La zona che circonda la centrale nucleare di Chernobyl è in queste ore vittima di un incendio.
Le prime fiamme sono state segnalate Domenica 26 Aprile, anniversario del tragico incidente avvenuto nel 1986 proprio nell’impianto ucraino. Negli anni successivi al disastro, numerose sostante radioattive si sono depositate nelle foreste circostanti, ricoprendo alberi e terreni.
Greenpeace, associazione internazionale per la difesa dell’ambiente, ha in queste ore denunciato la pericolosità di quanto sta avvenendo in Ucraina. La radioattività presente intorno alla centrale potrebbe disperdersi attraverso il vento e quindi il fumo dell’incendio. Il rischio più alto in questo caso sarebbe quello di ricreare un vero e proprio incidente nucleare pari al livello 6 della scala INES (International Nuclear Events Scale). Per intenderci, quanto avvenuto nel 1986 è stato pari al livello 7 della medesima scala.
Per quanto Greenpeace dichiari una totale mancanza di controlli sul livello di contaminazione dell’area incendiata, un ufficiale russo Vyachslav Vadolagin ha risposto affermando che “la situazione non pone alcun pericolo. L’intensità di vento tra oggi e domani porterà il fumo verso Sud, cioè verso la città di Kiev”.
In queste ore, in Russia, il ministro delle Emergenze ha offerto totale sostegno all’Ucraina per lo spegnimento fiamme, inviando un gruppo di aviazione a sorvolare e monitorare la zona.