Che il maltempo ormai sia diventato una specie di tormento annuale sembra un dato di fatto per l’ Italia. Carenze strutturali, manutenzioni non fatte, sindaci e assessori che cadono dalle nuvole, ricordandosi dei problemi sempre quando è troppo tardi.
Ma in questo disagio generale sempre i più deboli sono a rischio, e in questo caso parliamo dei molti pendolari che quotidianamente nella tratta Cassino- Roma vengono a portare professionalità e forza lavoro nella capitale.
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno i treni che ieri, giovedì 5 marzo, hanno visto ritardi di ben venti minuti sia nella tratta Roma – Cassino che Roma – Frosinone. Come tutti i pomeriggi si possono vedere molti pendolari che guardano, in sacra contemplazione, il tabellone dell’ orario dei treni e non appena esce fuori il binario una “mandria” di persone stanche e nervose corre verso il treno che li porterà a casa.
Sicuramente questi ritardi possono essere giustificati da condizioni meteo non del tutto propizie, ma in questo si può giustificare anche la presenza di treni insufficienti come capienza e dove si è stipati come in un vagone merci?
Si può giustificare il non passaggio di nessun controllore, che oltre ad assicurarsi del pagamento dell’ abbonamento, dovrebbe essere l’occhio vigile sulle condizioni dei passeggeri?
La risposta è un deciso no! Ora il maltempo sembra diventato l’alleato perfetto per molti disservizi che rasentano anche l’incredibile. Spesso si sente parlare di treni fermi per le condizioni meteo in una delle tante stazioni del percorso, ma l’incredibile è: come mai a chi è fermo in quella o questa stazione non vede nessun treno?
Ecco che i misteri della gestione ferroviaria diventano una matassa sempre più complicata per i semplici passeggeri. Ogni giorno non solo devono prepararsi ad un’ avventura legata all’ eventuale maltempo ma anche a delle ferrovie a dir poco non efficienti.