The Last Panthers, crime serie voluta da Sky Atlantic UK e Canal +, andrà in onda in prima serata da stasera, 13 novembre, sul canale Sky Atlantic HD. Sei episodi, ispirati a una storia realmente accaduta, che ripercorrono le vie della criminalità e della corruzione che si diramano in tutta Europa. La serie tv, presentata in anteprima al Roma Fiction Fest, vanta una sigla di apertura firmata e cantata direttamente dal Duca Bianco in persona, David Bowie.
Definita già da alcuni la “Gomorra Europea”, The Last Panthers è una nuova serie che vedremo, da domani 13 novembre, sul canale Sky Atlantic HD. Frutto di una collaborazione internazionale, voluta da Sky Atlantic UK, Canal + (canale televisivo francese), coprodotta dalla britannica Warp Films e dalla francese Haut et Court, The Last Panthers sarà trasmessa in contemporanea in Irlanda, Regno Unito, Italia, Germania e Austria, mentre, negli Stati Uniti, andrà in onda dalla primavera 2016 sul canale Sundance TV, che ne ha acquistato i diritti. Un progetto dal sapore paneuropeo e multiculturale, girato tra Marsiglia, Londra, Belgrado e il Montenegro.
The Last Panthers, un’Europa cupa e unita dalla criminalità: la trama del telefilm presentato al Roma Fiction Fest
Nata da un’idea di Jerome Pierrat, acclamato giornalista e criminologo francese, The Last Panthers s’ispira alle Pink Panthers, network internazionale di ladri serbi e montenegrini esistito realmente e che, ancora oggi, opera nel nostro continente grazie alla nuova generazione, evoluta anche nel tipo di crimini commessi. Racconto e analisi di una comunità criminale, che sembra accomunare tutti i Paesi dell’Unione Europea. Una criminalità che, secondo quanto detto da Peter Carlton (produttore della serie) durante la presentazione al Roma Fiction Fest 2015, “è più unita ed efficace della Comunità Europea e della polizia, soprattutto da quando, molto probabilmente, non ci sono più controlli alle frontiere”. The Last Panthers, scritta da Jack Thorne – sceneggiatore di successi come Skins e The Fades – e diretta dall’eclettico Johan Renck – musicista, regista e fotografo svedese, famoso per aver diretto alcuni episodi di Breaking Bad e The Walking Dead, oltre che una serie di videoclip musicali per artisti come Robbie Williams, Madonna e Kylie Minogue – ha richiesto un grosso, meticoloso, e talvolta, pericoloso lavoro di preparazione e documentazione. “Non si trattava solo di analizzare del materiale di archivio – ha continuato a spiegare Carlton – siamo stati tre volte a Belgrado per avere informazioni, abbiamo incontrato ex esponenti della banda e abitanti che avevano vissuto la guerra civile. Abbiamo avuto riunioni a Marsiglia e in Svizzera. Ed è proprio durante queste nostre ricerche che abbiamo scoperto come, purtroppo, la criminalità rappresenti davvero un punto di unione dell’intera comunità europea. La cosa paradossale – ha concluso – era vedere i criminali contenti di vederci e incontrarci, con la speranza che potessimo renderli delle celebrità”.
The Last Panthers si apre con un furto di diamanti. Un piano ben studiato, astuto, curato nei minimi dettagli. Tre uomini in tuta bianca s’introducono, in pieno giorno, in una banca di Marsiglia. Riescono a sottrarre, senza problemi, diamanti per un valore di 15.000.000 di euro. Uno svolgimento quasi perfetto, ma qualcosa s’inceppa, un uomo è ferito e un altro, accidentalmente, uccide una bambina. E’ così che il colpo della vita si trasforma in un incubo e in una serie di passi falsi che costringeranno la banda a scappare, prima in Serbia, poi nel resto d’Europa. Il racconto “on the road” di criminali in fuga, inseguiti dal poliziotto francese Khalil e dall’ex soldatessa, Naomi, investigatrice dell’assicurazione della banca.
Inseguimenti, fughe, piani criminali, diamanti, droga e patti segreti tra criminali, malavitosi e banchieri senza scrupoli, ma non solo. The Last Panthers è un prodotto che vuole toccare il pubblico: “Per farlo – spiegano produttori e sceneggiatori – è necessario creare dei personaggi con cui il pubblico possa riconoscersi” Ampio spazio, dunque, alla caratterizzazione e all’interiorità dei protagonisti dei quali saranno mostrate diverse sfaccettature. “Non vogliamo che ci siano solo buoni e cattivi. Abbiamo scoperto che ognuna di queste persone sta cercando di fare del bene anche attraverso azioni non convenzionalmente accettate. Ma, come spesso accade, non è sempre facile prevedere le conseguenze delle proprie azioni ed è proprio questa imprevedibilità che causa le tragedie”.
The Last Panthers, la serie tv in arrivo su Sky Atlantic: il cast e la sigla cantata da David Bowie
The Last Panthers può contare su un cast di alto livello. Tahar Rahim, il detective franco-algerino Khalil; il veterano John Hurt (uno dei più celebri attori britannici) qui impegnato a interpretare Tom, spietato e cinico assicuratore inglese assunto dalla banca. Samantha Morton, attrice vincitrice di due Premi Oscar (Accordi e disaccordi; In America – Il sogno che non c’era), nei panni di Naomi, l’ex soldatessa, assoldata come investigatrice e incaricata di recuperare, ad ogni costo, i diamanti rubati. Infine, Goran Bodgan, darà il volto a Milan, ultimo dei Panthers, capo della banda di ladri, dal passato scomodo, caratterizzato però, lontano così dallo stereotipo del criminale monodimensionale, da una certa dose di umanità.
Altro punto di forza di The Last Panthers, la sigla di apertura firmata da David Bowie. Blackstar, il brano che fa da colonna sonora alla mini-serie, è stato composto e interpretato dal Duca Bianco, nella sua prima collaborazione con una serie televisiva, dopo aver visto i primi due episodi di The Black Panthers. “Gli sono piaciuti tantissimo – ha raccontato il regista – abbiamo parlato del plot, dei diversi aspetti della serie, del senso di colpa che la attraversa e degli elementi che caratterizzano i personaggi. Mi ha chiesto se ci fosse altro materiale da vedere – ha proseguito Renck – così gli ho mostrato la concept board della sigla: immagini della serie con inserti di chimere e demoni delle opere di Bosch e Grunewald. E’ lì che lui ha accettato ed è andato via a scrivere questo brano perfetto”.