almeno un figlio minore o un figlio disabile o una donna che si trova agli ultimi mesi di gravidanza (al momento della richiesta è necessario portare la relativa documentazione medica rilasciata da una struttura sanitaria pubblica). Sono esclusi coloro che sono già beneficiari di indennità previdenziali per importi superiori ai 600 euro mensili e chi già riceve un’indennità di disoccupazione come Naspi o Asdi. Sono esclusi dalla platea dei beneficiari anche i proprietari di auto nuove, di cilindrata superiore ai 1.300 cc o di ciclomotori oltre i 250 cc immatricolati entro i tre anni precedenti.
Ogni richiesta che sarà inoltrata verrà valutata e solo chi raggiungerà il punteggio minimo di 45 punti (stabilito in base ad una stima dei bisogni che tiene conto della situazione lavorativa ed economica e dei carichi familiari) potrà beneficiare del SIA. La precedenza verrà ovviamente data alle famiglie che ottengono i punteggi più alti (fino ad un massimo di 100), quindi i nuclei con figli molto piccoli, persone con disabilità importanti o un solo genitore avranno più possibilità di ottenere il sostegno.
L’importo viene accreditato ogni due mesi su una carta di pagamento elettronica munita di Pin: con essa il titolare potrà effettuare acquisti in tutte le farmacie, supermercati e negozi di alimentari che appartengono al circuito Mastercard, beneficiando di uno sconto del 5% (esclusi farmaci e ticket), ma potrà anche pagare le bollette presso gli uffici postali. Per conoscere il saldo sarà sufficiente inserire la tessera in un Postamat. È importante sottolineare che dalla somma del beneficio verranno sottratte le alte misure di sostegno eventualmente già erogate dallo Stato come ad esempio la carta acquisti ordinaria (se il titolare non ha raggiunto la maggiore età) o il raddoppio del bonus bebè riconosciuto alle famiglie con Isee basso.