La lotta al tumore è un tratto ricorrente della medicina moderna. Al momento, purtroppo, sono state sperimentate tantissime terapie e cure ma mai nessuna è risultata essere davvero definitiva. Chiaramente, è molto importante soprattutto la tempistica con la quale si interviene su un paziente malato: un conto è agire su una fase tumorale appena all’inizio e ben altra cosa è affrontare uno stadio avanzato. Per quanto riguarda la lotta al cancro ai polmoni, invece, si stanno facendo davvero passi da gigante. Vediamo insieme di cosa si parla.
Una nuova cura per il tumore al polmone
La notizia è fresca, anzi freschissima, e viene dall’Australia. È in corso, infatti, un nuovo farmaco che promette di sostituire, un giorno, l’attuale cura più usata per la lotta ai tumori: la chemioterapia. Il farmaco in questione si chiama Keytruda e la sua sperimentazione proviene dal Westmead Hospital di Sydney, dove è attualmente ancora testato sui pazienti. Ma come agisce questo farmaco?
Il Keytruda, stando a quanto affermano degli autorevoli oncologi, è in grado di sciogliere letteralmente le cellule tumorali, mantenendo quelle sane. Una delle dottoresse del Westmead Hospital di Sydney, Rina Hui, ha affermato che i pazienti, grazie a questa alternativa alla chemioterapia, sono in grado di vivere di più e meglio. Oltre alla quantità della vita, anche la loro qualità può essere nettamente migliorata.
Chi ha passato un’esperienza del genere, sa benissimo quali sono gli effetti nefasti di una cura chemioterapica. Ci si sente deboli, spossati e con un forte e continuo senso di nausea. Le cellule tumorali vengono bloccate, per così dire, ma, molto spesso, il processo tende a continuare all’infinito, fino all’usura vera e propria del paziente. Il farmaco Keytruda promette di porre fine a tutto questo.
La lotta al tumore sta dando buoni risultati
Attualmente questa alternativa sta riscontrando la sua efficacia in un campione di almeno 400 persone e sta incontrando sempre maggiore favore agli occhi degli esperti. Il Keytruda è stato testato su quei pazienti che avevano alti livelli di un marker che indica quanto le cellule tumorali si ‘travestano’ da cellule sane. Grazie a questa cura alternativa, il camuffamento in questione è stato tolto definitivamente. Il risultato è stata maggiore chiarezza nel dividere le cellule sane da quelle malate, per eliminarle.
Quello che fa il Keytruda è, in sostanza, uno scioglimento selettivo. Questo scioglimento selettivo viene svolto da un principio attivo chiamato pembrolizumab e promette di essere il futuro contro la lotta al tumore al polmone. Certo, al momento la strada per la completa ‘canonizzazione’ del farmaco è ancora piuttosto lunga. Si dovranno effettuare ulteriori test per vedere se ci sono effetti collaterali del farmaco ma, per ora, le opinioni del personale medico sono generalmente buone. La lotta al cancro è aperta.