Col giro di boa del nuovo millennio, si sono sviluppati nuovi generi musicali che attraggono in modo più incisivo il pubblico giovane. All’interno di questa costellazione di categorie, ce n’è una che negli ultimi anni ha raggiunto una grandissima popolarità: la Trap Music. Grazie all’impiego di neologismi ed il supporto di un’ossessiva cura per l’immagine, i trapper rappresentano degli idoli ai quali assomigliare ad ogni costo, creando così un fenomeno in grado di rivoluzionare non sono la musica ma anche la moda ed il marketing. Ma qual è la sua origine e come si potrebbe tradurre questo termine in italiano? Di seguito sono riportate alcune curiosità su questo genere musicale partendo dalle origini fino alla spiegazione dei testi cantati.
Significato di Trap: traduzione del termine musicale in italiano
Negli ultimissimi anni, la Trap è sulla bocca di tutti visto il proliferarsi di cantanti che hanno abbracciato questo genere, riscontrando un grandissimo favore da parte del pubblico.
Nel panorama italiano, i nomi che più di tutti spiccano sono quelli di Sfera Ebbasta, Young Signorino e Achille Lauro, ma ampliando in ambito internazionale la lista si allunga andando a coinvolgere artisti come Migos, Lil Uzi Vert, Lil Yachty, 21 Savage e Desiigner.
E’ scontato dire che questo genere musicale non è apprezzato da tutti, ma conoscerlo è comunque importante perché permette di comprendere ancora in modo più approfondito la contemporaneità.
Il termine affonda le sue radici nel mondo statunitense, nello specifico tutti sono concordi ad individuare nella città di Atlanta la culla “ufficiale”.
Il nome per esteso è Trap House (abitazioni abbandonate)in riferimento al modo con il quale vengono chiamate le case dove si spacciano sostante stupefacenti; non a caso gran parte dei trapper provengono proprio dalle periferie e dai borghi delle grandi città, luoghi che solitamente vengono dimenticati da tutti, istituzioni comprese.
Per moltissimo tempo all’interno degli ambienti musicali, si riteneva che la parola Trap fosse la traduzione del termine trappola, tuttavia questo banale errore è stato ben presto scardinato proprio dalle voci di importanti esponenti del genere.
Altra tesi a sostegno della prima affermazione riguarda il verbo “trapping” presente nello slang americano, il quale ha il significato proprio di spacciare.
Nonostante lo stretto legame con ambienti malfamati, è innegabile affermare che la trap ha riscosso la particolare attenzione delle case discografiche, che hanno deciso di investirci sopra laute cifre, innalzandolo a genere del tutto indipendente rispetto ai più noti rap ed hip-hop.
Il pubblico sul quale questa tipologia di musica fa maggiore leva è quello giovanile, mentre è totalmente sdoganato dai genitori e dai fruitori musicali più adulti, che ne condannano i temi ed i contenuti troppo violenti.
Secondo una ricerca la fascia d’età compresa tra i 13 e i 24 anni è quella che ama e apprezza maggiormente questo genere, ciò è riscontrabile sia nel contesto italiano che in quello internazionale.
Pur essendo sempre in cima alle classifiche di tutte le piattaforme streaming, la trap è una musica nuova e come tale è ancora molto difficile da capire e molto più complessa da accettare.
Origini del termine Trap
Al livello musicale si può affermare che la trap derivi da due generi musicali: l’hip -hop ed il rap, diffuso particolarmente nel sud degli Stati Uniti.
La ritmica impiegata è certamente più spinta, vivace ed accelerata rispetto al tradizionale rap e gran parte dei suoni sono realizzati con basi sintetiche, pur impiegando spesso pianoforti e glockenspiel.
I Virtual Instruments e drum machine come la Roland TR-808 rappresentano senza ombra di dubbio i migliori alleati degli artisti per accompagnare i testi, mentre i tempi musicali sono tra
i 120 e i 140 bpm dunque nettamente più rallentati.
L’impiego dell’autotune, ovvero un particolare effetto tipico degli anni 80 che permette di robotizzare la voce, rende la trap un perfetto mix tra rap e cantato, anche se non c’è affatto impiego di rime ed altri espedienti, tipici dei pezzi più tradizionali.
Rispetto ai beats del pop c’è molta più melodia ma le atmosfere raccontate sono più dark e d’impatto.
I testi sono irriverenti, spesso permeati da una celata ironia dove emergono con insistenza tematiche di droga, sesso, soldi, fama e successo.
Dietro alle parole si nascondono spesso storie vere fatte di crimini, sofferenza e crudeltà, dunque le canzoni nel complesso appaiono cupe e talvolta minacciose.
Tramite la musica è possibile venire a conoscenza della vita degli artisti e dei tanti episodi che hanno vissuto sulla loro pelle, è per questo che è un genere in grado di appassionare e legare tantissimi giovani che si sentono coinvolti nei problemi raccontati dai loro idoli.
Altro elemento presente nella musica trap è lo spiccato egocentrismo degli artisti e la volontà di sottolineare la propria stessa affermazione.
La necessità di ostentare la ricchezza raggiunta dopo tanti anni di sacrifici e privazioni, risponde all’essenza stessa del genere; non è raro infatti che gli artisti indossino capi di noti marchi di lusso o accessori dai prezzi davvero elevati, che in gergo tecnico si racchiudono sotto il temine “hype”.
Lo stretto legame sussistente tra immagine e musica non è di certo passato inosservato nel mondo commerciale, tanto che ad oggi moltissimi trapper hanno deciso di iniziare a sponsorizzare brand high cost, invogliando così followers e fan ad acquistare gli stessi indumenti a cifre da capogiro.
La figura del trapper, agli occhi degli appassionati del genere, è quasi eroica o fiabesca dunque rappresenta un modello positivo da ammirare ed imitare al fine di riuscire a raggiungere il traguardo tanto ambito fatto di soldi, fama e successo.
La Trap è un fenomeno musicale che sicuramente nasce dopo il 2000 come un sotto genere, ma lentamente si è fatta strada, andando a delineare delle caratteristiche proprie ed indipendenti.
A differenza dell’hip hop infatti non affronta tematiche di protesta e per questo, la critica musicale ha più volte sottolineato l’assenza di una forte carica creativa a favore dell’impiego di ritornelli d’effetto ripetuti in modo ipnotico ed ossessivo.
In America le prime forme di trap son riscontrabili nelle canzoni del gruppo OutKast, anche se le vere e proprie espressioni del genere sono Gucci Mane e Jeezy.
Negli ultimissimi tempi questo genere ha iniziato a contagiare anche gli dei dell’olimpo del pop come Katy Perry e Beyoncè, ma lo scettro di star globale ad oggi è fortemente ancorato nelle mani di Drake.
In Italia invece la trap fa la sua prima comparsa soltanto nel 2011 e la paternità è di Gue Pequeno con il pezzo “Ragazzo d’oro”, ma l’esplosione vera e propria avviene nel 2014 con l’avvento sulla scena di Sfera Ebbasta e della Dark Polo Gang .
Una peculiarità del bel paese sono i trapper italiani di seconda generazione, come Ghali milanese di nascita ma con origine tunisina.
Il suo pezzo “Cara Italia” rappresenta una dedica rivolta al luogo che nonostante le mille contraddizioni, l’ha accolto e reso famoso.
Significato di Trap: la spiegazione
La trap music abbraccia un insieme di artisti accomunati da situazioni famigliari pressapoco simili: spesso provengono da famiglie disastrate, con un basso livello di istruzione e generalmente da sobborghi di grandi città totalmente abbandonati a loro stessi.
La musica per i trapper rappresenta un’ancora di salvezza, da una condizione che presenta zero possibilità di crescita, ma sopratutto di lavoro.
La trap è un genere che parla da un lato di integrazione, ma sopratutto di un riscatto morale e sociale; i testi lasciano presagire la necessità degli artisti di raccontarsi e raccontare il proprio passato difficile, ma anche la voglia di urlare contro un sistema malato e corrotto.
Gran parte di questi artisti, hanno raggiunto la fama in modo del tutto indipendente, come dei veri “self-made men”, scavalcando tutte le vie convenzionali fatte di case discografiche ed infinite audizioni.
Uno dei canali più usati dai trapper è Youtube, che consente di rendere virali i propri contenuti in pochi semplici click.
Nell’era della trap basta poco per diffondere una propria hit e farsi apprezzare dal grande pubblico ed in questo senso l’impiego dei social è stato assolutamente essenziale per dar vita ad una vera e propria rivoluzione nel mondo musicale.
Il successo e gli incassi, ad oggi si misurano con il numero di visualizzazioni e con i likes lasciati al di sotto dei post, mentre i concerti ed i dischi arrivano solamente nel momento in cui il fenomeno ha preso piena vita.
Il rapporto sussistente tra l’artista ed il pubblico sta diventando sempre più diretto, riducendo il ruolo di manager ed altre figure intermedie.
La potenza d’impatto della musica trap è comprensibile anche alla luce delle modifiche sul linguaggio giovanile, grazie all’introduzione di termini nuovi come Bufu, bibbi, flexare e tanti altri.
La spiegazione che permette di giustificare il successo abnorme di questo genere è relativo al fatto che le tematiche trattate all’interno delle canzoni, hanno una fortissima capacità di coinvolgimento tra i giovani, tanto da far vedere questi artisti come modelli da inseguire ed imitare.
Questo ha acceso un forte dibattito, in quanto non sono pochi coloro che vedono i testi delle canzoni devianti, esplicite e poco adeguate specialmente per un pubblico giovane.