Arriva nelle sale la nuova avventura di Star Wars “Gli ultimi Jedi” con Carrie Fisher e Mark Hamill. Vi forniremo trama, recensione e commento. Dov’è Rey? Dov’è Finn? Che succederà alla resistenza? Il primo ordine riuscirà a conquistare la galassia? Tante domande per una sola risposta: Star Wars – gli ultimi Jedi.
Recensione di “Star Wars – Gli ultimi Jedi”
Da un paio di anni a questa parte, non è Natale senza Star Wars. Lo scorso anno vi abbiamo parlato di “Rogue One – A Star Wars story” il ponte narrativo tra il terzo e quarto episodio, in questa sede andiamo ad analizzare le novità che ci riserva questa ottava avventura diretta da Rian Johnson. Senza scrivere troppi spoiler, togliendo la sorpresa al pubblico, questo film, in circa 150 minuti sviluppa molte tematiche da approfondire.
Non è un buon film se non viene effettuato un lavoro in fase di scrittura, partendo da un plot che si dissocia dal precedente capitolo, proseguendo semplicemente il percorso narrativo, e da qualsiasi possibile similitudine con i precedenti sei film. Questo film, andrà a chiarire molti dubbi lasciati aperti dallo scorso “Risveglio della forza” di J. J. Abrams. Chi è Rey? Perché KyloRen, pur essendo figlio di Han Solo ha scelto di passare al lato oscuro? Luke SkyWalker che fine ha fatto?
Troverete tutte le risposte a queste domande grazie a una trama fitta, piena di cambi di situazione che rispettano la saga e tengono alta la soglia d’attenzione da parte dello spettatore.
Proseguendo la nostra analisi del film, a differenza delle precedenti avventure del nuovo corso Disney, dà un po’ più di spazio al mondo maschile nella parte legata a KyloRen e Rey, rendendo al tempo stesso più centrale la figura della principessa Leila (“Leia” nome originale). La donna in questo film torna essere protagonista indiscussa venendo a conoscenza da sola delle sue origini e dei suoi veri poteri.
Kylo Ren e Rey, i due lati opposti di una stessa medaglia? Vorremo rispondervi, ma per non rivelarvi nulla, possiamo affermare che i due ragazzi, interpretati da Adam Driver e Daisy Ridley regalano due buonissime interpretazioni dove viene evidenziato un rapporto singolare tra i due, non inteso come gossip ma come qualcosa che li legherà nel corso del film e che è reso in maniera credibile da entrambi. Questo dualismo può essere sintetizzato con una tematica: il doppio. Bene o male; rosso o blu; ribellione o lato oscuro tante volte vengono richiamati queste contrapposizione ed è importante perché permette allo spettatore di cogliere al meglio la realtà della storia.
Capire chi siamo e trovare noi stessi, questo è il più grande insegnamento lasciato da questo ottavo capitolo. La forza in realtà è dentro di noi, c’è sempre stata ma sta a noi capire dove e come raggiungerla, questo è ciò che nel settimo si poteva intuire e che oggi viene ripreso e spiegato con maggior chiarezza. Il film è un ponte tra una riapertura di trilogia e un capitolo conclusivo, un esperienza natalizia da non perdere.