Un giorno di ordinaria follia per un Operatore di Umbria Mobilità. Intorno alle 19 di ieri sera, nella zona di Fontivegge a Perugia, un controllore sale sull’autobus della linea G, in partenza dalla stazione, per effettuare il controllo dei viaggiatori. Tra un passeggero e l’altro si imbatte in una ragazza di colore, che ad occhio e croce poteva avere circa trent’anni. Le chiede di esibire il titolo di viaggio, ma la ragazza era sprovvista di biglietto. A quel punto le chiede di mostrargli i documenti, ma lei si rifiuta farlo.
Tra il controllore e la ragazza coppia un diverbio, via via sempre più accalorato. Improvvisamente la ragazza esplode in un gesto impulsivo, dettato evidentemente da una rabbia mista a paura, per la multa che stava per ricevere: senza pensarci, sferra un calcio in pieno stinco sulla gamba destra dell’Operatore di Umbria Mobilità, obbligandolo a piegarsi in due dal dolore. Mentre la ragazza continua a dare calci, qualcuno segnala il fatto alla Polizia, che tempestivamente arriva sul posto. La ragazza viene presa e condotta in questura: è una nigeriana di 27 anni, con residenza a Perugia. È stata accusata di lesioni e denunciata. Il controllore è risultato guaribile in dieci giorni.
Non è la prima volta che accade un episodio simile ai danni di un Operatore di Umbia Mobilità. È capitato altre volte che un controllore venisse preso a calci, pugni, sputi, insulti o minacciato con un coltello. L’evasione sui mezzi pubblici in Umbria tocca quasi 3 milioni di euro. Per questo sono stati presi provvedimenti e dal 7 luglio 2014 è scattata la nuova disposizione per Umbria Mobilità, che prevede l’intensificarsi dei controlli e regole più rigide sui mezzi pubblici. La risposta dei viaggiatori però non si è rivelata sempre positiva.
Sembra che lavorare per Umbria Mobilità sia un lavoro piuttosto difficile e rischioso. I controllori, chiamati a combattere l’evasione sui mezzi pubblici, sono costretti a subire aggressioni e minacce ripetute solo per svolgere il loro lavoro.