Tachifludec è un medicinale in bustine prodotto dall’azienda farmaceutica italiana Angelini e registrato ufficialmente per “il trattamento sintomatico dell’influenza, del raffreddore e degli stati febbrili e dolorosi ad essi correlati, con azione decongestionante sulle prime vie aeree superiori”. Non ha effetto, dunque, sulla tosse, se non nel caso in cui questa sia di origine allergica, e non rappresenta una cura per il mal di gola, che risulta comunque alleviato dall’azione antidolorifica.
Tachifludec in bustine: prezzo e info su prescrizione e dove trovarlo
Il farmaco si presenta sotto forma di polvere per soluzione orale e può essere assunto senza alcuna differenza in un bicchiere d’acqua fredda o calda. Ciascuna confezione base di Tachifludec ha al suo interno dieci bustine e può essere acquistata in farmacia al prezzo di 8,30 euro (ultimo aggiornamento: gennaio 2022). Al fine di un maggior vantaggio in termini del rapporto quantità/prezzo è possibile acquistare anche una confezione da sedici bustine, al prezzo di listino di 12,10 euro (ultimo aggiornamento: gennaio 2022). Il Tachifludec è disponibile in svariati gusti: limone, arancia, limone e miele, ed anche menta. Non è necessaria la prescrizione medica per l’acquisto (tuttavia in caso di gravidanza ed allattamento si raccomanda di richiedere il parere del ginecologo e del pediatra) e può essere utilizzato da adulti e ragazzi di età superiore ai 12 anni (si consiglia di tenere il medicinale al di fuori della portata dei bambini).
In quali casi e come funziona il Tachifludec?
Grazie all’elevata dose di paracetamolo (Tachipirina) gli effetti benefici del Tachifludec vengono avvertiti in tempi rapidi e veloci: non a caso si tratta di uno dei farmaci antiinfluenzali più acquistati nel nostro Paese. Oltre al paracetamolo (600 mg) il medicinale contiene vitamina C (40 mg) e fenilefrina (8,2 mg). Il trattamento, come per la maggior parte dei medicinali, deve essere proseguito solo per periodi brevi: nel foglietto illustrativo si consiglia di assumere 1 bustina ogni 4-6 ore, per non più di 3 bustine in una giornata. Di solito il farmaco viene assunto al bisogno e non va somministrato per più di tre giorni consecutivi senza aver consultato il medico. Qualora il medico abbia prescritto una terapia specifica, non va mai assunta una dose doppia per compensare quella saltata. Se il paziente nel frattempo sta prendendo antiinfiammatori o qualunque altro farmaco contenente paracetamolo, si sconsiglia vivamente l’uso del prodotto. Dosi troppo elevate di paracetamolo, infatti, possono arrecare rilevanti reazioni avverse, come grave epatopatia ed alterazioni a carico dei reni e del sangue.
Nel caso di accertata positività al Covid-19 e della presenza di sintomi blandi il cui trattamento sia possibile autonomamente durante il necessario isolamento domiciliare, la medicina consiglia“l’uso del paracetamolo, unito all’abbondante idratazione per via orale e all’uso di sedativi per la tosse, al bisogno” (fonte: Federazione degli Ordini dei Medici della Lombardia). Non sembrano, quindi, esserci controindicazioni all’assunzione di Tachifludec durante la convalescenza, purché si rispetti il dosaggio indicato nel foglietto illustrativo, ma in questo caso si suggerisce caldamente di contattare previamente il medico per poter individuare la cura più opportuna.
Effetti collaterali del Tachifludec
Se assunto nelle dosi opportune, gli effetti collaterali sono pressoché minimi: molto raramente sono state segnalate reazioni cutanee e di ipersensibilità o sensazione di nausea. Non vi è alcuna interferenza sulla capacità di guidare e di utilizzare macchinari a seguito dell’assunzione di Tachifludec. Si raccomanda di non bere alcolici nel corso del trattamento e, prima di assumerlo, di informare il medico nel caso in cui in passato si sono avuti problemi di alcolismo o malattie al fegato. L’alcol, infatti, può far insorgere il rischio di danni al fegato durante l’assunzione di paracetamolo.
Per le donne in gravidanza, invece, è consigliabile informare il proprio ginecologo prima di assumere Tachifludec: il paracetamolo è sicuro ed il suo utilizzo come antipiretico e analgesico non presenta controindicazioni per il feto, purché venga preso soltanto quando necessario e nelle giuste dosi. Questo farmaco può passare nel latte materno e, quindi, se si sta allattando un bambino è bene avvisare prima il medico.
Naturalmente il medicinale non va assunto qualora la data di scadenza riportata sulla confezione sia già trascorsa: tale data si riferisce al farmaco correttamente conservato nel contenitore originario per proteggerlo dall’umidità e dalla luce. Inoltre, soprattutto nei periodi più caldi come quello estivo, bisogna fare attenzione a conservarlo a temperatura inferiore a 25°C. Qualora sia stata assunta una dose eccessiva o si abbia qualsiasi dubbio sull’utilizzo del medicinale, bisogna rivolgersi al medico o al farmacista.