Conoscere la Costituzione italiana, il testo normativo fondamentale per tutto il nostro ordinamento giuridico, è fondamentale, o quantomeno dovrebbe esserlo per ogni cittadino italiano. In questa pagina tenteremo di spiegare l’articolo 8 della Costituzione attraverso una sorta di mappa concettuale, elencando i punti salienti dell’articolo e fornendo qualche utile approfondimento alla conoscenza approfondita del contenuto dell’articolo 8.
Spiegazione articolo 8 della Costituzione: mappa concettuale
L’articolo 8 della Costituzione italiana fa parte dei primi 12 articoli della carta costituzionale, definiti fondamentali, che elencano i principi fondanti su cui si incardina tutto il nostro ordinamento giuridico. Conoscerli significa anche comprendere le basi sulle quali si fonda il nostro Stato e alcuni dei meccanismi di fondo che lo regolano.
Nella fattispecie, l’articolo 8 della Costituzione è anche molto importante perché disciplina i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose, sancendo l’uguaglianza di esse di fronte alla legge e garantendo il pluralismo religioso.
Prima però di avventurarci nel tentativo di spiegare ai bambini, con una piccola guida pratica, i concetti espressi dall’articolo 8 è opportuno vedere nel dettaglio cosa effettivamente viene espresso dall’articolo di legge. A tal proposito, per comprendere al meglio che cosa dice l’articolo, può essere senz’altro utile cercare di ordinare i concetti così da ottenere una specie di mappa concettuale, che si rivela essere sempre di grande utilità quando occorre spiegare concetti complessi e articolati, perché aiuta a fissare gli argomenti essenziali e la sequenza logica dietro essi.
L’articolo 8, quanto mai attuale, riguarda la Libertà religiosa, tutelata, e non a caso posta tra i principi fondamentali, dal nostro Stato. L’articolo riconosce tutte le religioni presenti sul territorio, che secondo quanto stabilito nell’articolo sono: libere; uguali (di fronte alla legge).
Nella fattispecie sono libere di:
- organizzarsi (mediante la predisposizione di appositi statuti);
- nel rispetto dell’ordinamento giuridico;
- organizzarsi in relazione al loro rapporto con lo Stato mediante specifici rapporti d’intesa.
Infine sono uguali nella misura in cui:
- sono libere nella pratica;
- sono libere nella fede.
Questo potrebbe essere un breve e rapido schema per sintetizzare e rappresentare visivamente i concetti chiave dell’articolo 8, al fine di poterli spiegare anche ai più piccoli. Naturalmente, la mappa concettuale potrebbe essere arricchita da ulteriori segni grafici quali, box o frecce di rimando, in modo tale da fissare ancora meglio le informazioni necessarie e aiutare la loro memorizzazione.
Se ad esempio fate un rapido controllo su internet vi accorgerete subito che esistono molte mappe concettuali, realizzate in tanti modi, che sono dei validi tentativi di schematizzazione di questo articolo. Ad ogni modo, i concetti fondamentali espressi dall’articolo e che devono essere tenuti a mente quando si vuole apprendere e/o riproporre l’articolo sono quelli che sono stati schematizzati poco sopra.
Questa breve mappa concettuale potrebbe tornare molto utile per spiegare anche ai più piccoli l’articolo 8 della Costituzione.
Articolo 8 spiegato ai bambini: guida pratica per i più piccoli
L’articolo 8 della Costituzione non è così difficile, soprattutto per quanto riguarda i suoi contenuti. Non altrettanto facile, tuttavia, potrebbe essere il tentativo di spiegare questo articolo ai bambini. Per poter spiegare l’articolo a un bambino, nel migliore dei modi, occorre come prima cosa usare un linguaggio semplice, ma molto efficace, magari facendo appello a immagini ed esempi che un bambino potrebbe facilmente comprendere, oppure richiamando situazioni che il bambino conosce e percepisce familiari.
Dal momento che l’articolo tratta dell’uguaglianza delle fedi religiose nel nostro Paese, la prima cosa utile da specificare a un bambino nello spiegare l’articolo della Costituzione, potrebbe essere quella di partire dal concetto base che non esiste una sola Chiesa, ma che ne esistono tante, almeno quante sono le popolazioni viventi sulla terra. Per i bambini è infatti importante cominciare a comprendere che la realtà nella quale vivono è eterogenea e varia ed è composta da tante sfaccettature, nessuna delle quali è migliore delle altre, ma anzi, sono tante angolazioni dello stesso volto. Questo è un concetto molto importante che deve essere spiegato bene fin da subito ai bambini, in modo tale che recepiscano fin dall’infanzia il valore dell’inclusione, dell’accettazione della diversità e della non discriminazione. A scuola infatti, viene spesso spiegata loro l’esistenza di tante culture che nel corso della storia hanno sviluppato le loro credenze religiose come gli induisti, i musulmani, gli ebrei ecc. ed è bene far comprendere loro che la legge italiana tutela ogni tipo di espressione religiosa.
A questo punto sarebbe importante e stimolante richiamare poi l’attenzione dei più piccoli al concetto di comunità, insito nella parola stessa di Chiesa. La parola Chiesa infatti, deriva dalla lingua greca e non richiama solamente all’edificio di culto dove si svolgono le funzioni religiose, ma con il termine Chiesa ci si riferisce anche a un insieme di persone riunite in gruppo con uno scopo comune e accomunate da un sottile legame, rappresentato dalla fede e dalla credenza in qualcosa di superiore. Tutelare le singole espressioni religiose significa quindi tutelare i gruppi e quindi gli uomini stessi che si riuniscono insieme in preghiera.
Proprio per questo motivo, come ogni essere umano è libero di professare la religione che sente, anche le comunità possiedono lo stesso diritto di avere fede e di praticare quel culto e la legge tutela queste diversità, equiparandole tutte allo stesso livello.
Tuttavia, il fatto che lo Stato tuteli le uguaglianze tra religioni, non significa che tutte le religioni siano ugualmente ammesse. Per essere tutelate dalla legge è opportuno spiegare, soprattutto ai più piccoli, che i culti devono a loro volta sottostare a delle regole, un po’ come quando si vuole giocare a un gioco, magari di gruppo: perché tutto funzioni occorre rispettare delle regole predeterminate. Per quanto riguarda le religioni, infatti, le regole da rispettare sono tutte quelle previste dal nostro ordinamento e che prevedono, quindi:
- il rispetto dell’essere umano;
- il rispetto dei diritti di ogni cittadino;
- la non violenza, nemmeno se perseguita per scopi religiosi;
- l’uguaglianza e la parità di genere.
Occorre spiegare ai bambini, infine, che la tutela delle religioni è una delle più alte forme di espressione democratica del nostro Paese, e che se qualcuno è libero di professare la sua religione è anche altrettanto libero di non professare alcun tipo di credo. Il concetto di democrazia insito nell’articolo 8, infatti, serve a far comprendere che la libertà è uguale per tutti e che ogni libero cittadino deve sentirsi tutelato nel suo diritto a praticare una fede, quanto di non praticare alcun credo e che in questo caso, nessuno può obbligarlo a farlo.