Il 16 maggio 2016 potrebbe diventare un giorno antipatico a diversi italiani: secondo i piani del Governo infatti quello sarà il famigerato tax day, ovvero il giorno in cui si dovranno pagare tutte le tasse. L’obiettivo infatti è quello di ridurre il numero dei versamenti e delle dichiarazioni per semplificare quella che, allo stato attuale, è una vera e propria giungla di scadenze (di tributi locali e nazionali) tra cui devono districarsi le imprese e i cittadini.
16 Maggio, il tax day o giorno del salasso: Imu, Iva e Irpef pagate in un unico giorno
Nel progetto del Governo i sette versamenti dovrebbero ridursi ad uno, mentre le dichiarazioni da sette diventeranno solo due. Per fare un esempio, nel tax day si dovrà pagare tutta l’Irpef (che invece attualmente viene pagata in due tranche, primo acconto e saldo a giungo e secondo acconto a novembre) e l’Iva, per la quale la normativa attuale prevede il versamento del saldo della dichiarazione annuale entro il 16 marzo e l’acconto da pagare prima del 27 dicembre.
Se si volesse tradurre in termini spiccioli il tax day si potrebbe benissimo definirlo come “il giorno del salasso”. Sempre il 16 maggio cadranno le scadenze relative anche alle tasse sulla casa (o quello che rimarrà di loro dopo l’abolizione della Tasi) e l’Imu, che oggi giorno viene versato in due scadenze : giugno per l’acconto e dicembre per il saldo.
Riduzione del numero di dichiarazoni
Il tax day non sarebbe l’unica novità, visto che una parte del progetto è rappresentata anche dalla riduzione del numero delle dichiarazioni da presentare: attualmente sono sette, ma in futuro potrebbero diventare solo due. Il 28 febbraio sarà la nuova data di scadenza per la dichiarazione Iva e per i saldi di Ivie, Ivafe, Tari, tassa sui libri sociali e diritto annuale al registro delle imprese.
Con il nuovo sistema verrebbero anticipate anche le dichiarazioni Unico e Irap, che passerebbero dal 30 settembre al 31 maggio. È prevista la soppressione del 770 semplificato, ma resterebbe inalterata la data di scadenza del 730. Il problema sul calcolo in un unica soluzione di quello che oggi viene frazionato in acconto e saldo verrà risolto così: nel tax day si pagherà in relazione al “previsionale” e nel caso in cui quanto versato non sarà sufficiente il contribuente pagherà quanto rimasto con il ravvedimento operoso (su cui ci sarebbe una sanzione più bassa rispetto al 3,75% attuale).