Dopo l’esperienza da doppiatore di Po in Kung Fu Panda 3, Fabio Volo torna protagonista a quattro anni di distanza dal precedente film “Studio illegale” in “Un paese quasi perfetto“.
Gianluca Terragni è un chirurgo plastico e vive in una grande città. Domenico Buonocore, Michele e Nicola sono, insieme ad altri loro amici, dei paesani che resistono a non abbandonare il loro luogo: Pietramezzana. C’è un progetto promesso da anni, per rilanciare il loro comune: costruire una fabbrica. Purtroppo, tuttavia, è necessaria la presenza di un medico. Cosa accadrà se Gianluca Terragni si troverà a essere il medico che Pietramezzana cercava?
Recensione del film “Un paese quasi perfetto”
Remake de “La grande seduzione”, arriva dal 24 marzo per 01 Distribution e prodotto da Cattleya “Un paese quasi perfetto”, film fortemente legato ad un’azione: il ritorno. Massimo Gaudioso, che mancava come regista sin dal 1999, torna dopo una lunga esperienza da sceneggiatore. Fabio Volo, poliedrico intellettuale, oggi è in libreria con il suo ultimo romanzo “E’ tutta vita”, ennesimo grande successo letterario, ed al cinema con Kung Fu Panda 3 come voce del panda protagonista. In questa pellicola torna ad interpretare il ruolo del protagonista dopo “Studio Illegale” datato 2012. Nando Paone e Carlo Buccirosso si ritrovano a recitare assieme dopo la lunga esperienza nella squadra di Vincenzo Salemme. Silvio Orlando, dopo l’omaggio nell’ultimo film di Carlo Mazzacurati, torna ad avere una parte più impegnativa. “Il ritorno”, infine, è il motore che spinge tutti i paesani di Pietramezzana a rilanciare il paese che da tempo sta perdendo popolani che lentamente si trasferiscono sempre più in grandi città, metafora attuale della problematica sulla fuga di cervelli italiana.
Massimo Gaudioso scrive e dirige un film “quasi perfetto”
Il positivo, in questo film, lo si evince dalla tematica di fondo sopra citata e dalla chiave di commedia che gli ha voluto imprimere rendendo il messaggio da molto amaro a caramella dolce da ingerire. La scenografia, la fotografia e i luoghi dove è stato girato il film sono uno spot necessario per tutti coloro che rifiutano, o spesso non conoscono la miriade di bellezze presenti nel nostro territorio, come lo è stato in questo caso Pietramezzana, unione dei comuni di Castelmezzano e Pietra Perposa.
Il tris d’assi Paone-Orlando-Buccirosso, tre grandi attori che si nutrono di pane e teatro, ogni volta che sono in scena non sbagliano una battuta, sono sciolti, deliziosi e uniti in maniera omogenea. Si distinguono per ruoli ma attorialmente nessuno sovrasta mai l’altro.
Silvio Orlando lo vedremo a teatro nello spettacolo di Daniele Luchetti “La scuola” e presto in tv con la prima serie di Paolo Sorrentino “Young Pope”. Carlo Buccirosso, dopo la brillante interpretazione del boss in “Noi e la Giulia”, torna al cinema segnando un’altra ottima interpretazione assieme a Nando Paone che si sta sempre più contraddistinguendo come abile caratterista.
Ciò che rende il film “quasi perfetto” è altro. Le gag e alcune battute. Gaudioso ha lavorato con Ciprì e Garrone ed ha sviluppato una tecnica di scrittura accettata e apprezzata da tutti i registi per cui ha scritto, sino all’ultimo film di Verdone “L’abbiamo fatta grossa”, commedia basata per la maggior parte sulle gag tra Verdone stesso e Albanese. Partendo dal presupposto che il film fa ridere e strappa la risata, poteva essere molto più divertente senza il bisogno di interrompere inspiegabilmente alcune gag. Come ad esempio la scena della prima cena al locale, presente anche nel trailer, in cui il medico va al ristorante e ordina un sushi: in questo caso lo spirito spaesato di Fabio Volo messo a contrasto funziona, nel momento successivo avviene l’ordinazione: la cameriera entra in cucina e… stacco, senza farci vedere, per esempio, il piatto nato da una preoccupazione precedente su cosa sia il sushi.
Fabio Volo, l’artista di Calcinate, era atteso da un ritorno cinematografico e complessivamente regala una buona interpretazione superiore a quella espressa quattro anni fa, riesce a trasmettere correttamente quello spirito mutato prima e durante l’ esperienza di Pietramezzana. E’ importante per Volo non copiare i due sodali attori protagonisti dei vari “Benvenuti al sud/nord”. E puntualmente al personaggio di Gianluca dà un tono tutto suo.
La mancanza nella figura di Gianluca Terragni è nel non amalgamento con il resto della squadra di attori, legato maggiormente alle scene a fianco del trio Orlando-Paone-Buccirosso, dove l’essere “ospite” supera il concetto narrativo del film. Questa differenza non è così netta quando si trova a fianco della coprotagonista Miriam Leone, con la quale recita quasi un film a parte.
La vincitrice della 69a edizione di Miss Italia ha da tempo abbandonato i panni della “bella che non balla”, sfruttando il trampolino di lancio del noto concorso di Salsomaggiore per lanciarsi in una carriera cinematografica. Dopo alcuni ruoli nel cinema ottiene grande successo nella serie “1992”, dove interpreta una femme fatale ai tempi di Tangentopoli. Agevolata da un gran controllo della sua femminilità, riesce ad essere una donna tosta e determinata, nella serie, e una professoressa umile per il cinema. In questo film, per il suo ruolo, il regista le riserva poche battute (evidente pecca) ma solo tanti sguardi e inquadrature che ne esaltano una bellezza che oramai conosciamo da tempo.