DDL MINISTRO CARROZZA: NUOVE ASSUNZIONI DOCENTI E FINANZIAMENTO ALL’ISTRUZIONE E ALLA SCUOLA PUBBLICA
È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge presentato da Maria Chiara Carrozza, ministro dell’Istruzione, che prevede immissioni in ruolo per i docenti e un finanziamento alla pubblica istruzione con diverse misure da svilupparsi nel triennio 2014-2017. Il Presidente del Consiglio Letta ha dichiarato che l’istruzione e la formazione costituiscono il centro per il rilancio del Paese e che le misure proposte debbono necessariamente essere seguite da altri interventi che si svilupperanno presto(sempre se il Governo Letta andrà avanti).
Il DDL si sviluppa in diversi punti:
Welfare dello studente, con un finanziamento di 15 milioni di euro nel 2014 in contributi e aiuti, tenendo conto della situazione economica dei singoli in relazione alla compilazione del modello Isee, nonché della meritocrazia che cercherà di premiare gli studenti meritevoli mediante borse di studio e agevolazioni economiche per poter favorire il raggiungimento di un’ alta formazione; sono previsti fondi per i trasporti e i pasti nonché per il potenziamento delle reti wireless nelle scuole superiori.
Un aiuto ulteriore è quello riguardante il caro-libri: ogni anno le famiglie italiane spendono una cifra considerevole per quelle che Leopardi definiva “le sudate carte”: il DDL prevede l’acquisto di libri da dare in comodato d’ uso agli studenti disagiati, sarà inoltre possibile utilizzare le edizioni precedenti e fotocopiare i testi. Il contributo del governo è pari a 2,7 milioni di euro per quest’ anno che saranno assegnati alle scuole, le quali potranno acquistare dispositivi digitali da concedere agli studenti. La misura sicuramente non piacerà alle case editrici né alle librerie che vedranno diminuire una bella fetta dei guadagni.
Per contrastare l’abbandono scolastico sono stati stanziati 15 milioni di euro e 6, 6 milioni per l’orientamento scolastico dal quarto superiore.
Assunzioni: sono previste assunzioni di 26mila docenti di sostegno in tre anni e di personale Ata da gennaio 2014: in totale 44mila immissioni di ruolo dal 2014 al 2017; I presidi saranno selezionati mediante concorso annuale da sostenersi presso la Scuola nazionale dell’Amministrazione. I docenti potranno entrare nei musei e in generale nei siti culturali gratuitamente e per coloro che frequentano corsi di formazione/specializzazione sarà esteso il permesso di soggiorno per l’intera durata del corso.
La dispersione scolastica e l’orientamento, tuttavia, sono concentrati nella fascia di età superiore e quindi è riservata, ancora una volta, poca attenzione per la fascia d’età 11-13, in cui l’ abbandono scolastico e l’ indecisione nella scelta della scuola superiore, potrebbero verificarsi maggiormente data la tipica adolescenziale. Inoltre, l’immissione di insegnanti di ruolo prevista dal DDL potrebbe risolversi in una sanatoria per l’assunzione di precari a discapito di docenti che hanno studiato nuove metodologie didattiche e sostenuto concorsi.
Cancellato con il decreto il tanto contestato bonus maturità che assegnava punteggio nei concorsi alle facoltà a numero chiuso poiché ritenuto iniquo. Il bonus non teneva conto delle differenze tra gli istituti superiori e veniva calcolato in base al voto che doveva essere superiore a ottanta al livello nazionale, ma che sarebbe dovuto essere superiore alla quota percentile di riferimento della classe. Pubblicate le tabelle dei percentili su Universitaly, molti si sono resi conto delle disparità dei voti applicati dalle commissioni nelle scuole del Nord e quelle del Sud. Nelle regioni settentrionali la quota percentile si aggira in alcuni casi tra 72 i 76 mentre al Sud sfiora i 94, se non addirittura il 100, e questo significa che gli studenti meridionali avrebbero avuto maggiori probabilità di aver accesso al bonus. Si annunciano ricorsi di migliaia di studenti con il Codacons, amareggiati di aver perso punteggio utile all’entrata della facoltà sognata, ritenendo un’ evidente ingiustizia il cambiamento delle regole a test già in corso. Il ministro dell’Istruzione ha replicato sostenendo che saranno pensate misure future per valorizzare i curricula scolastici, sostenendo che in Italia il ricorso è troppo frequente e costituisce la prassi.
Nonostante l’era dei tagli non sia stata perpetuata da questo Governo, c’è da vedere se le promesse saranno mantenute, ma un primo passo verso la valorizzazione dell’istruzione e della formazione costituisce già un punto di partenza grazie al quale il Governo Letta ha raccolto consenso pubblico.